Asana, le posizioni yoga: Cosa sono e come si eseguono correttamente

Asana è il termine sanscrito che indica le posizioni dello yoga: scopriamo le loro origini, il significato nel Raja Yoga e come eseguirle.

Asana è il termine sanscrito con cui si indicano le posizioni yoga da assumere durante la pratica, che includono anche le posizioni di meditazione.

Tuttavia per il Raja Yoga di Patañjali asana è più di una semplice posizione fisica: essa è infatti un modo di disciplinare corpo e mente alla calma, all’immobilità, alla serenità e all’elevazione di sé. Di conseguenza, se sarai in grado di disciplinare il corpo e la mente anche lo spirito ne gioverà e ne risulterà allietato.

Benefici delle asana

cane a testa in giù
Posizione del cane a testa in giù

Ogni volta che decidi di praticare yoga, e di conseguenza esegui delle asana, vai ad innescare una serie di processi fisiologici benefici: la circolazione migliora, i muscoli si allungano, i nervi si distendono, gli organi assumono un ritmo di lavoro regolare e fluido.

Puoi sentire tutto il corpo beneficiare all’unisono di questi miglioramenti, riconosciuti a livello scientifico se le asana sono eseguite nella maniera corretta.

Ma non è tutto: ogni asana ha lo scopo di migliorare lo scorrere dell’energia nel corpo sottile. Quando questo inizia a lavorare in maniera mirata, anche i tipi di energia che scorrono possono cambiare a seconda delle esigenze.

Prendi il Saluto al Sole per esempio: ogni volta che lo esegui, il tuo corpo “sorge” come il sole al mattino e quindi inizia a circolare energia calda, solare, di distensione. Non è solo il tuo corpo a “sorgere” quando esegui ogni asana di questo esercizio, ma anche la tua mente sorge con esso. Quindi per ogni effetto fisiologico positivo, abbiamo anche un effetto benefico di tipo mentale.

Significato e origini

padmasana
Posizione del loto

Asana per il Raja Yoga è un metodo per disciplinare corpo e mente. Più nello specifico possiamo riassumere questo concetto con una sola parola: stabilità.

Letteralmente asana significa “postura”, “seduta” (dal sanscrito आसन). Secondo Patañjali la definizione più corretta da tenere sempre a mente è: “stabile, comoda e senza sforzo” (Sthira-sukham asanam: Sthira = stabilità – Sukham = comodità).

Questo concetto di asana nasce allo scopo di “purificare” il corpo e la mente dalle energie negative che li affliggono. Puoi e devi usare asana contro le emozioni e i desideri negativi che provi per poterti applicare correttamente al primo stadio del Raja Yoga, Yama.

Ma non solo: se disciplinare il tuo corpo serve ad elevare il suo status fisico e mentale vuol dire che ti stai anche prendendo cura di esso, proprio come le virtù del secondo stadio, Niyama, ti chiedono.

Di nuovo, asana è ciò che ti serve per applicarti diligentemente non solo alle astensioni, ma anche alle virtù, ed è ciò che devi fare quotidianamente per seguire nel modo giusto la pratica degli Otto stadi del Raja Yoga.

Stabilità e comodità

saluto al sole
Posizione del cane a testa in su

La purificazione è quindi lo scopo di questo stadio, attraverso il quale stai applicando consequenzialmente anche i due precedenti. La posizione che assumi purifica il corpo e la mente tramite la “stabilità” e la “comodità”. Analizziamo quindi i due termini della frase sanscrita:

  • La stabilità fisica (Sthira) ti dona una posizione salda e inamovibile, una fortezza di te stesso capace di resistere alle influenze esterne. A livello mentale, tramite un ascoltare privo di agitazioni, ti fa percepire l’energia intorno a te e dentro di te, rendendoti conscio del tuo posto nell’universo.
  • La comodità (Sukham) invece è una condizione necessaria al conseguimento della stabilità. Non puoi essere stabile se la tua concentrazione è minata dalle influenze esterne, che ti costringono a tornare sulle astensioni e intaccano il tuo percorso verso la conoscenza di te e dell’universo.

Comunicare con il tuo Io più profondo

posizione del tuono
Posizione del tuono

Una volta soddisfatte le condizioni di Sthira e Sukham inizia la comunicazione con te stesso tramite asana.

Lo status di stabilità e comodità ti permette di capire il tuo posto nell’universo. Per poterlo apprezzare appieno, è importante intraprendere il percorso di purificazione che avviene, appunto, quando inizi ad ascoltarti per davvero.

