Ci sono tanti maestri al mondo, così tanti che molto spesso viene da pensare a quanto sia facile fraintendere una parola come “maestro”.
Sono veramente pochi però gli uomini che riescono a cambiare in profondità la vita delle persone. Tra i grandi maestri dei nostri giorni, non possiamo non annoverare il monaco buddhista Thích Nhất Hạnh, e pensare alla semplicità sorridente delle sue parole profonde.
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ToggleLa storia di Thích Nhất Hạnh
Thích Nhất Hạnh nasce a Huế, nel Vietnam centrale, l’11 ottobre del 1926.
Fin da giovane osserva la vita con una profondità veramente particolare. All’età di diciotto anni viene ordinato monaco buddhista del Buddhismo Thiến, ovvero lo Zen/Chán vietnamita, come membro della scuola Lâm Tế (l’equivalente della Linji cinese e della Rinzai giapponese). Sono anni di meditazione e di profonda crescita.
Il giovane Thích Nhất Hạnh apprende molto dai suoi saggi maestri sulla natura della pace, ma soprattutto matura presto una nuova coscienza di sé, intuisce che la sua missione è quella di diffondere la pace nel mondo, portandola nella vita quotidiana di tutti ma anche parlando ai grandi potenti della Terra.
In un secolo dilaniato dalle guerre come il Novecento, periodo storico in cui il giovane monaco inizia a maturare la consapevolezza del suo percorso, occorrono strumenti nuovi e allo stesso tempo antichissimi per portare la pace, la riconciliazione e la fratellanza fra gli uomini.
Il movimento per il Vietnam
Nella seconda metà del Novecento inizia un periodo veramente tragico per tutti gli abitanti del Vietnam, colpiti dalla guerra. In questi anni la vita dei monaci vietnamiti non è per nulla semplice. Per loro diventa sempre più difficile riuscire ad aiutare tanta gente in difficoltà.
Thích Nhất Hạnh ci prova tuttavia con forza e coraggio. Il giovane monaco si è sempre tenuto ben lontano dalla politica, ma non ha mai creduto che gli uomini di fronte alla catastrofe dovessero restare a guardare.
Vede altri modi per arrivare alla pace e fonda un movimento di resistenza non violenta con il nome di “Piccoli Corpi di Pace”. Il gruppo, formato sia da monaci buddisti che da laici, si impegna per costruire ospedale, ricostruire i villaggi devastati dai bombardamenti e tenere aperte le scuole.
Sul finire degli anni Sessanta si reca negli Stati Uniti d’America, con l’intento di confrontarsi direttamente con la cultura occidentale, in particolare con quella americana. Nel 1967 incontra pubblicamente Martin Luther King e molti altri attivisti per la non-violenza.
Al termine del conflitto nella sua terra natale, non potendo più tornare in Vietnam (era stato infatti condannato all’esilio) il monaco non abbandona la sua missione e fonda la Delegazione di Pace Buddhista.
Dopo una dura battaglia ottiene il permesso di tornare in patria, ma decide poi di stabilirsi in Francia, dove nel 1982 fonda la comunità del Plum Village, non molto distante dalla città di Bordeaux.
Questa comunità è composta da monaci e laici di entrambi i sessi. Qui si stabilisce ed insegna per anni, decidendo solo recentemente di ritornare in Vietnam. Durante questi anni tiene molte conferenze e lavora a parecchie pubblicazioni.
La pace è ogni passo
Una delle opere di Thích Nhất Hạnh più note ai lettori di tutto il mondo è senza dubbio “La pace è ogni passo”, pubblicato nel 1991, edito in Italia dalla casa editrice Astrolabio nel 1993. Il libro è un piccolo manualetto estremamente interessante per chi si avvicina alla pratica della meditazione, ma anche per chi vi si è approcciato già da tempo.
Sempre più occidentali si dedicano oggi a questa pratica: diventa un grande aiuto per chi vive situazioni di stress e di ansia o per chi vuole semplicemente tenere la mente lucida. Ne è un esempio il giocatore di poker Bertrand ‘ElkY’ Grospellier, che ha dichiarato di praticare spesso meditazione e yoga, specie nei periodi di maggiore tensione.
È importante per i creativi e per chi cerca il contatto con il sé più profondo per riuscire a concepire qualcosa di nuovo: basti pensare al grande impegno di un regista come David Lynch, che ha addirittura costituito una fondazione con il fine di promuovere la pratica della meditazione.
Madonna e Beyoncé praticano yoga e meditazione da decenni, e le riviste patinate non fanno che scrivere di percorsi spirituali VIP alla moda. Meditare però non è niente di così esclusivo, bensì una pratica importante per tutti noi, indipendentemente dal nostro stile di vita.
La semplicità della meditazione
Thích Nhất Hạnh tramite le sue opere ci insegna proprio come la meditazione non passi per chissà quali vette e quali abissi della coscienza. È qualcosa che possiamo praticare tutti quanti per il semplice fatto che respiriamo.
La respirazione cosciente calma la nostra anima e accresce la nostra consapevolezza di noi stessi in ogni situazione. In qualsiasi momento della giornata possiamo concentrarci sul processo della respirazione in tutte le sue fasi. Può bastare anche solo associare due precisi termini al momento di inspirazione ed espirazione (per esempio “in” e “out”) e respirare profondamente e coscientemente. Il corpo e la mente ne saranno immediatamente rinfrancati.
Conclusione
Thích Nhất Hạnh ci insegna che possiamo coltivare la consapevolezza del nostro respiro, e ci mostra come ricercarla poi in qualsiasi cosa, anche nel nostro incedere e in ogni nostro passo.
La pace infatti è dentro di noi, non qualcosa che possiamo conquistare ponendola come un obiettivo esterno da raggiungere, lottando e scalpitando.
Ci sembrerà strano, ma la pace si può trovare addirittura in momenti generalmente poco graditi, come ad esempio il lavaggio dei piatti dopo aver mangiato… La pace è ogni passo, insegna il Maestro. Non importa quanto voi siate avanzati nella pratica della meditazione: se non avete ancora letto questo libro, non fatevelo scappare.
- Nhat Hanh, Thich(Autore)
Ultimo aggiornamento 2025-03-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API