Meditazione Tantrica: Cos’è e come si pratica

meditazione tantrica

Se stai esplorando il mondo della meditazione, dello yoga o della spiritualità, è probabile che tu abbia sentito parlare almeno una volta del Tantra e della meditazione tantrica. È anche abbastanza comune trovare informazioni sulla meditazione tantrica in relazione al sesso.

Il motivo è che nel mondo occidentale questa tecnica di meditazione viene comunemente associata al sesso tantrico, una forma di sesso meditativo lento che mira a direzionare l’energia sessuale lungo tutto il corpo per raggiungere uno stato simile all’illuminazione. A differenza di altri incontri sessuali, l’obiettivo del sesso tantrico non è raggiungere l’orgasmo, bensì godersi il viaggio sessuale e le sensazioni del corpo.

Anche se non c’è niente di sbagliato nell’associare il sesso a questa forma di meditazione, si tratta solo di una piccola parte della pratica.

In questo articolo scopriremo nei dettagli cos’è la meditazione tantrica, cosa la rende diversa da altre forme di meditazione, qual è la sua storia e come si pratica.

Cos’è la meditazione tantrica

due persone praticano la meditazione tantrica schiena a schiena

La meditazione tantrica è un insieme di tecniche meditative che combina movimento, respiro, meditazione e suono per migliorare il flusso di energia che attraversa il nostro corpo.

In particolare, l’obiettivo è quello di aprire i canali dei sette chakra, di modo che l’energia kundalini (che si trova aggrovigliata all’altezza del primo chakra) possa risvegliarsi e fluire liberamente e senza ostacoli attraverso tutto il corpo, fino a raggiungere il settimo chakra.

Questo risveglio porta ad uno stato profondamente trascendentale, che ci aiuta ad elevare le nostre energie come espressioni dell’universo piuttosto che dell’ego.

La meditazione tantrica si distingue dalla maggior parte delle tecniche praticate in Occidente, dove gli obiettivi principali sono la tranquillità e il rilassamento, in quanto sfrutta diversi tipi di energia per arrivare ad una profonda conoscenza di noi stessi (o di un partner, nel caso del sesso tantrico).

Al centro delle pratiche tantriche troviamo l’energia shakti, personificata nell’omonima Dea Madre induista che incarna l’energia femminile universale. La meditazione tantrica si focalizza sul comprendere e accedere all’energia, al potere e alla creatività della shakti in noi stessi e nell’universo.

Cos’è il Tantra

donna medita sull'energia kundalini

Nel corso dei secoli, gli studiosi occidentali hanno raggruppato innumerevoli pratiche di diverse religioni asiatiche nella definizione di “tantra“. L’unico punto in comune tra queste pratiche è l’utilizzo di rituali e tecniche di meditazione e yoga volti ad incanalare le energie divine.

Il termine Tantra viene dal sanscrito antico (तन्त्र) e la sua traduzione letterale è “telaio”, “trama” o “ordito”. A livello etimologico, la parola è composta da:

  • La radice Tan, che significa “moltiplicare”, “stendere”, in particolare riferito alla lavorazione dei tessuti.
  • Il suffisso Tra, che significa “strumento”.

Il Tantra è dunque, in senso più ampio, un insieme di strumenti volti ad unire la coscienza individuale a quella universale, e l’energia maschile a quella femminile, proprio come vengono intrecciate le trame in un telaio per formare un tessutoOsho Rajneesh, moderno esponente del Tantra, interpreta il termine come “tecnica” o “metodo”.

Il Tantra è una filosofia di liberazione personale che favorisce la connessione con le nostre energie per stabilire una comprensione più profonda di noi stessi.

A volte è anche chiamato “yoga della divinità”, proprio perché è un mezzo per raggiungere l’illuminazione attraverso l’identificazione con le divinità tantriche. È importante capire che queste divinità non sono “spiriti esterni” da adorare e venerare, come accade in molte religioni. Si tratta piuttosto di archetipi che rappresentano la natura più profonda del praticante.

I testi tantrici

Infine, con il termine “Tantra” ci riferiamo anche ad un antico tipo di testo didattico, spesso redatto in forma di dialogo tra un dio e una dea. Alcuni dei Tantra arrivati a noi delineano dei rituali per invocare una delle tante divinità tantriche onnipotenti attraverso visualizzazioni e yoga.

testo tantra
Vajramrita Tantra, Nepal, 1162. © Cambridge University Library.

