Il Dharma è un concetto spirituale che costituisce una parte importantissima della cultura buddista e induista: esso rappresenta, insieme al karma, una legge universale che governa la nostra vita. Per un individuo vivere il proprio dharma significa agire secondo questa legge: ad esempio, nel buddismo si dice che seguire la via del dharma porti all’Illuminazione. In questo articolo scopriremo il vero significato di questa filosofia, le sue origini e il suo ruolo nelle nostre vite.
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ToggleCosa significa Dharma?
Il termine Dharma (धर्म) deriva dal sanscrito e nei secoli è stato tradotto con diversi vocaboli, tra cui “legge” (cosmica, divina, ecc.), “dovere” e “modo giusto in cui le cose scorrono”; certe volte può anche essere tradotto col termine stesso di “religione” anche se quest’ultima traduzione è molto superficiale. La radice “dhṛ” sta per “verità”, “base”, “giusto”, ma nella sua forma più antica, ovvero “dharmān”, appare spesso vicino alla sillaba “Ṛta”, ovvero l’Ordine Cosmico a cui tutto si rifà.
Nei primi Veda e nell’antico induismo, dharma si riferiva esclusivamente alla legge cosmica responsabile della creazione dell’universo e della gestione del caos. Successivamente il termine è stato applicato ad altri contesti, inclusi comportamenti umani e modi di vivere che impediscono alla società, alla famiglia e alla natura di finire vittime del caos. Ciò include i concetti di dovere, diritti, religione e comportamento moralmente appropriato.
Le origini del Dharma
Nella cultura vedica
Quello enunciato nel Veda è il Dharma supremo; in secondo luogo viene quello della tradizione sacra; segue poi quello praticato dagli uomini dabbene. Ecco i tre dharma eterni.
– Mahābhārata
Nella cultura vedica troviamo il concetto più antico di Dharma.
L’Ordine Cosmico (la sillaba “Rta” in dharmān) è ciò che sostiene il mondo (in questo caso mondo = Dharma). Per mantenerlo, il mondo si oppone al caos con l’aiuto e il sostegno delle divinità e degli uomini che le venerano. Per questo motivo al concetto di Dharma si associa anche la traduzione di “verità” e “giusto”, poiché rappresenta quella legge in contrasto al caos; la sostanziale differenza con Ṛta è che quest’ultimo è oggettivo, mentre il Dharma può essere soggettivo a ciò che mantiene l’ordine.
In definitiva la citazione del Mahābhārata, antichissimo poema epico indiano, si riferisce a queste tre sfumature di Dharma:
- quello supremo, che mantiene l’ordine nell’universo;
- quello della tradizione sacra, esercitato dagli dèi (che spesso prendono proprio il nome “Dharma” in quanto acquisisce anche un valore divino);
- quello praticato dagli uomini retti, che sostengono le divinità coi riti vedici per mantenere il Dharma in ordine e in contrasto col caos.
Nell’induismo
La Gita [testo sacro induista, ndr] non sostiene certo la guerra, ciò che sostiene è la difesa attiva e disinteressata del Dharma. Se sinceramente seguito, il suo insegnamento avrebbe potuto cambiare il corso dell’umanità. Può ancora cambiare il corso della storia indiana.
– Sri Aurobindo
Esattamente come nel concetto vedico, che è effettivamente una delle tante culture da cui l’induismo odierno nasce, Dharma equivale a tutte quelle azioni giuste che permettono all’universo di restare in ordine. Tale ordine si rifletteva nel singolo individuo e nel suo Karma, questo finché il concetto di Dharma non venne accostato a quello di “Dovere” volto a mantenere l’ordine (ovvero una serie di regole a cui attenersi sia verso l’universo, sia verso il mondo sociale che comprendeva le norme della casta di appartenenza e del periodo in cui si viveva).
