Il Mantra Om: Significato, Storia e Benefici

Scopriamo il significato del mantra om, il più antico e amato tra i mantra, insieme alla sua storia e ai benefici che derivano dal cantarlo.
mantra om

Se hai frequentato un corso di yoga, meditato in gruppo o visitato un tempio indù o buddista, probabilmente avrai sentito cantare almeno una volta il mantra Om o Aum.

Om è considerato il più sacro tra i mantra sia nell’induismo che nel buddismo. Inoltre, si ritiene che sia il suono primordiale dell’Universo.

In questo articolo scopriremo la storia, le origini, il significato e i benefici di questo suono tanto antico quanto affascinante che accompagna da secoli le pratiche di yoga e meditazione.

Cos’è il mantra Om

om

Om è uno dei mantra più potenti di tutti i tempi. Il termine “mantra” si riferisce ad una parola, un suono o una frase che viene ripetuta e utilizzata per supportare una pratica di meditazione, favorendo la concentrazione. Ma da dove proviene esattamente il vocabolo “Om”?

Om () è un’antica sillaba in sanscrito (una delle lingue più antiche al mondo) apparsa per la prima volta nelle Unipasad, testi sacri induisti, tra il 1500 e il 1200 a.C.

Il suono di Om è in realtà formato da tre diverse sillabe: a, u e m.

Il suono “O” è un dittongo in sanscrito, che viene scritto come “AU”. Un dittongo è la combinazione di due suoni vocalici che producono il suono di una vocale, per questo motivo Om è universalmente conosciuto e scritto con la sua pronuncia. Alcune persone si riferiscono a Om come OM e altri come AUM, ma la differenza tra questi due termini è semplicemente nella traduzione.

Om in sanscrito è definito un bija mantra, o “mantra seme”.
I mantra bija non sono tipicamente traducibili e si ritiene che il loro vero potere derivi proprio dalle vibrazioni sonore create dall’atto di ripetere o cantare la sillaba.

Le origini di Om

concentrazione meditazione

Secondo la mitologia induista, Brahma (il creatore dell’universo) un tempo era l’unica entità esistente. Il pensiero di Brahma di “diventare molti” creò una vibrazione che prese forma proprio nel suono “Om”. Da questa vibrazione nacque l’intero universo, insieme a tutte le creature che lo popolano.

Quando canti Om, la vibrazione di quel suono è correlata alle vibrazioni originali emesse quando il mondo fu creato. Il suono di Om per questo motivo è spesso chiamato Pranava, o ciò che scorre attraverso il respiro (Prana), e sostiene la vita.

“Vayu Purana”, un testo religioso dedicato al dio Vāyu, paragona Om alla trinità dell’induismo, l’unione dei tre dei:

  • A per Brahma – Il creatore;
  • U per Vishnu – Il conservatore;
  • e M per Shiva – Il distruttore.

Questi tre suoni richiamano anche una raccolta dei sacri testi antichi, ovvero i Veda (per la precisione Rigveda, Samveda e Yajurveda).

Le diverse interpretazioni dell’Om

om mantra

Nelle Unipasad

Nel testo della Māṇḍūkya Upaniṣad, i saggi affermano che il mantra Om è uno strumento che rappresenta il divenire e può condurci alla realtà ultima del Sé. Secondo questi scritti, una persona ha diversi livelli di coscienza collegati alle tre lettere che compongono la sillaba Om:

  1. Stato di veglia (collegato alla lettera A di Aum): il mondo fisico che percepiamo attraverso i cinque sensi.
  2. Stato di sonno con sogni (collegato alla lettera U): lo stato in cui veniamo in contatto con il nostro inconscio, i nostri pensieri più reconditi e il passato.
  3. Stato di sonno profondo (collegato alla lettera M): il sonno profondo in cui sperimentiamo verità e beatitudine, guardando al futuro.

In queste tre dimensioni, la coscienza è pura o indisturbata e può sperimentare tutto ciò che la circonda. Esiste però anche un quarto livello di coscienza in cui diventiamo pienamente consapevoli di tutte le sfaccettature della nostra esistenza, chiamato “vero Sé”.

