4 lezioni sulla paura di sbagliare: Cosa ho imparato dal fallimento

fallimento

Premetto che questo non sarà forse il “classico” post su come superare la paura di sbagliare.

Se ti aspetti tecniche di visualizzazione positiva, frasi motivazionali ad effetto o mantra da ripetere all’infinito davanti allo specchio per sconfiggere quella che probabilmente rappresenta la più atavica paura dell’uomo, passa oltre e dedicati ad altre letture.

Cominciamo dalla scomoda verità: la paura del fallimento è insita in tutti noi, da quando siamo bambini, ed è strettamente connessa con la paura del giudizio degli altri e con quella del rifiuto. Se analizziamo con sincerità la nostra vita, dobbiamo ammettere che spesso ciò che facciamo o non facciamo non è dettato dalla nostra reale volontà o dalla nostra indole più profonda, ma da quello che sentiamo essere un’imposizione, un divieto o semplicemente una direzione da parte del nostro sistema famigliare, dalla nostra religione o nostro entourage in senso ampio.

Ancora più spesso, poi, la modalità con cui agiamo è influenzata più dai nostri personali timori che dai nostri desideri. In sostanza, paradossalmente ci muoviamo nel mondo spinti più da quello che ci frena che non da quello che ci farebbe andare avanti.

Non fraintendermi, non demonizzo la paura. È una sensazione di base dell’essere umano e spesso ci è utile per avvisarci dei pericoli reali ed imminenti (d’altronde senza di essa ci saremmo estinti perché sbranati da tigri!?)

paura di sbagliareQuella che non voglio è la paura fine a sé stessa, quella che deriva dai nostri pensieri, quella non funzionale che non ci permette di agire in modo libero ed efficace.

Io avevo molta paura di sbagliare.

Ho passato anni a cercare di compiacere chiunque, senza neanche chiedermi se ne valesse la pena. Ho optato per scelte nelle quali non credevo perché rappresentavano la strada più facile e sicura per evitare quello che definivo fallimento. E di fallimenti ne vedevo ovunque.

Ora di paura ne ho molta meno. Sicuramente è anche perché sono cresciuta, ho lavorato su di me (e continuo a farlo!) arrivando a diventare coach per poter aiutare anche gli altri. Principalmente però, ho smesso di concepire il fallimento come qualcosa da cui fuggire e ho imparato ad abbracciarlo. Ho passato diversi anni a cercare quello che mi avrebbe fatta felice, ho cambiato tanti lavori prima di arrivare a capire quello in cui davvero mi sarei sentita realizzata. Ogni esperienza, ogni apparente insuccesso, ogni volta in cui ho ricominciato da zero ha rappresentato per me un avanzamento, un avvicinarmi a quello che sono e voglio.

Della serie, “quando perdi, non perderti la lezione”.

Quattro lezioni preziose sul fallimento e la paura di sbagliare

Questo è quello che ho capito durante il mio percorso di crescita:

Il fallimento non è una caratteristica della persona

La paura di sbagliare la sviluppiamo da piccoli, quando veniamo sgridati dai nostri genitori. Il problema è che il timore di commettere errori e di essere ripresi persiste anche una volta superata la tenera età, minando la nostra autostima e la nostra capacità di espressione totale. Sviluppiamo l’idea di essere sbagliati, di essere noi stessi un fallimento.

La verità è che anche se fai qualcosa di sbagliato, non significa affatto che tu sei sbagliato. In primo luogo fai una distinzione tra quello che sei e quelli che sono i risultati delle azioni che hai compiuto. Poi riconosci che non hai potere e controllo assoluti su tutto ciò che succede.

Un risultato al di sotto delle aspettative potrebbe non dipendere unicamente dal tuo comportamento, quindi prova a vedere gli avvenimenti in modo oggettivo per capire quali elementi hanno concorso alla non riuscita. Chiediti quali fattori fuori dal tuo controllo hanno inciso a non far funzionare le cose.

Sbagliare fa parte del processo

Ti ricordi la prima volta che hai provato ad andare in bicicletta? Molto probabilmente non è stato subito facile né immediato mantenere l’equilibrio, buttarti e fidarti di te.

Eppure ce l’hai fatta e non hai più disimparato. Lo stesso succede per ogni altra sfida nella vita, l’errore fa parte dell’apprendimento. Anzi, non solo è una parte dell’apprendimento ma lo facilita anche. Se non commettiamo errori non possiamo aggiustare il tiro, non possiamo ricevere critiche costruttive e consigli. Inoltre, se non ti permetti di sbagliare non testerai mai la tua motivazione.