Esistono anche vari tipi di Dharma che gli induisti attribuiscono a ciascun individuo: ognuno infatti deve attenersi al proprio Dharma personale, che varia in base all’età della persona, al suo mestiere, al suo ruolo nella società e al suo genere.
Spesso poteva succedere che questi due mondi fossero in conflitto: nel Dharma dell’universo non è inconsueto trovare regole come “non uccidere”, “non perpetrare violenza”, “non commettere atti impuri”, eppure nelle guerre tra le varie caste Indù spesso non si aveva scelta se non infrangere questi dogmi.
Come si poteva allora trovare un equilibrio nel Dharma se le regole di un universo sono in contrasto con l’altro?
Esistevano già all’epoca alcuni casi di estrema emergenza in cui si poteva “sospendere” il Dharma per cause di forza maggiore, come ad esempio le calamità naturali cui il continente asiatico non è estraneo. Sulla base di questo esempio, quando due leggi del Dharma erano in contrapposizione (e se tutti i sacri testi non riportavano un’esplicita soluzione al dilemma) ci si doveva per forza rivolgere ad una persona riconosciuta (sempre sulla base dei testi) come “giusta”, oppure a qualcuno che si comportasse sempre in perfetta sintonia con le norme vediche.
Un bell’esempio di questo concetto è la citazione ad inizio paragrafo di Sri Aurobindo, un grande filosofo indiano morto a metà del secolo scorso: tramite la difesa del Dharma si doveva, certe volte, schierarsi. Sri Aurobindo lo fece condannando le azioni dell’asse durante la seconda guerra mondiale o, anni prima, sostenendo ogni forma di non-collaborazione coi britannici, che detenevano ancora il controllo della colonia all’epoca.
Nel buddhismo
Come un lago profondo, calmo e trasparente, così sereni divengono i saggi, che hanno ascoltato la verità del Dharma.
– Gautama Buddha
Nel Buddhismo il concetto di Dharma assume un significato molto diverso da quelli visti finora. O meglio, assume più di un significato.
Innanzitutto il Dharma è il secondo dei tre gioielli di Buddha e questo lo rende una parte estremamente importante di questa religione: esso racchiude infatti tutti gli insegnamenti del Buddha a partire dall’origine della sofferenza fino alla via verso l’Illuminazione.
Il Dharma indica anche l’osservazione di tutti i fenomeni su cui si può ponderare: oggetti, eventi, regole, religioni, comportamenti e in generale tutto ciò che può essere osservabile diventa parte del Dharma e quindi un insegnamento da tramandare.
La rappresentazione buddhista del Dharma è la “Ruota del Dharma” o Dharmachakra; essa rappresenta il Nobile Ottuplice Sentiero Buddhista e include i concetti di:
- Corretta Visione
- Corretta Parola
- Corretta Intenzione
- Corretta Azione
- Corretta Sussistenza
- Corretto Sforzo
- Corretta Concentrazione
- Corretta Presenza Mentale
Ognuno di questi cammini rappresenta il corretto comportamento da tenere per raggiungere l’Illuminazione e fa parte degli insegnamenti del Buddha Gautama insieme alle quattro nobili verità. Egli reputava che non fosse giusto tenere per sé le rivelazioni a cui era giunto per arrivare all’Illuminazione quindi cominciò a divulgarle e a farne degli insegnamenti che oggi costituiscono la colonna portante della religione buddista.
La citazione che ho riportato è la perfetta sintesi di questa filosofia: se saprai ascoltare gli insegnamenti del Dharma (quindi del corretto modo di vivere e raggiungere l’Illuminazione), diventerai calmo, rilassato e profondo come un lago, perché la verità del Dharma consiste nella retta esistenza.
10 consigli per trovare il tuo Dharma personale
- Presta attenzione alle sincronicità. La vita è molto brava a guidarti, se solo presti attenzione. Nota le cose, gli eventi e le persone che continuano ad apparire nella tua vita. Se qualcuno o qualcosa si presenta più e più volte, è probabile che quella persona o quella cosa sia legata al tuo dharma.