Quest’ultimo stato è collegato a una quarta sillaba silente alla fine del mantra Om. Si tratta del momento di silenzio dopo il suono “mmm” che intercorre tra la fine di una ripetizione del mantra e l’inizio della successiva. Questo “suono silenzioso” trascende tutte e tre le dimensioni del sé.

Nell’ultimo stato cessa ogni dualità, si trascendono il tempo e lo spazio e si raggiunge la calma assoluta. Secondo i testi sacri, il mezzo per raggiungere questo stato di coscienza elevata è proprio la ripetuta recitazione del mantra Om.

Questo è il motivo per cui il suono dell’Om è spesso considerato Atman (anima interiore) o Brahman (realtà ultima), o ancora il suono di Dio.

Nel buddismo

Per i buddisti, Om rappresenta gli aspetti esterni di un essere senziente, ovvero:

  1. il suo corpo (A);
  2. la sua parola (U);
  3. la sua mente (M).

L’uso più noto del mantra è nella preghiera buddista tibetana Om Mani Padme Hum, noto anche come il mantra Mani. Quando cantato ad alta voce o in silenzio, il mantra invoca Chenrezig, il Buddha della compassione.

Anche guardare una versione scritta del mantra produce l’effetto di attirare le benedizioni di Chenrezig. Per questo motivo il mantra è scolpito su pietre ben visibili, dove può essere facilmente individuato. In questo mantra, cantare “Om” allenta la presa dell’ego sulla mente.

Il Dalai Lama, esponendo il potere del mantra Mani, una volta disse che cantandolo regolarmente “puoi trasformare un corpo, parola e mente impuri nel corpo, parola e mente puri di un Buddha”. Om Mani Padme Hum è il Mantra più frequentemente usato nel buddismo. La sillaba “Om” rappresenta il corpo, lo spirito e la parola del Buddha; “Mani” è il percorso di insegnamento; “Padme” la saggezza del sentiero, e “hum” indica l’unione della saggezza e il percorso verso di essa.

Nello yoga

Aum o Om è il mantra che risuona con i due chakra superiori, ovvero il sesto e il settimo. È usato particolarmente per riequilibrare il sesto chakra Ajna, legato all’intuizione e alla saggezza.

In altre tradizioni

Om come suono con proprietà mistiche non è legato a nessun Paese, civiltà o religione in particolare.

È un suono universale che è stato utilizzato in molte fedi, adattandosi di volta in volta alle pratiche spirituali di un particolare gruppo religioso, ma è anche stato largamente impiegato da chi non segue alcuna fede. Si crede che il Buddha abbia sentito l’Om mentre meditava sui misteri della vita e che il suono lo abbia condotto alla Verità.

Nella religione giainista, si ritiene che Om sia composto dalle cinque iniziali delle autorità supreme che sono degne di essere adorate. Le cinque iniziali, A + A + A + U + M (Arihant, Ashiri, Acharya, Upajjhaya, Muni), insieme formano l’Aum.

I Sikh si riferiscono a Om come Omkar e questo suono è una parte essenziale dell’adorazione quotidiana.

Anche l’Amen usato nel cristianesimo e l’Amin dell’Islam si rifanno ai suoni che compongono l’Om.

Il simbolo dell’Om

simbolo om
I cinque elementi del simbolo dell’Om: 3 curve o semicerchi (1,2,3), una mezzaluna (4) e un punto (5)

La sillaba dell’Om in sanscrito contiene la conoscenza dell’universo nella sua struttura.

Analizzato strutturalmente, il simbolo è composto da quattro parti:

  • tre curve o semicerchi (1, 2, 3);
  • una mezzaluna (4);
  • un punto (5).

