Genitori Mindful: Come Prevenire lo Stress Genitoriale

Come affrontare lo stress genitoriale? La Mindfulness è un'alleata preziosa per ridurlo ed essere davvero presenti per i nostri figli.
mindfulness genitori

Fare il genitore è un compito difficile. Difficilissimo direi.

Sentirsi un bravo genitore lo è ancora di più (perché sicuramente si fa il meglio per i propri figli, ma spesso la sensazione è quella di “non essere abbastanza bravi”).

A rendere le cose ancora più complicate è la pressione sociale intorno a questo ruolo: i consigli non richiesti di amici e parenti, il confronto con altri genitori, il bombardamento social su “come si fa” e la tanta informazione sulle varie metodologie educative.

Tutte queste dinamiche, seppur in buona fede, contribuiscono a creare una confusione interna e ad alimentare il giudice interiore che affligge ogni genitore.

In questo articolo scopriamo come la mindfulness può venirci in aiuto in queste situazioni.

Lo stress genitoriale

stress genitoriale

Un genitore nasce quando nasce un figlio, e continua a crescere giorno dopo giorno.

Si tratta di una continua ricerca di equilibrio, un mettersi alla prova e chiedersi se si sta facendo la cosa giusta.

A questo si aggiungono gli impegni extra-genitoriali: non possiamo infatti dimenticare che ogni individuo contiene in sè una moltitudine, e questo vale anche per le mamme e i papà. Ogni mamma è anche una donna, collega, lavoratrice, figlia, sorella, compagna, amica (e lo stesso vale per i papà) e trovare il giusto mix tra le varie parti è un complesso gioco di sfumature. Accettare le diverse parti che ci abitano e farle coestistere in armonia è davvero un’arte.

Spesso i genitori si sentono sopraffatti dai vari impegni, cresce il senso di inadeguatezza e lo stress diventa una costante. E si sa, quando siamo stressati, si fa fatica a gestire le proprie emozioni, ad affrontare situazioni faticose e a mantenere la calma anche di fronte alle crisi dei bambini. Un pianto può provocare un’esplosione di rabbia improvvisa, a cui segue, inevitabilmente, un enorme senso di colpa.

Lo stress genitoriale nasce principalmente da tre fattori:

  • la fatica quotidiana: organizzare i pasti, mettere i bimbi a dormire, gestirsi in caso di malattia propria o dei figli, mantenere la casa in ordine etc…
  • fonti esterne: eventi stressanti isolati (litigi tra fratelli, problemi scolastici etc…) o continuativi (difficoltà comportamentali del figlio, metodologie educative diverse tra genitori, problemi di salute cronici come allergie o disabilità etc…)
  • giudice interiore: pensieri, aspettative, pregiudizi, autocritiche che crea la nostra mente e che ci impediscono di stare nel momento presente, accettando le cose per ciò che sono

La sensazione di malessere dovuta da una situazione di stress crescente e costante può manifestarsi con alcuni sintomi, dei campanelli d’allarme che non dovremmo sottovalutare:

  • distrazione mentale: fai una cosa ma nel mentre stai pensando ad altro
  • sensazione di astenia e stanchezza cronica: indipendentemente dalle ore di sonno dormite o dall’andamento della giornata
  • rimuginio mentale: si crea un circolo perpetuo di pensieri
  • cattiva qualità del sonno: fatica ad addormentarsi o risvegli notturni, indipendenti dalle esigenze dei figli
  • irritabilità: sensazione di scattare per qualsiasi cosa
  • ansia: eccesso di preoccupazione e iper-allerta
  • difficoltà a sopportare il contatto fisico con il partner o con i figli stessi

Se vi siete rivisti in uno o più di questi sintomi, continuate a leggere questo articolo.

La presenza mentale

madre e figlia dipingono insieme

La Mindfulness, o meditazione di piena consapevolezza, è un’alleata preziosa per i genitori che vogliono ridurre lo stress e prendersi cura di sè. Solo quando impariamo a prenderci cura di noi, possiamo essere realmente presenti per gli altri.

“Il dono più prezioso che possiamo offrire a qualcuno è la nostra attenzione. Quando la consapevolezza abbraccia coloro che amiamo, sbocceranno come fiori.”

~ Thích Nhất Hạnh

Pensa a quando sei con il tuo bambino: quante volte ti capita di essere con lui fisicamente, ma mentalmente stai pensando ad altro? Ecco.

Non colpevolizzarti per questo. E’ normale. Ma voglio proporti un’alternativa!

La pratica della Mindfulness ci insegna a convogliare la nostra attenzione sul momento presente, in modo intenzionale e non giudicante.

Attraverso la meditazione alleniamo questa rara abilità e ci prepariamo a praticarla anche nella quotidianità. Saprai quindi essere realmente presente al tuo bambino, rimandando i pensieri esterni ad un momento più opportuno e godendo davvero di un tempo di qualità.

Il tuo bambino se ne accorgerà presto. Nella mia esperienza professionale mi sono accorta di come questo semplice cambiamento di “presenza” faccia un enorme differenza nella relazione tra genitori e figli.

I bambini infatti sviluppano la percezione di se stessi in base al rimando delle persone intorno a loro: se i genitori sono “distratti” si percepiranno come “poco importanti” e questo comprometterà la fiducia in se stessi e nell’altro.

Inoltre imiteranno quegli stessi comportamenti dei genitori: non presteranno attenzione quando vengono richiamati, saranno restii ad ascoltare e faranno fatica ad esprimere i propri bisogni.

Coltivare la presenza mentale significa dedicare tutta la vostra attenzione a quel momento con vostro figlio ed essere predisposti all’ascolto, senza se e senza ma.

