Uddiyana Bandha: Benefici, Tecnica e Origini

Uddiyana Bandha

Eccoci qui per proseguire il nostro viaggio nei Bandha, i sigilli energetici yogici.

Abbiamo avuto modo di approfondire il contatto con il nostro radicamento tramite il Pada Bandha, con le nostre origini ancestrali attraverso il Mula Bandha. Ora possiamo entrare con consapevolezza nel mondo del prossimo sigillo energetico: l’Uddiyana Bandha.

Uddiyana significa letteralmente “involarsi” o “tirare verso l’alto” ed è il Bandha associabile a Manipura Chakra, ai muscoli retti addominali ed al muscolo del diaframma.

Cos’è il diaframma

diaframma

Il diaframma è un muscolo fondamentale per la nostra vita ed è direttamente connesso con tutti i nostri organi addominali e buona parte della nostra colonna vertebrale.
Infatti, esso ha origine all’altezza del processo xifoideo, si aggancia alla colonna vertebrale in zona dorsale e prosegue sino alla zona delle vertebre lombari.

Ha la forma di una cupola a convessità superiore e separa il torace dall’addome, sostenendo i nostri polmoni ed il cuore.

Attraverso di esso passano la vena cava inferiore, l’esofago, l’aorta addominale ed una numerosa serie di vene, nervi ed arterie, senza considerare anche il suo collegamento muscolarecon lo psoas ed il quadrato dei lombi.

Queste numerose interconnessioni fanno sì che il suo benessere sia di fondamentale importanza per la nostra salute psicologica e fisica.
Un diaframma troppo teso o eccessivamente lasso, infatti, comprometterà la nostra capacità respiratoria, il sistema cardio-circolatorio, l’apparato digerente, escretore e la nostra postura.
La respirazione yogica completa, effettuata consapevolmente nell’arco della giornata e nella nostra pratica, può portare ad avere un maggiore controllo del diaframma ed una sua profonda percezione nel corpo.

Con una buona respirazione diaframmatica, possiamo calmare il corpo (abbassando anche i battiti cardiaci), la mente, stimolare la digestione, la peristalsi e massaggiare i nostri organi addominali.

Essendo anche un muscolo direttamente collegato con i reni e le ghiandole surrenali, una sua corretta tonicità favorisce la produzione di adrenalina e di corticosteroidi nei momenti di necessità.
È incredibile osservare come un muscolo del quale non ci rendiamo quasi mai conto sia di fondamentale importanza per il nostro equilibrio e benessere a tuttotondo.

Origini dell’Uddiyana Bandha ed errori da non fare

Bandha

Le prime testimonianze scritte sui Bandha risalgono all’Hatha Yoga Pradipika di Svatmarana, testo enciclopedico risalente al 1300 D.C. circa.

Ma è solo nella Gheranda Samhita, testo chiave dello yoga tantrico e risalente al 1600 D.C, che si parla dettagliatamente dell’Uddiyana Bandha, descrivendolo così:

Si tiri indietro la parte dell’addome sopra l’ombelico, così che il grande uccello (ovvero la forza energetica femminile Shakti) possa librarsi incessantemente verso l’alto (tramite Sushumna).
Questo è l’Uddiyana Bandha, che è come un leone contro l’elefante della morte.

La sua importanza è qui esaltata, in quanto il sollevamento verso l’alto del diaframma, sostenuto dai retti addominali, stimola l’ascesa dell’energia Kundalini lungo la colonna, avvicinandoci al Samadhi e conducendoci alla lunga vita.

La pratica dell’Uddiyana Bandha è tanto semplice quanto complessa da spiegare e, se non si è attentamente seguiti da un insegnante, può essere confusa con manovre mediche, quali la Manovra di Muller o di Valsalva.