Molti di questi testi contenevano rituali che trasgredivano i dettami sociali e religiosi: tra questi si contemplavano riti sessuali o l’utilizzo di sostanze intossicanti e resti umani. Il Tantra, per secoli, ha sfidato le distinzioni tra gli opposti insegnando che tutto è sacro, compreso ciò che viene tradizionalmente ritenuto profano e impuro.

Storia e origini

La meditazione tantrica affonda le sue radici nell’induismo e nel buddismo, anche se la sua esatta origine rimane un mistero. Sappiamo però che la filosofia del Tantra e le relative pratiche si svilupparono nella valle dell’Indo, corrispondente all’area che oggi include l’odierno Pakistan e l’India settentrionale.

Alcuni studiosi ritengono che la meditazione tantrica risalga a 5.000 anni fa, quando furono redatti i primi testi dello yoga, i Veda. Altri ipotizzano che la pratica abbia avuto origine tra il 300 e il 400 d.C., ovvero il lasso temporale a cui si fanno risalire i primi testi tantrici indù e buddisti.

Lo sviluppo del Tantra nell’India medievale coincise con l’ascesa di molti nuovi regni in tutto il subcontinente ed una grande fioritura delle arti. Molti sovrani furono attratti dalla promessa di potere del Tantra e i templi pubblici dell’epoca spesso adottarono divinità tantriche come guardiani.

Le divinità tantriche

Shiva e Shakti
Gli dei Shiva e Shakti, rappresentazione del maschile e femminile

La visione del mondo tantrica vede tutta la realtà materiale come animata da Shakti, il potere femminile illimitato e divino. È proprio il Tantra che ispirò l’ascesa del culto della dea nell’India medievale. La controparte maschile di Shakti è invece il dio Shiva, che rappresenta appunto il potere maschile.

Le dee tantriche sfidavano i modelli tradizionali di femminilità, dove la donna veniva considerata passiva e docile, consacrando invece un potere violento ed erotico. Le loro caratteristiche erano legate ad una tensione tantrica tra l’energia distruttiva e quella materna.

Tra le altre divinità tantriche troviamo il dio indù Bhairava. I primi praticanti tantrici (Tantrikas) emulavano il suo aspetto spaventoso e anarchico per “diventare” lui, mentre i governanti lo adoravano per rafforzare le loro posizioni politiche.

Uno dei suoi primi seguaci fu la poetessa Karaikkal Ammaiyar, che abbandonò il suo ruolo di moglie obbediente. L’iniziazione tantrica era aperta a persone di diverse estrazioni sociali: questa sfida al sistema delle caste rendeva il Tantra particolarmente attraente per le donne e per coloro che erano emarginati dalla società.

Il Tantra nel buddismo

monaci buddisti

Conosciuto anche come Vajrayana, il “Sentiero del fulmine”, il buddismo tantrico fiorì nell’India orientale. I monasteri buddisti studiavano e insegnavano i Tantra e attiravano pellegrini da tutta l’Asia.

Sappiamo poco sui rituali tantrici buddisti, ma ancora oggi l’iniziato al buddismo tantrico deve passare attraverso il seguente processo per raggiungere l’illuminazione:

  • Sottoporsi all’istruzione di un maestro. Il maestro si assicura che lo studente impari a controllare i processi mentali e fisici invece di esserne dominato.
  • Successivamente allo studente vengono insegnati esercizi yogici, o contemplativi, che aiutano a produrre esperienze interiori corrispondenti alle varie fasi della crescita spirituale. Si dice che questo implichi l’identificazione dell’iniziato con divinità che rappresentano varie forze cosmiche. Questo processo è eseguito attraverso l’uso di mudra, mantra e icone raffigurate in un mandala, un diagramma simbolico utilizzato nell’esecuzione di riti sacri e come strumento di meditazione.
  • Dopo questa visualizzazione l’iniziato si identifica con le divinità e scopre che ognuna a sua volta è shunyata (“vuoto”).

Il primo stadio dell’iniziazione coinvolge rituali esterni e il secondo combina questi atti esterni con la contemplazione. Il terzo stadio coinvolge solo la contemplazione, e il quarto è l’unificazione di tutte le dualità nell’atto sessuale, simbolicamente o effettivamente.

Strumentali nella trasmissione degli insegnamenti tantrici dall’India all’Himalaya furono i Mahasiddha (maestri tantrici indiani). Le loro storie di vita ricche di eventi miracolosi divennero particolarmente popolari in Tibet. Il loro obiettivo era affrontare le emozioni limitanti come l’attaccamento, la paura e il disgusto tramite i rituali tantrici.