Ascoltare te stesso è un’impresa più difficile di quanto possa sembrare a parole: tutti i giorni siamo sommersi da problemi da risolvere, da cose da fare, incombenze irrimandabili e bisogni che vanno soddisfatti. Come possiamo sentire quali sono i problemi del nostro corpo e della nostra mente se siamo sempre così occupati? Soprattutto, come possiamo capirli per tempo, prima che diventino l’ennesimo grattacapo da risolvere?

La frenesia quotidiana annebbia la mente e non ti permette di concentrarti su quello che dovresti fare per te stesso, ovvero purificarti sia a livello fisico che mentale. Praticando asana ti metti nella condizione di “stabile comodità” con cui puoi capire cosa senti davvero all’interno del tuo corpo. Una volta identificati e compresi i pensieri e gli stati “tossici” che albergano in te, saprai cosa fare per liberartene grazie alle astensioni e alle virtù.

Quali asana scegliere

Posizione della farfalla
Posizione della farfalla

La domanda più importante posta dai principianti è: quale posizioni assumere per praticare al meglio il concetto di asana?

Nel corso dei secoli si sono sviluppate un grandissimo numero di posizioni: si è partiti con due o tre principali per arrivare ad oggi, dove ne esistono più di mille. Patañjali non vincola il Raja Yoga a posizioni fisse, purché la posizione che sceglierai sia statica e non troppo in tensione.

Ogni posizione infatti veicola l’energia del corpo in una precisa forma da assumere, che serve a darle una “consistenza”. Attraverso la forma, la mente rinforza l’energia stessa e la rimette a disposizione tramite il corpo sottile. Esistono, ad esempio, specifiche sequenze di asana per riaprire i sette chakra.

La scelta della posizione spetta a te, in base a come ti senti e alla tua energia, ma qualunque forma statica andrà bene per applicare il concetto di asana del Raja Yoga.

Alcune tra le posizioni consigliate per il Raja Yoga sono:

  • il Loto;
  • il Tuono;
  • la Farfalla:
  • il Cobra;
  • la posizione del Cadavere;
  • l’Eroe (semplice).

Se nessuna di queste posizioni ti soddisfa appieno ricordati di “Sthira-sukham-asanam”: stabile, comoda e senza sforzo.

Come eseguire le asana correttamente

Posizione del cadavere
Posizione del cadavere
  • Un corpo ben riposato risponde meglio allo yoga, quindi assicurati di dormire bene la notte prima e di iniziare a praticare la mattina appena sveglio, a digiuno.
  • La pratica delle asana dovrebbe essere eseguita in una stanza pulita e ordinata. Se possibile, tieni le finestre aperte per far entrare aria fresca e luce solare mentre esegui le posizioni.
  • Stendi una stuoia, un tappetino o una coperta da yoga su un pavimento livellato.
  • È utile praticare in un luogo fisso, se possibile esposto ai primi raggi di sole del mattino.
  • Le asana yoga devono essere eseguite con calma, senza fretta, senza sforzi, stress o tensioni. Tutti i movimenti delle asana dovrebbero essere lenti, fluidi e non a scatti.
  • Il respiro è fondamentale e deve guidare i tuoi movimenti: non trattenerlo mai, ma usalo come alleato. Alterna inspirazione ed espirazione per arrivare a stendere i muscoli e raggiungere tutte le asana di cui hai bisogno.
  • Pratica ogni giorno regolarmente e preferibilmente alla stessa ora.
  • Non preoccuparti della flessibilità e non scoraggiarti se le asana non ti riescono perfettamente: stai comunque praticando yoga, ed è questo l’importante. Con il tempo e la pratica costante le tue posizioni miglioreranno sensibilmente.
  • Una volta raggiunta una posizione stabile e comoda, mantienila per tutto il tempo che riesci: ti servirà a concentrarti e iniziare il tuo percorso di purificazione.
  • Se provi dolori o formicolii, non insistere, ma prova con asana più semplici.

Conclusione

Posizione dell'eroe
Posizione dell’eroe

Nonostante le asana siano un concetto comune a tutti i praticanti di yoga, da qualunque scuola arrivino, il Raja Yoga pone un particolare accento a questa pratica: non è solo una serie di posizioni, ma una tecnica per ritrovare la stabilità personale, sia fisica che mentale, ed ampliare la propria conoscenza di sé stessi su tutti i livelli.

La calma che sarai in grado di raggiungere tramite asana si ripercuoterà su tutto il tuo spirito, aprendoti la via verso le energie dell’Universo, del tutto: tramite una vasta conoscenza di noi stessi, di ciò che ci circonda e dell’energia che permea tutto ciò che esiste, il nostro spirito potrà finalmente imparare ad evolversi.

Letture consigliate

Asana Pranayama Mudra Bandha. Ediz. illustrata
  • Paramahansa, Satyananda (Autore)

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