Esempi eccellenti come Michael Jordan e Oprah Winfrey insegnano che fallire aiuta a perseverare, a migliorarsi ed ottenere un successo ancora maggiore.

Niente fallimenti, solo risultati

Qualsiasi azione, qualsiasi comportamento, porta ad un risultato. Si può parlare di risultato non desiderato o al di sotto delle aspettative, ma sempre di risultato si tratta.

Le persone di successo non sono quelle che non tentano mai né quelle che non falliscono mai, sono quelle che da ogni sbaglio traggono un’esperienza istruttiva.

Vedila così: ogni azione che fai è un pezzetto di una strada che porta ad un risultato. In questo senso non esiste l’errore, sono solo tanti pezzettini di un percorso più ampio che ti porterà dove dovrai arrivare.

Io non ho fallito duemila volte nel fare una lampadina; semplicemente ho trovato millenovecento-novantanove modi su come non va fatta una lampadina.

– Thomas Edison

Cancella gli aggettivi

Non esistono lati giusti o sbagliati di te, nessuna tua caratteristica è bella o brutta. È il giudizio che ti frega! L’opinione che hai su te stesso, su ciò che vivi e sui tuoi stessi pensieri.

Per non farsi sovrastare dalla paura di fallire è necessario imparare a stare con te stesso, accettarti senza giudicarti per ogni aspetto o azione. Ad ogni emozione o pensiero negativo che ti arriva, semplicemente percepiscilo. Prova a dirti “Adesso sto provando questa sensazione spiacevole, la percepisco, la guardo e la accetto senza valutarla”. Nessuno stato d’animo, neanche il più bello o il più negativo dura per sempre.

Eliminare le costanti valutazioni interne ti aiuta a non soffermarti sui commenti altrui, siano essi critiche o apprezzamenti, né sulle emozioni di disagio che senti tu.

La nostra mente è molto allenata ed efficace ad amplificare le nostra paura di fallire. Noi temiamo ciò che pensiamo.

La paura dell’attacco è più forte dell’attacco stesso.

come si usa dire nel gioco degli scacchi.

Ricordati che le tue paure non sono reali. Sono pensieri nella tua testa. Storie che ti racconti o che qualcun’altro si prende il diritto di raccontarti.

Allora perché permettere a delle “vocine” nella tua testa di limitarti nella massima espressione di te stesso?

Lettura consigliata

Ultimo aggiornamento 2024-04-16 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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4 risposte

  1. Con l’età ho imparato a fregarmene degli altri , ora ho solo paura di deludere me stessa.articolo molto interessante mi ha dato diversi spunti.

  2. Mi sono trovata a leggere il suo articolo, e mi ha fatto piacere individuare ulteriori conferme e spunti riguardanti un argomento trattato durante un corso di Coaching. Innanzitutto, la distinzione tra quegli errori che diventano lezioni di vita salvifiche e quei comportamenti che, con leggerezza, etichettiamo come errori in base al giudizio o al richiamo che riceviamo da altre persone, opinioni che pesano tanto più quanto più ha influenza su di noi la persona da cui arrivano. Gli errori, come la citazione da lei riportata di Edison sottolinea, hanno tante implicazioni positive: mettersi in discussione senza temere di dover perdere delle certezze, evitare di reiterare modi sbagliati e frustranti, trasformare quelle che potrebbero sembrare cadute in semplici inciampi e, cosa più importante di tutte, forgiare il carattere di fronte all’evidenza che, così come i bambini imparano a camminare cadendo, gli obiettivi si raggiungono anche attraversando fallimenti. E sono proprio i fallimenti a forgiare il carattere, se non ci facciamo limitare o impoverire da essi.

  3. Ciao Giulia, grazie per questo articolo molto interessante.
    Personalmente reputo che la cosa più importante sia rimanere focalizzati sui propri obiettivi. In questo modo, anche gli errori commessi potranno assumere un senso più ampio, una metamorfosi di noi stessi che cerchiamo di entrare nella nostra prossima dimensione personale.
    Un Saluto da Lorenzo

  4. Buon giorno Giulia,leggerti è un grande respiro,a volte questo respiro manca e si fanno i conti con ferite che sembrano insanabili,queste non andranno via ,si lavora allora per trasformarle…..ma è durissima rimettermi insieme

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