Il ruolo del sesso

sesso nel tantrismo

Come abbiamo accennato nell’introduzione, ad oggi il Tantra in Occidente è principalmente associato al sesso. Ma come è nata questa associazione?

I testi tantrici buddisti e le immagini che li accompagnavano usavano il genere per articolare le due qualità da coltivare sul sentiero verso l’illuminazione, ovvero la saggezza e la compassione. Queste qualità erano rappresentate come una dea (che rappresenta la saggezza) e un dio (che rappresenta la compassione) nell’unione sessuale.

L’obiettivo è interiorizzare queste qualità visualizzando le divinità che si uniscono all’interno del corpo attraverso la meditazione.

Benefici

coppia esegue meditazione tantrica

Come accennato, la meditazione tantrica è una forma di meditazione che utilizza l’energia per avviare un processo di trasformazione profonda.

Poiché l’energia è al suo centro, la profondità della sua portata è piuttosto significativa e ha la capacità di toccare una persona a tutti i livelli e aspetti dell’essere. Ecco alcuni benefici ed effetti che un praticante può sperimentare:

  1. Fisici: pressione sanguigna ridotta, raggiungimento di stati parasimpatici, rimodellamento del sistema nervoso, aumento dell’immunità, miglioramento della salute e del benessere generale.
  2. Energetici: riattivazione dei centri energetici vitali, purificazione dei canali energetici, aumento della consapevolezza delle energie sottili, sviluppo dell’intelligenza energetica.
  3. Emotivi: equilibrio e stabilità negli stati emotivi, controllo di pensieri e sentimenti, maggiore maturità emotiva.
  4. Mentali: sviluppo di funzioni mentali superiori, maggiore capacità cognitiva, miglioramento della memoria, maggiore concentrazione.
  5. Spirituali: introspezione, realizzazione dell’atman interiore, stati superiori di coscienza, illuminazione.

Colori

Come i chakra, anche la meditazione tantrica ha una propria serie di colori legati a diverse pratiche. La maggior parte delle persone in Occidente potrebbe avere familiarità solo con la meditazione tantrica rossa e bianca, ma ci sono altri due colori, rosa e nero. Vediamo cosa significano.

Ti ricordiamo che il tantra tradizionale è suddiviso in molte più scuole rispetto a quelle qui presentate – l’uso dei colori è un semplice espediente per adattare questa filosofia alla forma mentis occidentale.

Tantra rosso

sesso tantrico

Il Tantra Rosso il più conosciuto di tutti i tantra. È incentrato sulla sensualità e sulla sessualità e usato in relazione al sesso tantrico.

La meditazione tantrica rossa può essere eseguita da soli o con un partner. Si tratta di esercizi di respirazione profonda per aiutare il rilassamento ed immergere il praticante nell’esperienza sessuale, coinvolgendo tutti i suoi sensi toccando lentamente sé stesso o il partner, guardandosi negli occhi, assaggiandosi, suonando una musica sensuale e accendendo candele per aiutare a creare l’atmosfera e coinvolgere l’olfatto. Si dice spesso che questa pratica aiuti a riunire i partner, amplificare le esperienze sessuali e rafforzare le relazioni.

Tantra bianco

donna pratica la meditazione tantrica seduta a terra

A differenza della meditazione tantrica rossa, quella bianca (Tantra Bianco) non è incentrata sul sesso. Questa pratica viene utilizzata per aiutare il praticante a rilasciare i blocchi subconsci profondi, guarendo il corpo e l’anima.

Quali sono i passaggi della meditazione tantrica bianca (o yoga tantrico bianco):

  • Questa pratica viene spesso eseguita in gruppi e i praticanti vengono divisi in coppie.
  • I partecipanti devono indossare abiti larghi, comodi e bianchi e coprire completamente la testa con un copricapo di cotone bianco. Il copricapo aiuta a contenere l’energia creata durante la meditazione e a focalizzarla verso il chakra del terzo occhio.
  • Le coppie vengono quindi allineate in precise linee rette al fine di sfruttare una forte energia diagonale di gruppo progettata per tagliare direttamente i blocchi a lungo trattenuti nel subconscio collettivo. Più forte è la vibrazione del gruppo, più facile è sprofondare nel subconscio e rilasciare vecchi traumi.
  • Ai partner accoppiati viene quindi chiesto di guardarsi negli occhi. Si dice che questo aiuti ad abbattere le barriere tra di loro, consentendo loro di accedere al potere e alla capacità di sperimentare l’unità con l’infinito e l’uno con l’altro.

