Inverno: Come affrontarlo con la Medicina Cinese e lo Yoga

inverno

La stagione invernale è una delle più delicate per il nostro organismo, sia secondo la visione occidentale dell’uomo che quella orientale.

È interessante comprendere come il corpo risponda alle variazioni di stagione e come ci invii micro-segnali di assestamento per adattarsi al cambiamento.

Ma come possiamo leggere questi segnali?
Perché ci sono determinate variazioni nel nostro organismo?
Scopriamolo insieme, approfondendo la visione del corpo tramite la Medicina Tradizionale Cinese e trovando un sostegno grazie allo Yoga.

L’inverno nella medicina cinese

Nella Medicina Tradizionale Cinese, l’inverno è la stagione del massimo Yin, la massima contrazione, ed è il momento dell’anno nel quale è particolarmente necessario trovare il tempo di fermarsi e ritirarsi in sé stessi per poter ricaricare le energie.

Noi siamo un microcosmo che vive in un macrocosmo e, come gli animali vanno in letargo o sfruttano questa stagione dell’anno per riposarsi e vivere nei ripari creati in autunno, anche noi dovremmo seguire l’istinto di riposo massimo e di raccoglimento.

Le giornate in questa parte dell’anno sono più brevi ed invitano il corpo ad un sonno più prolungato.

Dal Solstizio d’Inverno dello scorso 21 dicembre, le giornate hanno cominciato ad allungarsi lentamente e, come il sole inizierà gradualmente a sorgere prima e tramontare più tardi, così anche il nostro organismo dovrebbe seguire le fasi solari, non solo per il sonno-veglia, ma anche per l’assunzione dei pasti e dei nutrienti.

Nella nostra visione occidentale del mondo e nella diffusa visione occidentalizzata che è seguita alla globalizzazione, l’autunno e l’inverno sono due stagioni che non permettono un riposo profondo del corpo-mente, in quanto sono momenti di grande produttività lavorativa post-vacanze estive.
Quindi, come possiamo comportarci a riguardo?

Come seguire gli antichi scritti, come il Nei Ching, dove si dice chiaramente che questo periodo dell’anno è il momento in cui “tutto il creato vive al chiuso e la messe è in magazzino” e in cui “la gente dovrebbe ritirarsi presto la sera ed alzarsi tardi”?

Possiamo apportare piccoli cambiamenti nel nostro quotidiano e riportare equilibrio nei nostri Meridiani maggiormente coinvolti in questa stagione: Vescica Urinaria e Rene, dell’elemento Acqua.

I meridiani dell’inverno

riposo invernale

I meridiani della stagione invernale sono Vescica Urinaria (Yang) e Rene (Yin), facenti parte dell’elemento Acqua, dell’emozione della paura e caratterizzati dal colore nero/blu, come le profondità dei mari.

L’elemento Acqua è uno degli elementi che possiamo, a parer mio, percepire maggiormente nel nostro corpo e comprendere sia mentalmente che praticamente.

Il nostro corpo fisico, infatti, è composto circa del 60-65% di acqua, percentuale molto maggiore in età infantile e molto minore in età senile.

L’acqua la possiamo percepire in tutto il nostro corpo e sotto differenti forme:

  • nel flusso sanguigno;
  • nelle articolazioni (liquido sinoviale);
  • nelle ossa (strati di citrato);
  • nei polmoni (liquido pleurico);
  • nel cuore (liquido pericardico);
  • nel cervello e nel midollo spinale (liquido cranio – sacrale);
  • fra gli organi (liquido periorganico);
  • fra le cellule (fluido interstiziale).

Si è stimato che i reni arrivino a filtrare ben 180 litri di liquidi, sangue e tossine al giorno, un lavoro veramente incredibile per due organi così piccoli.

È meraviglioso pensare a quanto noi siamo connessi con il mondo tramite la nostra stessa composizione organica.

I Meridiani in Medicina Tradizionale Cinese non sono solo collegati alla qualità fisico-organica, ma anche al loro aspetto più spirituale, detto anche Shen.

Lo Shen dell’energia di Rene è lo Shen Zhi, anche detto della volontà e della spinta vitale.

Il ruolo della corretta funzionalità e cooperazione dei Meridiani di Rene e di Vescica Urinaria è infatti quello di mantenere la nostra vita in equilibrio fra l’attività (spinta vitale intesa anche nel senso della riproduzione sessuale intrinseca nel Rene) ed il riposo. Equilibrio strettamente connesso al funzionamento del SNA (Sistema Nervoso Autonomo) e del sistema endocrino.

Come riconoscere gli squilibri

elemento acqua

Sempre riferendoci alla Medicina Tradizionale Cinese, ci sono dei segnali chiari che vanno a definire uno squilibrio dell’Elemento Acqua –  in eccesso o in difetto (cosa che si può percepire tramite una diagnosi dei polsi da parte di un medico-chirurgo Agopuntore o una valutazione da parte di un operatore Shiatsu).

Colorito del volto

Il colorito del volto (in particolare intorno agli occhi) di una persona con squilibri dell’Acqua è sempre tendente al nero/blu. Non a caso, il colore di questo elemento è il nero/blu.

Capelli

I capelli sono radi, tendenti alla fragilità, secchezza e ci possono essere casistiche estreme di calvizie.

