Molto tempo fa, in Giappone, un professore di filosofia sentiva di aver raggiunto l’apice della conoscenza.
In effetti, era molto stimato nei circoli accademici: le sue conferenze venivano seguite con ammirazione e rispetto da centinaia di persone. Il professore aveva una curiosità irrefrenabile per il Buddismo Zen, una disciplina che però non riusciva a comprendere fino in fondo con la sola razionalità accademica.
Un giorno il professore decise di fare visita ad un rinomato maestro zen di nome Nan-in, per acquisire una più profonda conoscenza dello Zen.
Nan-in accolse il professore con cortesia e, dopo un veloce scambio di convenevoli, quest’ultimo espresse il suo desiderio di apprendere i segreti dello Zen.
Nan-in lo ascoltava con attenzione mentre il professore parlava delle sue teorie, delle sue opinioni e di tutto ciò che aveva letto riguardo al Buddismo. La sua voce era sicura, i suoi discorsi pieni di citazioni e riferimenti, il tono condiscendente, come se anche in quella stanza egli fosse il maestro e non lo studente.
Dopo qualche minuto, Nan-in sorrise e decise di offrire al professore una tazza di tè. Prese una teiera, due tazze e, con tranquillità, iniziò a versare il tè nella tazza del professore, che intanto continuava a parlare, quasi senza sosta, cercando di spiegare al maestro tutto ciò che sapeva.
Il tè riempì la tazza, ma Nan-in non smise di versare. Il tè traboccò e iniziò a scorrere sul tavolo, mentre il professore osservava, con crescente preoccupazione, il liquido che cadeva a terra. Quando finalmente non riuscì più a contenersi, esclamò: “Maestro, la tazza è già piena! Non c’è più spazio per altro tè!”
Nan-in si fermò, sorrise con gentilezza e disse: “Proprio come questa tazza, tu sei pieno delle tue opinioni e delle tue conoscenze. Come posso insegnarti lo Zen se non svuoti prima la tua tazza?”
Il professore rimase in silenzio. Capì che fino a quel momento aveva cercato di afferrare lo Zen con la mente razionale, senza mai lasciarsi davvero coinvolgere dalla sua essenza.
Aveva riempito la sua mente di informazioni, di conoscenza accademica, senza rendersi conto che tutto ciò che aveva accumulato lo stava in realtà limitando.
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ToggleIl significato della tazza di tè
La storia della tazza di tè è un racconto profondamente simbolico, che ci invita a riflettere sull’importanza di liberarsi dai propri preconcetti e aprirsi a nuove esperienze e insegnamenti.
Questa storia proviene dalla tradizione dello Zen giapponese ed è riportata in vari testi sulla filosofia Zen, come “101 storie zen” di Paul Reps e Nyogen Senzaki.
Nella tradizione zen, l’atto di “svuotare la tazza” significa abbandonare l’orgoglio intellettuale e la presunzione di sapere già tutto. Solo attraverso questo vuoto possiamo veramente apprendere e sperimentare lo Zen.
Il messaggio è particolarmente rilevante nella società occidentale moderna, in cui siamo continuamente incoraggiati ad accumulare conoscenza, a dimostrare competenza, a presentare sempre delle opinioni solide su ogni argomento.
Spesso però questo atteggiamento ci impedisce di ascoltare, di apprendere dall’esperienza diretta e di abbracciare nuove prospettive.
Lo Zen è una pratica che non può essere compresa soltanto a livello razionale; richiede un approccio diverso, una mente aperta, che sia pronta a percepire senza giudizio.
Così come il tè che trabocca dalla tazza, le nostre convinzioni troppo radicate non lasciano spazio alla comprensione profonda.
Abbracciare la filosofia zen significa fare un passo indietro, lasciare andare la nostra mente razionale e creare spazio per qualcosa di più grande.
Come svuotare la nostra tazza?
Ma cosa significa, in termini pratici, svuotare la nostra tazza?
Significa accettare il fatto che non possiamo sempre avere tutte le risposte.
Significa riconoscere i nostri limiti e avere l’umiltà di imparare dagli altri, anche quando pensiamo di essere già esperti.
Significa praticare l’ascolto profondo, non solo con le orecchie ma anche con il cuore, senza lasciarci influenzare dai nostri pregiudizi e dalle nostre opinioni preesistenti.
Svuotare la tazza vuol dire anche liberarsi dalla paura di apparire ignoranti o vulnerabili.
In molte situazioni siamo portati a costruire un’immagine di noi stessi che deve sempre essere competente, preparata, perfetta. Questa immagine spesso diventa una prigione e ci impedisce di essere autentici e di apprendere con genuina curiosità.
PSvuotare la tazza è un atto di coraggio, un modo per abbandonare il controllo e accogliere l’incertezza, permettendo a noi stessi di imparare in modi nuovi e inaspettati.
La semplicità dello Zen
Nan-in non stava semplicemente versando tè; stava dimostrando in maniera concreta ciò che lo Zen predica.
La semplicità dell’azione è parte del messaggio: le lezioni più profonde spesso si nascondono dietro gesti semplici.
Non c’è bisogno di discorsi complicati, di lunghe spiegazioni o di ragionamenti intellettuali. In effetti, più ci si addentra nella ricerca intellettuale, più si rischia di allontanarsi dalla vera essenza dello Zen, che è esperienza diretta, è la capacità di vedere la realtà così com’è, senza filtri, senza etichette.
La tazza vuota rappresenta una mente libera da attaccamenti, che è capace di vivere nel momento presente e di accogliere ciò che è, senza giudicare, senza aspettative.
Questo è lo stato di consapevolezza a cui lo Zen aspira: una consapevolezza che non è intrappolata nelle parole, nelle etichette o nei concetti, ma che si apre alla vita in tutta la sua bellezza e complessità.
Conclusione
La leggenda della tazza di tè ci invita a riflettere su come affrontiamo l’apprendimento e la conoscenza.
Forse è il momento di fermarsi e chiederci: siamo come quel professore, così pieni delle nostre idee da non lasciare spazio a niente di nuovo? Possiamo imparare a svuotare la nostra tazza e accogliere il mondo con una mente fresca e aperta?
Paradossalmente, è proprio quando lasciamo andare ciò che pensiamo di sapere che troviamo la vera saggezza. Come dice un antico detto zen:
“Nel principiante ci sono molte possibilità, ma nell’esperto ce ne sono poche.”
Svuotiamo la nostra tazza e permettiamo alla vita di sorprenderci con nuove e meravigliose scoperte.
Ultimo aggiornamento 2024-11-11 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
2 risposte
Sì grande ispirazione, grazie di cuore.
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