Tantra rosa

La pratica del Tantra Rosa unisce gli aspetti spirituali ai mezzi sensuali, dando vita ad una sorta di combinazione dei tantra rosso e bianco. Il Tantra Rosa aiuta ad amare e ad accettare i propri desideri fisici senza la vergogna impostaci dalla società.

Tantra nero

Se la magia nera avesse un posto nella meditazione, si troverebbe nel Tantra Nero. Questa pratica sfrutta energie più pesanti e oscure per raggiungere l’illuminazione, tra cui diversi rituali considerati tabù dalla società, con il preciso scopo di superare i limiti e addentrarsi nel regno del proibito.

Come si pratica

A differenza di altre forme di meditazione che possono essere eseguite senza rischi, la meditazione tantrica spesso richiede un certo livello di consapevolezza che può essere difficile da raggiungere da soli. Alla luce di ciò, è meglio trovare una guida o affidarti alla meditazione guidata per capire come avventurarti in questa tecnica di meditazione.

Posizioni di meditazione tantrica per l’intimità

intimità tantrica

Ecco alcune posizioni molto semplici per aiutarti a promuovere un’intimità più profonda tra te e il tuo partner.

Yab-Yum

Questa è la posizione più conosciuta per la meditazione tantrica e il sesso tantrico. Ecco come eseguirla con un partner:

  • Fai sedere il tuo partner a gambe incrociate.
  • Siediti sulla parte superiore delle sue cosce e incrocia le gambe dietro la sua schiena.
  • Respirate in sincronia e guardatevi negli occhi.

Mani sui cuori

  • Sedetevi uno di fronte all’altro e guardatevi dolcemente negli occhi.
  • Appoggia entrambe le mani sul tuo cuore e respira profondamente, indirizzando la tua energia verso il cuore attraverso il respiro.
  • Mentre senti l’amore verso il tuo partner che sgorga, allunga la mano destra e appoggiala sul cuore del tuo partner.
  • Il partner farà lo stesso, appoggiando la sua mano destra sul tuo cuore.
  • La mano sinistra di ogni persona è quindi sul proprio cuore, mentre la destra sul cuore del partner.
  • Sincronizzate la vostra respirazione, con respiri lenti, profondi e nutrienti.
  • Durante l’inspirazione, ricevi respiro e amore nel tuo cuore, e durante l’espirazione invia quell’amore dal tuo cuore lungo il braccio destro verso cuore del tuo partner, creando un circuito di amore ed energia che scorre tra di voi. Fatelo per circa 10 respiri.

Conclusione

Sebbene la meditazione tantrica sia comunemente nota per i suoi benefici sessuali, la pratica è molto più ampia e abbraccia una lunga tradizione di rituali ed esplorazioni energetiche per giungere all’illuminazione personale.

Questa filosofia è un meraviglioso esempio di come la meditazione e lo yoga siano pratiche incredibilmente versatili che riescono ad abbattere anche gli stigmi più saldamente radicati nella società.

Il Tantra ci insegna a superare la vergogna e conoscerci a fondo, senza paura e senza inibizioni. Solo così, infatti, potremo accedere ad un livello ancora più profondo di consapevolezza e autocoscienza.

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Meditazione dai tantra
  • Saraswati Satyananda, Swami (Autore)

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4 risposte

    1. Ciao Maurizio, se l’argomento ti interessa possiamo parlarne sicuramente in un prossimo approfondimento. Il Tantra Nero è sicuramente il più controverso, quindi serve un po’ di studio per presentarlo come si deve.

  1. Voglio solo esprimere un pensiero che non vuole in nessun modo essere una critica: penso che parlare di distinzioni del tantra usando i colori potrebbe essere fuorviante per chi volesse conoscerlo veramente perché per quanto ne so da nessuna parte nelle tradizioni tantriche appare questo tipo di distinzione ma ivi il tantra è suddiviso in molte scuole ognuna col suo “focus”. Non so esattamente perché il tantra in occidente si conosce tramite questo tipo di distinzioni “a colori” ma immagino sia per adattarlo alla forma mentis occidentale. Secondo me per offrire un’informazione il più possibile corretta andrebbe specificato proprio questo, usando frasi tipo: “si ricorda che il tantra tradizionale è suddiviso in molte scuole ognuna delle quali è quasi un mondo a sé ma che il tantra in occidente è suddiviso a colori per adattarlo alla forma mentis occidentale”.

    1. Grazie Simone per questa precisazione, questo tipo di commenti e feedback ci aiuta a migliore costantemente la qualità dei nostri articoli. Abbiamo provveduto ad aggiungere un disclaimer e revisioneremo l’articolo il prima possibile.

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