Queste manovre sono eseguite in campo medico per controlli endoscopici e nel settore dello studio otorinolaringoiatrico e creano una resistenza molto forte fra addome e polmoni, portano a fatica fisica e ad una contrazione diaframmatica continua.
Queste sono caratteristiche che NON sono assolutamente associabili all’Uddiyana Bandha.

L’Uddiyana Bandha è infatti caratterizzato da uno stato di profondo rilassamento mentale e fisico, che porta ad una ritrazione dei sensi molto profonda e ad una percezione degli organi addominali e della colonna, come se fossero completamente “rimessi a nuovo” e ricchi di nuova linfa.
Se praticato nel modo corretto, porta ad un risveglio energetico addominale e vertebrale, che fa quasi percepire una sensazione di euforia in queste zone.

Benefici

benessere del diaframma

  • Rafforza i muscoli addominali e il diaframma.
  • Migliora la digestione, l’assimilazione e purifica il tratto digestivo dalle tossine.
  • Stimola la circolazione sanguigna nell’addome e il flusso sanguigno al cervello.
  • Stimola l’energia del basso ventre (apana vayu), per unirla alle energie localizzate nell’ombelico (samana vayu) e nel cuore (prana vayu).

Come praticare Uddiyana Bandha

pratica yoga

In primis, è fondamentale praticare la ritenzione diaframmatica dell’Uddiyana Bandha a stomaco vuoto e, possibilmente, dopo aver evacuato.
Io ho scelto di descrivervi una pratica che ho provato più volte su me stessa e che aiuta a percepire la sensazione di rilassamento che caratterizza l’Uddiyana Bandha, ma ci sono diverse scuole di pensiero che fanno percepire questo Bandha anche altre posizioni (ad esempio in asana come Adho Mukha Svanasana o in Padmasana).

  1. Ci portiamo in Tadasana, con i piedi alla distanza delle anche e le ginocchia leggermente flesse. Sentiamo allungare la zona lombare e permettiamo alla terra di sostenerci con tutta la sua forza.
  2. Attiviamo il Pada Bandha.
  3. Estendiamo la colonna vertebrale, come se avessimo un palloncino che ci attrae verso il cielo dalla testa ed un peso che guida verso la terra dal coccige.
  4. Con la consapevolezza del Pada Bandha e l’estensione della colonna, andiamo a percepire anche l’attivazione del Mula Bandha contraendolo in espirazione e rilassandolo in inspirazione.
    In questo modo, accompagniamo il movimento del diaframma con la nostra respirazione yogica completa ed il Mula Bandha.
  5. Inspiriamo ed espiriamo profondamente.
  6. Portiamo, inspirando, le mani ai nostri lati e verso il cielo e, piegando ancora di più le ginocchia, portiamo i palmi delle mani a poggiarsi sulle ginocchia mentre espiriamo.
  7. Espiriamo svuotando totalmente i polmoni.
  8. Portiamo il mento sul torace e, mantenendo i polmoni vuoti, portiamo il diaframma verso il cielo.
  9. Sentiamo come la schiena si curva leggermente creando una lieve C e come il sostegno dei Bandha e delle mani sulle ginocchia ci portino gli organi verso la colonna e verso l’alto.
    L’ombelico è vicinissimo alla colonna.
  10. Quando sentiamo che non possiamo più rimanere in ritenzione respiratoria, rilassiamo l’addome e rilassiamo il collo portando il mento lontano dal torace e, solo successivamente, inspiriamo.

Possiamo eseguire Uddiyana Bandha per una o due volte e aumentare di volta in volta il numero di ritenzioni.
L’importante è ricordarsi che la pratica deve sempre essere stabile e comoda.
Non si deve mai eccedere.

Controindicazioni

Questa pratica porta ad una lieve bradicardia sinusale ed è controindicata a chi sia già bradicardico cronico.
NON va eseguita in gravidanza e va sempre sentito il parere del medico in caso di malattie cardio-circolatorie gravi, problemi endocrinologici gravi e patologie oncologiche.

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