- Segui la tua missione. Le nostre missioni personali sono quelle “chiamate” che sentiamo dentro di noi e che ci guidano in ciò che facciamo. Non hanno necessariamente senso per nessun altro tranne noi e sono guidate dall’istinto più che dalla ragione. Queste ispirazioni sono in realtà una preparazione per il tuo dharma personale.
- Impara a capire quando è il momento di andare avanti. Se ti senti come se fosse il momento di cambiare direzione nella tua vita e dire addio ai vecchi schemi, allora probabilmente è il momento di farlo. La tua mente potrebbe combattere questa decisione, ma la tua anima conosce tutte le risposte.
- Sii consapevole del fatto che il tuo percorso non sarà semplice. Il percorso verso il tuo dharma personale può in effetti sembrare una spirale. Proprio quando pensi di esserci arrivato, ti ritrovi a dover scavare più a fondo in qualche aspetto della tua vita. Il viaggio non sarà sempre lineare, ma gli ostacoli fanno parte del percorso.
- Prendi confidenza con il regno dell’irrazionale. È importante sapere che il tuo dharma non proviene necessariamente da un luogo razionale. Se stai cercando di dominarlo con la mente, probabilmente otterrai l’effetto opposto e il tuo dharma si allontanerà da te.
- Adotta una pratica che ti connetta alla tua parte spirituale. Che si tratti di yoga, meditazione, pittura o passeggiate nei boschi, è importante connettersi con una fonte di energia spirituale perché è nel tuo Io più profondo che si trovano le informazioni sul tuo dharma ed è in queste pratiche che troverai il supporto per entrarci.
- Osserva le persone che ammiri. Le persone che ammiri tendono a rappresentare gli aspetti più alti della tua personalità che non hai ancora raggiunto. Questi aspetti possono darti indizi sul tuo dharma personale.
- Prendilo sul serio, ma sii spensierato. Se prendi troppo sul serio la scoperta del tuo dharma, potresti non essere in grado di vederlo. Prendi questa ricerca come un’avventura.
- Abbi il coraggio di esplorare l’inesplorato. Se ti impegni a scoprire il tuo dharma, dovrai attivare un livello di fiducia più elevato e spesso questo comporta avventurarsi nell’ignoto e uscire dalla propria zona di comfort. Sii preparato a quest’eventualità.
- Prenditi il tuo tempo. Il tuo dharma non è qualcosa che puoi “catturare”. Dovrai compiere dei passi, a volte tornare indietro, a volte prenderti una pausa. La pazienza è una necessità assoluta.
Conclusione
Esattamente come per il karma, abbiamo visto come lo stesso termine assuma significati diversi in base alla corrente filosofica o religiosa che lo ha adottato, sebbene abbiano tutte la stessa radice. Per quanto cambi il significato, una base, come in effetti si può tradurre Dharma, rimane: vivere in armonia e in ordine con l’universo.
Anche gli insegnamenti del Buddha, che più discostano dal concetto originale, hanno lo stesso scopo poiché mirano ad un’esistenza retta, non violenta e “giusta”.
Questa è l’essenza del Dharma.
Letture consigliate
- Rinpoche, Lama Zopa (Autore)
- Pensa, Corrado (Autore)
Ultimo aggiornamento 2024-10-03 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
8 risposte
Molto interessante l’articolo, bravo Marco.
Grazie 🙏
Grazie, vorrei conoscere meglio il significato del d’arma.
Grazie perché cercavo risposte sul dharma e da voi le ho trovate!
Sempre molto bello e profondo. Grazie.
Bellissimo articolo che mi ha “illuminato” sul significato di Dharma. Grazie!
Grazie è sempre un piacere oltre ad un arricchimento, leggervi.
Tamara
Grazie a tutto il team di meditazione zen per gli interessantissimi spunti di riflessione che ci regalate ogni volta! Namastè ??
Pamela