Analizziamo il significato di ogni parte nel dettaglio:

  1. La prima curva (1) superiore rappresenta lo stato di sonno profondo o Sushupti. In questo stato, il praticante non desidera né sogna nulla.
  2. La seconda curva inferiore (2) è Jagrat, lo stato di veglia, ovvero quello in cui sperimentiamo la realtà che ci circonda.
  3. La terza curva (3) indica lo stato di sogno tra la veglia ed il sonno profondo, definito Swapna. Questo stato porta la coscienza del praticante verso l’interno. Chiudendo gli occhi, il praticante si immerge nella sua coscienza per conoscere il sé più da vicino.
  4. La mezzaluna tra le curve e il punto (4) indica la barriera, Maya, tra lo stato di beatitudine ultima e gli altri tre stati. Tuttavia, lo spazio tra la mezzaluna e il punto sta ad indicarci che lo stato più alto non è influenzato dai Maya: l’ostacolo può essere superato.
  5. Il punto (5) rappresenta Turiya, un termine che indica lo stato di coscienza più puro ed elevato. In questo stato, il praticante non guarda né verso l’interno né verso l’esterno, né i due insieme, raggiungendo la pace interiore, che è lo scopo ultimo di tutta l’attività spirituale. Questo stato illumina anche gli altri tre stati.

In questo modo il simbolo stesso dell’Om svela il mistero nascosto dello scopo della vita e dell’universo.

La pronuncia di Om

monaco medita

Abbiamo visto che “Om” è la vibrazione dell’universo, che si riferisce all’Atman (noi stessi, l’anima) e al Brahman (la verità suprema, l’iniziatore, la realtà ultima, l’aspetto divino). Esaminiamo ora la pronuncia dell’Om, che si compone di tre parti, tutte con un preciso significato:

  1. Ah: “Ah” è il suono che viene emesso quando iniziamo a pronunciare “Om”. Rappresenta Brahama, noto per la “creazione” dell’universo. Riguarda lo stato di veglia e collega la nostra coscienza alla parte inferiore del corpo.
  2. Ooh: “Ooh” è il suono centrale, in cui il praticante si immerge nella profondità del sé. Rappresenta Vishnu, responsabile della “conservazione” dell’universo. Riguarda lo stato di sogno e collega la nostra coscienza sottile alla parte centrale del corpo.
  3. Mmm: “Mmm” è il suono che emettiamo quando rilasciamo lentamente il mantra. Sta svanendo e porta il praticante verso una dimensione più elevata e spirituale. Rappresenta Shiva, noto come il “distruttore” dell’universo. Riguarda lo stato di sonno profondo e collega la nostra coscienza alla parte superiore del corpo.

Ascolta la pronuncia del mantra Om:

Perché recitiamo il mantra Om?

nadi corpo umano

Fondamentalmente, la nostra lingua viene utilizzata per produrre quasi tutti i suoni che emettiamo. Quando invece recitiamo Om, i tre suoni che lo compongono (Aa, Ooh e Mm) vengono prodotti molto chiaramente attraverso la bocca senza muovere la lingua. Quindi Om rappresenta anche i suoni di base o fondamentali, che vengono prima della parola. Ci permette inoltre di meditare tenendo la lingua appoggiata al palato, la sua posizione ideale durante la meditazione in quanto limita la salivazione e lo stimolo di deglutire, portandoci a una maggiore concentrazione.

Oltre a questo, gli organi interni umani sono molto sensibili alla frequenza prodotta dai tre suoni della sillaba Om. Si tratta infatti della famosa frequenza a 432Hz, che è in armonia con il resto della natura e ci dona la capacità di entrare in risonanza con tutto ciò che ci circonda.

Secondo la scienza moderna, l’intera esistenza è vibrazione. Ovunque esiste una vibrazione c’è un suono e dovunque c’è il suono c’è creazione.

La vocale “A” è un suono di base, non solo in India ma in tutto il mondo. La sua pronuncia parte dalle radici del corpo energetico, dove si incontrano 72.000 nadi (canali energetici sottili) che trasportano l’energia vitale lungo tutto il corpo. Mentre pronunci “Aa”, le nadi fanno riverberare le vibrazioni lungo tutta la colonna vertebrale. Con Ooh e Mm, la frequenza si diffonde anche in altre aree del corpo fino a coinvolgerlo nella sua interezza.

Ogni suono attiva così una certa dimensione del tuo sistema energetico e fa vibrare l’intero organismo. Il suono non solo crea emozione, ma coinvolge i nostri schemi mentali e persino i processi fisiologici del corpo.

Benefici del mantra Om

seminario di meditazione sensoriale

Il canto dell’Om in meditazione ha innumerevoli benefici a livello fisico, psicologico ed emotivo. Eccone alcuni:

1. Riduce ansia e stress

Secondo la ricerca scientifica, il canto regolare dell’Om nella pratica della meditazione aiuta a ridurre lo stress e l’ansia.