Voce

La voce di chi ha uno squilibrio dell’elemento Acqua è simile ad un lamento. Non a caso, il sentimento collegato a questa stagione è la paura.

Orecchie

Le orecchie sono l’organo di senso collegato ai Meridiani di Rene e di Vescica Urinaria. L’udito, infatti, è una delle prime facoltà a svilupparsi nel feto mentre è immerso nel liquido amniotico. Il liquido stesso è parte del sistema uditivo e, se non in equilibrio, può causare capogiri e vertigini.

Sogni

I sogni ricorrenti di uno squilibrio dell’Elemento Acqua sono quelli ricchi di immagini marine, collegate all’ambiente acquatico, alla paura dell’acqua ed alle navi.
I sogni collegati allo squilibrio specifico del Meridiano di Vescica Urinaria sono collegati a passeggiate ed escursioni.

Orari

La Vescica Urinaria si attiva nella fascia oraria 15–17 ed il Rene nella fascia oraria 17-19.
Sono gli orari perfetti per il famoso tè pomeridiano, per immergersi nella lettura e dare il tempo al corpo di rifocillarsi (soprattutto fra le 17 e le 19), rallentando i ritmi della giornata.
Chi soffre di squilibri dell’Elemento Acqua, spesso si sente affaticato o super-stimolato proprio in queste fasce orarie.

Come supportarsi con la medicina tradizionale cinese

alimentazione invernale

Come descritto nell’articolo sulla stagione autunnale, nella cultura cinese l’obiettivo è far sì che l’organismo non affronti la malattia, ma che abbia modo di lavorare sulla prevenzione della malattia stessa, mantenendo un ottimo livello di fluidità energetica priva di blocchi.

Un ottimo modo per prevenire è praticare Arti Marziali Interne (TaiJiQuan e Qi Gong) e muovere lentamente il corpo, di modo da lubrificare con gradualità tutto l’organismo, in ogni sua forma liquida.

Bisogna tener conto che la stagione invernale è fredda ed il freddo è la caratteristica dell’elemento Acqua, motivo per cui apportare calore al corpo in modo graduale è ancora più opportuno, senza eccedere in una pratica fisica priva di un riscaldamento gentile.

Per quanto riguarda la dieta, i cibi che ci aiutano in questa stagione sono: datteri, fagioli, piselli e porri.
Il sale è particolarmente controindicato in questa stagione e bisogna farne un uso ancora più parsimonioso.

Come per la stagione autunnale, le tisane che possiamo integrare sono quelle allo zenzero, magari con una punta di miele per le difese immunitarie.
Lo zenzero ha un effetto riscaldante, ottimo per contrastare lo Yin dell’inverno.

Come supportarsi con lo yoga

yoga inverno

Anche lo yoga diventa un valido alleato per combattere il freddo intrinseco nell’organismo, riattivare un costante flusso di prana e riscaldare le zone maggiormente delicate di Rene e Vescica Urinaria.

Asana quali Pashimottanasana (allungamento dell’Ovest) ed Halasana (l’Aratro), non fanno altro che aprire il respiro nella zona dei reni, esponendo la zona lombare in profonde flessioni della colonna vertebrale e permettendo di “indirizzare” il respiro proprio in quella zona.

Paschimottanasana
Paschimottanasana

Dhanurasana (l’Arco), ci permette di effettuare un’estensione della colonna che crea un’ottima contro-posizione per la precedente pratica e va a stimolare la zona della vescica urinaria, stimolata, anche in questo caso, dal respiro nella zona del basso addome.

Dhanurasana
Dhanurasana

Pratiche respiratorie come Kapalabhati (il respiro che purifica il cranio) e Bhastrika (il mantice) sono riscaldanti ed attivanti, ma sono pratiche molto delicate che vanno assolutamente evitate in caso di problemi polmonari, cardiaci e di pressione alta e vanno eseguiti sotto la guida di un insegnante esperto nella pratica del Pranayama, l’arte della respirazione consapevole.

In questo momento dell’anno così particolare e ricco di emozioni contrastanti, vi auguro di coltivare piccoli grandi momenti di vita quotidiana sullo stile danese dell’Hygge, quindi di un raccoglimento piacevole con i vostri cari e di riposo rigenerante sia per la mente, che per lo spirito ed il cuore.

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  • Piuri, Gabriele (Autore)

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6 risposte

  1. sono fortemente attratto dalla cultura orientale in particolare indu ma ho mille problemi fisici che certamente non mi permetterebbero di fare una serie di esercizi quindi mi limito a fare qualche esercizio del respiro e di tanto in tanto uso la pedovella sono un uomo 75 enne che non pensa che la medicina orientale mi può guarire ma potrebbe aiutarmi cosa potrei fare in queste condizioni?

    1. Salve Francesco!
      Intanto la ringrazio per aver letto l’articolo e per l’interesse dimostrato 🙂
      Per quanto riguarda il suo stato fisico, sicuramente un incontro di persona con uno specialista del settore, formato sia in ambito medico/scientifico che in ambito olistico, può esserle utile per trovare un equilibrio ed un modus operandi più adatto per lei.
      Magari una persona laureata in Scienze Motorie e con una formazione complementare nel settore Yoga/Arti Marziali Interne o un Medico Chirurgo con la specializzazione in Agopuntura, insomma una persona formata a tuttotondo 🙂
      Spero di esserle stata utile.

      Un caro saluto,
      Valentina

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