Sebbene la meditazione giochi un ruolo essenziale nella mia vita, sono una persona che ha enormi difficoltà a radicarsi e rimanere nel momento presente.
Sembra strano, vero? Quando pensiamo a chi medita, immaginiamo una persona perfettamente immobile e concentrata, non certo qualcuno che non riesce a stare fermo e a placare la valanga di pensieri nella sua testa.
È un aspetto di me stessa che conosco da tutta la vita, ma l’ho sempre visto come un difetto piuttosto che come una parte oggettiva della mia personalità.
Il fatto è che non essere pienamente presente spesso mi crea molti problemi e aggrava la mia ansia.
La mia mente introversa ama sognare ad occhi aperti ed esplorare i collegamenti tra idee apparentemente senza senso, il che è una cosa grandiosa.
Il guaio arriva quando i sogni ad occhi aperti interferiscono con le attività quotidiane. Il mio cervello viene spesso intrappolato in un tiro alla fune tra le mie idee ed i compiti che devo svolgere nella ma giornata.
Quindi, come faccio a guidare nel traffico, chiacchierare con la mia collega in pausa pranzo e rispettare le mie scadenze?
Molto semplice: con la meditazione. Per anni ho lottato per stare ferma e meditare: non mi aiutava per niente e non sentivo alcun beneficio. Ma più ci provavo, più mi lasciavo andare, e più migliorava. Fino a diventare un appuntamento quotidiano irrinunciabile.
Per noi introversi che tendiamo a pensare troppo, la meditazione può essere un vero toccasana se troviamo la chiave per farla funzionare.
Ecco cinque consigli che darei alla me stessa che qualche anno fa si dannava per ore cercando di cancellare ogni pensiero e tentando a tutti i costi di meditare in modo “convenzionale”.
Contenuti
Toggle5 consigli di meditazione per chi fatica a concentrarsi
Crea un luogo speciale dedicato alla meditazione
Essendo un’introversa, sono sensibile a ciò che mi circonda, quindi ho trovato molto utile creare un luogo di meditazione dedicato.
La mia casa è vecchia e un po’ piccola, quindi ogni stanza ha molteplici funzioni. Non lascio sempre il mio spazio di meditazione allestito, ma ho un angolo della casa in cui posso sempre andare, simile a una “zona zen introversa”.
Poiché questo spazio ha una funzione importante, lo tengo pulito e ordinato (il che aiuta a lenire le mie ansie).
Ho anche un facile accesso a tutti gli oggetti che ritengo essenziali per le mie meditazioni, tra cui una candela, un tappetino da yoga e un set da meditazione con zafu e zabuton.
Il minimo disagio può davvero distrarmi in modo irreparabile. Quindi, naturalmente, la scomodità non farà che aumentare la sensazione di disconnessione quando medito, per questo ho iniziato a procurarmi cuscini, coperte extra comode e tutto ciò di cui ho bisogno per sentirmi bene nel mio spazio di meditazione.
So che questi possono sembrare piccoli dettagli, ma fanno una grande differenza. Inoltre, dato che tutto è a portata di mano, non devo andare a cercare oggetti in giro per la casa quando decido di meditare: è tutto al suo posto, pronto per accogliermi.
Trova il tuo “posto felice” nella mente
Siccome chi ha difficoltà a concentrarsi spesso ha una fervida immaginazione, è utilissimo usarla a nostro favore per aiutarci a meditare.
Cosa ti rilassa visivamente? Quali profumi ti calmano? La lavanda, ad esempio, mi aiuta moltissimo a ridurre l’ansia. Accendere candele e incenso è una delle mie parti preferite della meditazione. Scelgo i profumi in base a come mi sento in quella giornata. Questo passaggio non è essenziale, ma è un piccolo rituale in più che fa sapere al mio cervello facilmente distratto che è ora di calmarsi.
Prossima fermata: il tuo posto felice.
Questo è un aspetto molto personale. Ovunque tu voglia essere in quella giornata, vacci con la mente.
Fai ciò che funziona per te.
Può essere un luogo reale che hai visitato o completamente immaginario. Se scegli un posto reale, assicurati che sia un luogo tranquillo in modo che ti aiuti a rilassarti. Personalmente amo i fiori, quindi mio posto felice è spesso pieno di alberi di ciliegio, cespugli di rose e simili. Scegli qualcosa che ti conforti profondamente. Il bello della mente è che può viaggiare per migliaia di chilometri a costo zero.
In caso di dubbio, una foresta e un ruscello gorgogliante di solito funzionano per la maggior parte delle persone.
A me piace spesso visitare l’albero della vita nella mia meditazione. Nel complesso, lo trovo un eccellente innesco visivo per concentrarmi sull’energia terrena e sulle vibrazioni positive.
Per raggiungere il tuo posto felice, potresti provare a visualizzare una scala e a scenderla fino a raggiungere l’ambiente che preferisci. Questo aiuta la mente a entrare gradualmente nella meditazione. Alla fine, risali la scala per uscire dalla meditazione.
Non dimenticare di respirare
Ora che ci siamo sistemati, è tempo di lasciare che la tua mente entri in uno stato meditativo.
Ricorda che una connessione mente-corpo è ciò che stiamo cercando qui, quindi concentrati sui respiri profondi e lenti.