Le vibrazioni prodotte durante la recitazione di questo mantra attivano alcuni centri nervosi molto comuni nel trattamento dello stress. Il suo suono regola anche l’attività aspecifica del sistema endocrino, responsabile della produzione di sostanze chimiche che causano stress e ansia.

2. Rafforza il midollo spinale

È stato scoperto che cantare Om mentre si è seduti (con la schiena dritta) in meditazione, ha un impatto sulla salute del midollo spinale. Il suono “Aa” dell’Om ha origine dalla base della colonna vertebrale, che si trova in prossimità del midollo spinale. Le vibrazioni si diffondono così in tutto il midollo spinale per rivitalizzarne i nervi, migliorando la sua salute.

3. Aiuta la digestione

Il processo digestivo coinvolge il nervo vago, che ha origine dal tronco encefalico.

La vibrazione prodotta dall’Om provoca una stimolazione del nervo vago, che di conseguenza lavora più efficientemente aiutando la digestione.

4. Rallenta il battito cardiaco

Il canto dell’Om ha un effetto calmante sul cuore. Mantiene il ritmo naturale del ciclo cardiaco, grazie al suono “Ooh” che raggiunge e irradia il torace.

5. Riduce la fatica aumentando il livello di ossigeno nel sangue

Una ragazza indiana di 14 anni ha scoperto in uno studio che il canto della sillaba sacra Om può addirittura ridurre la fatica.

La ragazza ha avuto l’ispirazione per questa ricerca osservando dei sacerdoti che trasportavano giare d’acqua, percorrendo 68 km ogni giorno, senza stancarsi. I sacerdoti hanno sempre cantato il mantra Om durante il loro cammino.

Domande comuni sul mantra Om

preghiera

Concludiamo la nostra esplorazione di questo mantra con alcune delle domande e dei dubbi più comuni che lo circondano:

  • Quante volte dovrei cantare il mantra Om? Non c’è un numero fisso di ripetizioni. Tuttavia, 108 volte è considerato l’ideale secondo la tradizione induista. Se il tempo è un problema, 11 o 21 volte sono considerate ottime alternative.
  • Qual è il momento migliore per recitare l’Om? Non ci sono vincoli, ma per gli antichi saggi il momento più indicato per meditare e recitare i mantra sono le 4 del mattino, periodo di transizione in cui la notte si trasforma in alba. Ovviamente ai giorni nostri, vincolati dagli orari di scuola e lavoro, possiamo ignorare quest’indicazione 🙂
  • Posso recitare il mantra Om durante un viaggio o mentre sono seduto in un ufficio? Certamente. Non ci sono problemi o conseguenze nel cantare l’Om in qualsiasi luogo ci si trovi.
  • Quale dovrebbe essere la posizione del mio corpo mentre canto il mantra Om? Secondo gli antichi yogi, una posizione seduta con la colonna vertebrale eretta (come la classica posizione del loto) è considerata ideale per il canto del mantra.

Conclusione

In una semplice sillaba si nasconde un vero e proprio universo di significati e insegnamenti. Come per molti elementi spirituali delle antiche tradizioni orientali, Om custodisce in sé un percorso da seguire per giungere alla pace interiore e ad uno stato più elevato di coscienza.

Recitandolo abitualmente, possiamo godere di numerosi benefici che derivano dalle sue vibrazioni, dal suo simbolismo e dal suo potere secolare giunto fino a noi.

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6 risposte

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  2. Con la meditazione si può ottenere qualcosa di più alto. Ad esempio un percorso di crescita personale, per ottenere uno sviluppo delle potenzialità della persona per la sua psicologia e per il modo esteriore e corporeo.
    Gli obiettivi sono quelli di avere uno stato d’animo più sereno ed acquisire maggior efficacia per creare situazioni favorevoli per essere felice.

  3. Ciao e complimenti. Sono insegnante di yoga e meditazione nella Tradizione Himalayana. Gli articoli del vostro sito sono chiari e stimolanti. Ho appena comprato il libro di Kira e non vedo l’ora che arrivi. Grazie.

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