Presi come siamo dalla nostra condizione di reclusi, contagiati, guariti, timorosi verso gli altri, siamo resi ansiosi da questo virus che “toglie il respiro” in tutti i sensi, ai malati ma anche a chi è costretto a casa o a chi vive e lavora con la mascherina per timore del contagio.
Forse, in questo stato d’agitazione, non abbiamo colto che uno degli aspetti positivi di questa situazione è l’abbassamento della CO2, malgrado questo sia stato l’inverno più caldo degli ultimi 150 anni circa (quindi non adagiamoci).
Animali che non vedevamo più da tempo in luoghi che prima erano loro territorio sono riapparsi e timidamente riprendono possesso del mare, dei parchi, del verde, dei tetti cittadini.
Seduta davanti alla mia finestra vedo passare una farfalla azzurra, è bellissima e mi dice che sì, è arrivata la primavera con tutto il suo impeto rigenerativo, con la rinascita di piante e animali (ho le lucertole sul davanzale di legno in amore e sono uno spettacolo). È veramente gratificante in questo periodo così triste e limitativo dedicarsi alla cura di una piantina, di un fiore, di un essere vivente che continua la sua ciclicità di vita e ci ancora al pulsare della terra.
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ToggleCurare noi stessi e gli altri per salvare la mente
Mi piace porre l’attenzione sulla parola cura, dal greco ku o kav , che significa osservare. Condivide la stessa radice anche nel sanscrito kavi, che significa saggio, quindi possiamo dire che prendersi cura di una pianta, ad esempio, vuol dire osservarla con saggezza.
La parola saggezza deriva dal verbo in greco antico che significa salvare e dal sostantivo che significa anima, intesa come mente. Essere saggi è salvare la mente.
La cura delle piante, degli animali, delle persone, del Pianeta tutto è osservare ciò che il mondo naturale ci racconta, ci dice, a volte ci urla. Significa cogliere con tutti i nostri sensi i segnali che la Natura ci manda e, dopo aver osservato con attenzione, tesi verso di essa, cercare l’equilibrio attraverso l’esperienza e la meditazione (riflessione), trovare cosa “fare” di buono per noi e per tutta la vita esistente usando ciò che si definisce il buonsenso (un sinonimo di saggezza) per “salvare la nostra mente e la Natura” con i nostri sensi “buoni”, quelli fisici ma anche l’intuito, l’emozione e l’empatia.
Il grande respiro che la Terra sta facendo in questo momento, dove una buona parte delle attività umane sono ferme, può diventare il nostro respiro e guidarci verso una visione più completa, universale che ci faccia sentire parte di un tutto non come elemento singolo ma come tassello fondamentale dell’energia collettiva, del potere di decidere con saggezza tra bene e male per Madre Terra.
Esercizio di meditazione: Il respiro della Terra
Questo esercizio ha lo scopo di farti sentire perfettamente parte di un organismo più grande, di un sistema biologico che si rinnova ad ogni “morte” e ad ogni “nascita” e che attraverso la respirazione profonda permette alle tue cellule di rinnovarsi e alla tua energia di unirsi a quella del Pianeta per “respirare” tutti insieme.
Trova una posizione comoda, seduto con le gambe incrociate.
Chiudi gli occhi, appoggia le mani sulle ginocchia con i palmi verso l’alto e unisci pollice e indice.
Inizia a respirare profondamente con un’inspirazione profonda e lenta e un’espirazione più breve e potente. Mentre inspiri, visualizza prima i tuoi polmoni che si riempono e con l’espirazione fissa questa visione.
Continua ad inspirare ed espirare passando con la mente al torace e alle spalle, poi al diaframma e allo stomaco, progressivamente con la mente scendi verso la pancia.
Con ogni inspirazione raggiungi una nuova parte del corpo fino a sentirti completamente ossigenato, pieno di “respiro vitale”, e con l’espirazione elimina tutta la tensione e l’ansia che esce dalle tue mani, dalle gambe, dai piedi, dalla cima della testa.
Quando hai raggiunto un buon livello di respirazione e senti il tuo corpo vibrare (può succedere che ti giri un po’ la testa, non preoccuparti, è l’ossigeno) visualizza una sfera, come se fosse una cellula, del colore che ti viene spontaneo e “falla respirare” nella tua mente con il ritmo del tuo respiro, poi visualizza te stesso rimpicciolito ed entra in questa sfera-cellula galleggiando nell’aria al ritmo del tuo respiro.
Pensa che ogni essere vivente è fatto di cellule che “respirano”, esattamente come stai facendo tu, e lasciati avvolgere dalla consapevolezza del respiro della Natura.
Quando ti sentirai nutrito a sufficienza esci dalla sfera-cellula, torna alla dimensione reale e, sempre respirando, lascia che ti arrivi il respiro degli organismi viventi che ti circondano, piante, animali, umani, e condividi mentalmente il respiro con loro.
Torna lentamente al respiro abituale e apri gli occhi.
Durante la giornata sarà sufficiente che ogni tanto tu faccia qualche respiro profondo per “sentire” il respiro intorno a te, perché è come se per un po’ le tue cellule (che vivono in media circa sei ore) abbiano acquisito memoria dell’esercizio.
Se ripeti l’esercizio abitualmente potrai “insegnare” alle tue cellule a respirare meglio, entrerà nel loro DNA e diventerà una salutare e benefica pratica.