Uno dei miei insegnanti di yoga preferiti spesso inizia le sue lezioni dicendo alle persone di scansionare i loro corpi per individuare i punti in cui sentono tensione e poi fare un respiro profondo immaginando di inviare guarigione verso quell’area. È un atto semplice ma potente, e davvero utile per stabilire quella connessione mente-corpo che così spesso mi sfugge.
Ora, è qui che arriva la parte difficile per chi ha una mente instancabile come la mia.
Devi portare la tua mente con te in quel posto felice che hai immaginato prima. Se scegli una foresta, concentrati sugli alberi, ma non solo. Devi notare ogni dettaglio, ogni punto sulle foglie, ogni sfumatura nella corteccia.
Le nostre menti vogliono esplorare idee e avere conversazioni immaginarie: se non scegli una visualizzazione potente e significativa, ricca di dettagli, la tua mente vagherà inevitabilmente.
Ovviamente la tua visualizzazione deve essere qualcosa di estremamente personale, che ti tranquillizzi profondamente. Trovo che sia meglio scegliere un luogo nella natura, semplicemente perché la natura è perfetta così com’è. Potrebbero essere necessari alcuni tentativi per arrivarci, ma ti assicuro che se non ti arrendi ne troverai uno che funziona alla perfezione per te.
Ricorda che la prima volta non è mai perfetta
All’inizio, la tua mente vagherà molto – e va bene così.
Il trucco è riportarla alla tua meditazione ogni volta che ti accorgi di una distrazione. Se sei un principiante della meditazione, ti ci vorrà un po’ di pratica.
Se sto vivendo una giornata difficile, potrebbero volerci 10 o 15 minuti per entrare davvero nella meditazione. L’importante è non arrendersi.
Inizia in piccolo: anche due minuti di meditazione sono sufficienti, poiché la pratichi tutti i giorni. E non sono spaventosi quanto 15 o 20 minuti per il nostro cervello. Quando ti sentirai più a tuo agio con il processo meditativo, aggiungi cinque o dieci minuti alla volta.
La parte difficile è che, in quanto pensatori ansiosi, spesso siamo perfezionisti. Mentre vuoi immergerti in uno stato calmo e felice, la tua mente potrebbe volere che la meditazione sia perfetta e questo crea un circolo vizioso di ansia, frustrazione e senso di inadeguatezza, perché la meditazione non è un processo lineare.
Devi combattere questo impulso e ripeterti che non si può meditare “male”. Ogni seduta di meditazione ci avvicina maggiormente alla consapevolezza, anche se siamo stati distratti per la maggior parte del tempo.
Fai fatica? Va bene: concentrati sul respiro, concentrati sulla visualizzazione e concentrati su come vuoi che si senta il tuo corpo. Forse hai bisogno di pace, forse hai bisogno di energia. Ripensa a quei respiri che hai fatto all’inizio. Dove li hai spediti? Focalizzati su quello.
Non cambiare la tua personalità per meditare, adatta la meditazione a te
Quest’ultimo consiglio è quello che ha più profondamente cambiato il mio approccio alla meditazione e il mio rapporto con la pratica.
Non devo adattarmi alla meditazione, è la meditazione che deve adattarsi alla mia mente e ai suoi meccanismi.
Ti sei mai chiesto perché esistono centinaia di tecniche di meditazione diverse? Non ce ne sarebbe bisogno se tutti potessimo sederci tranquillamente e focalizzarci sul respiro.
Ognuno di noi ha una personalità unica e delle attitudini ben specifiche, e proprio come adatti il tuo lavoro, la tua dieta e le tue amicizie ai tuoi bisogni, anche la meditazione è un vestito di sartoria che va cucito su misura per te.
Quando mi sono arresa all’idea che non sarei mai riuscita a meditare solo focalizzandomi sul respiro e ho accolto altre tecniche come la visualizzazione, la meditazione camminata (portentosa per gli ansiosi!) e la gentilezza amorevole, la mia pratica si è trasformata.
Liberandomi dall’ansia e dall’idea di dover essere immobile e concentrata come un monaco buddista, mi sono disfatta degli stereotipi e ho fatto mia l’essenza della meditazione: regalarmi un momento di pace e tranquillità per tornare al presente.
Quindi non stancarti di sperimentare: prova tutte le tecniche che ti incuriosiscono finché non trovi la “tua”. Non puoi sapere qual è finché non l’avrai sperimentata.
Conclusione
Non mentirò, il lavoro che sto descrivendo è difficile.
Ma ti assicuro che ne vale la pena, soprattutto per noi introversi che abbiamo problemi di concentrazione.
La meditazione è un ottimo strumento per rimanere radicati nel momento presente e fuggire dalla nostra tendenza a ingigantire problemi che non esistono.
È anche un modo fantastico per rilassarsi dopo una lunga giornata, soprattutto se hai dovuto interagire con molte persone (il che non è nella nostra zona di comfort ed è molto stancante).
Ci vuole tempo affinché la meditazione funzioni e devi essere paziente con te stesso. Ma se le dai tempo, ti assicuro che ti ricompenserà. La pratica costante e quotidiana è fondamentale.
Ci sono ancora giorni in cui faccio fatica. Ma ora so che il mio scopo è rendere la mia meditazione migliore, non perfetta.
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Ultimo aggiornamento 2025-01-23 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API