Se pensi spesso “mio figlio non mi ascolta!”, prova a riflettere su come sono la tua presenza mentale e il tuo ascolto nei suoi confronti.

Ascolto consapevole

bambino tende la mano verso il genitore

Tutti noi diciamo di ascoltare le persone a cui vogliamo bene, ma siamo davvero sicuri di farlo in modo consapevole e senza giudizio?

Sarà capitato anche a te che mentre tuo figlio parla, senti salire la fretta delle altre 50 cose che devi ancora fare, aumenta l’impazienza e pensi a come incastrare il tutto. Ecco che hai perso l’attenzione verso le parole di tuo figlio.

Prova a seguire questi 3 passaggi per migliorare il tuo ascolto:

  • stai nel presente: quando noti che la mente vaga verso il futuro, riportala con attenzione nel qui ed ora. Nessuno ti restituirà il tempo con tuo figlio
  • nota se pensi alla risposta: anzichè concentrarti sul trovare una soluzione a ciò che sta dicendo, prova semplicemente ad ascoltare fino in fondo. Spesso i bambini non vogliono risposte, vogliono solo essere ascoltati.
  • osserva le tue emozioni: prima di rispondere nota le sensazioni dentro di te, poi fai un respiro profondo e scegli la risposta più adeguata. A volte i comportamenti e le parole dei figli toccano corde profonde che provocano emozioni intense, è bene prenderne atto, prima di reagire impulsivamente.

La pratica meditativa è un allenamento prezioso per abituare la nostra mente a coltivare questa abilità e per iniziare ad ascoltare noi stessi. Infatti non possiamo ascoltare gli altri, se prima non sappiamo guardarci all’interno.

Senza un ascolto profondo e consapevole dei propri bisogni, questi ci porteranno a una distorsione delle parole dell’altro. Come lenti di un paio di occhiali, ci faranno vedere le situazioni che viviamo non per come sono in realtà ma con una sfumatura diversa data proprio dalle “lenti dei nostri bisogni”.

Regolare le emozioni

madre gioca con figlia

Arriviamo quindi al terzo effetto benefico della pratica della Mindfulness in famiglia: la regolazione delle emozioni.

Torni da lavoro stanca, la cena da preparare, avresti voglia di una doccia ma tuo figlio rovescia a terra la cesta dei giochi e inizia un “Mamma, mamma” instancabile.

Come ti fa sentire tutto questo? Forse irritata perchè oltre agli impegni a cui avevi già pensato, ci sono anche i giochi da raccogliere. Forse frustrata, perchè nessuno si accorge della tua stanchezza. Forse infastidita, perchè hai già ripetuto mille volte a tuo figlio di prendere un gioco alla volta.

Tutto questo si trasforma in un urlo arrabbiato, seguito dal pianto del tuo bambino, da una rabbia ancora crescente, da un pianto ancora più forte e infine eccolo lì… il senso di colpa.

La Mindfulness è quella pratica che ci permette di trovare uno spazio tra la situazione difficile e la nostra reazione, uno spazio in cui possiamo scegliere una risposta più adeguata e soddisfacente sia per noi che per il nostro bambino.

Riprendiamo la situazione dell’esempio: torni da lavoro stanca, la cena da preparare, avresti voglia di una doccia ma tuo figlio rovescia a terra la cesta dei giochi e inizia un “Mamma, mamma” instancabile.

Osserva quali “lenti del bisogno” stai indossando: forse avresti bisogno di riposo e vorresti che il tuo compagno fosse più presente nella gestione della casa e di vostro figlio. Il tuo bimbo non ti vede da tutta la giornata, gli manca la sua mamma e sta ricercando attenzioni perchè vuole sentirsi “amato”.

Ora la situazione è più chiara. Prima di reagire, puoi fare un respiro profondo e magari provare a dire qualcosa tipo: “Cucciolo, mi sento molto stanca. So che vuoi giocare con me. Che ne dici se mi aiuti a preparare la cena e stiamo insieme?” oppure “Mamma si fa una doccia così dopo è super profumata e può riempirti di abbracci!”.

Il secondo passaggio fondamentale è quello di soddisfare il proprio bisogno. In questo caso, potresti pensare di parlare apertamente con il tuo compagno, chiedere un aiuto extra per la preparazione della cena, proporre un riadattamento dell’orario al lavoro. Ogni situazione è diversa e la soluzione non è sempre chiara e semplice.

Ricorda: anche se a volte non possiamo cambiare la situazione, possiamo sempre cambiare il nostro atteggiamento verso quella situazione, ripulendo le lenti dei nostri occhiali. Questa è Mindfulness.

Letture consigliate

Mindful parenting. Per costruire una relazione consapevole con i nostri figli
  • Editore: ED-Enrico Damiani Editore
  • Autore: Susan Bögels , Nicoletta Cinotti , Marina Petruzzi
  • Collana: La pietra filosofale
  • Formato: Libro in brossura
  • Anno: 2020

Sara Bertorello è educatrice socio-pedagogica e insegnante di Mindfulness e Yoga per adulti e bambini. Da più di 10 anni lavoro in contesti educativi occupandomi della relazione tra bambini e adolescenti, genitori e insegnanti. Attraverso la Mindfulness ho sperimentato cosa significa essere realmente presente, ascoltare le proprie emozioni e quelle altrui e scegliere consapevolmente come rispondere alle situazioni più difficili, anziché reagire impulsivamente. La Mindfulness mi ha salvato da un (quasi) burn-out e mi ha permesso di crescere come persone e come professionista.

Ultimo aggiornamento 2024-04-25 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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