Wu Wei, l’arte dell’Azione senza Sforzo

wu wei
Wu Wei è un concetto del taoismo che ci invita all'”azione senza sforzo”, sottolineando l’importanza di non forzare il corso degli eventi e di fluire adattandoci ad essi.

Wu Wei (無爲) è un termine cinese che significa letteralmente “non fare”, spesso tradotto anche come “non azione”.

Suona come un piacevole invito a rilassarci o, in un’accezione più negativa, a cadere nella pigrizia o nell’apatia. Ma questo concetto, molto più profondo di ciò che sembra, è la chiave dell’azione più nobile secondo la filosofia del Taoismo – ed è al centro di ciò che significa seguire il Tao o La Via.

In questo articolo scopriamo la filosofia del Wu Wei, esplorando questo precetto taoista e analizzando le sue accezioni e significati.

Wu Wei nel Taoismo

meditazione taoista

Secondo il testo centrale del Taoismo, il Dao De Jing, «la Via non agisce mai, eppure niente è lasciato incompiuto».

Questo è il paradosso di Wu Wei, un termine che in realtà non invita a non agire, come la sua traduzione letterale potrebbe indurre a pensare, bensì predica l'”azione senza sforzo” o “azione senza azione”.

tao yin yang

Wu Wei è l’atto di restare sereni anche mentre si è impegnati nei compiti più frenetici, per poterli svolgere con la massima abilità ed efficienza.

Per fare un esempio vicino alla nostra cultura, una parte del significato di Wu Wei viene catturata quando parliamo di un artista che è “nel flusso” – tutt’uno con ciò che sta facendo, in uno stato di profonda concentrazione e beatitudine.

La natura del Wu Wei

canne di bambù

Wu Wei è strettamente connesso alla venerazione taoista per il mondo naturale, poiché significa sforzarsi di rendere il nostro comportamento spontaneo e inevitabile come la maggior parte dei processi naturali, assicurandoci che stiamo nuotando insieme alla corrente piuttosto che contro di essa.

Dobbiamo essere come il bambù che si piega al vento, o la pianta rampicante che si adatta alla forma del tronco di un albero.

Wu Wei implica il lasciar andare gli ideali che ci spingono a forzare il corso degli eventi o ad imporci in modo troppo violento sul naturale flusso dell’energia. Ci invita invece a rispondere alle vere esigenze delle situazioni, che tendono a essere notate solo quando mettiamo da parte i nostri progetti guidati dall’ego.

Ciò che ne consegue è un allontanamento dall’egocentrismo e una nuova unità tra il Sé e il suo ambiente circostante. Quest’unione rilascia un’energia positiva che normalmente è incatenata da una linea  di pensiero eccessivamente aggressiva e ostinata.

Quindi non possiamo cambiare gli eventi?

acqua che scorre in un ruscello

Leggendo questa definizione, verrebbe naturale chiederci se il Wu Wei non ci stia invitando a lasciare che la vita ci scorra addosso senza fare assolutamente nulla per risolvere i nostri problemi o cambiare ciò che non ci piace.

In realtà, nulla del significato di Wu Wei afferma che non saremo in grado di cambiare o influenzare gli eventi. Il Dao De Jing sottolinea che dovremmo essere come l’acqua, che è “cedevole e debole”, ma “per intaccare ciò che è duro e forte, niente la supera”.

Attraverso una gentile persistenza (come quella dell’acqua) e con il giusto rispetto nei confronti del problema che stiamo affrontando, qualunque ostacolo può essere aggirato e gradualmente eroso.

L’uomo del bene supremo è come l’acqua: l’acqua, benefica a tutti, di nulla è rivale.
Essa ha dimora nei bassifondi, da tutti disdegnati, ed alla Via è assai vicina.
Niente al mondo è più cedevole e più debole dell’acqua
Ma per intaccare ciò che è duro e forte, niente la supera
Niente potrebbe prenderne il posto
Che la debolezza vince la forza
E la mollezza vince la durezza
Non vi è nessuno sotto il Cielo a non saperlo
Benché nessuno lo sappia mettere in pratica.

– Dao De Jing, LXXVIII

La saggia passività come stile di vita

cura di sè

L’idea di ottenere i migliori effetti con una saggia e strategica passività è da sempre un punto fermo nelle nozioni cinesi di politica, diplomazia e affari.

Nei manuali sulla saggezza taoisti ci viene ripetuto più volte che, invece di imporre un piano o un modello a una situazione, dovremmo lasciare che gli altri agiscano freneticamente e poi adattarci gentilmente alla situazione mentre osserviamo la direzione in cui le cose si sono evolute.

Nella dinastia cinese Tang molti poeti paragonavano il Wu Wei agli aspetti migliori dell’essere ubriachi. Non era l’alcolismo che stavano promuovendo, ma il calo della rigidità e dell’ansia che a volte deriva dall’essere brilli e che può aiutarci a svolgere meglio determinati compiti.

Un poeta ha paragonato qualcuno ispirato da Wu Wei a un uomo ubriaco che cade illeso da un carro in movimento: tale è il suo slancio spirituale che non è influenzato da incidenti e disgrazie, i quali potrebbero invece demotivare una mentalità più controllata e controllante.

L’influenza del Wu Wei sull’arte

arte cinese

Dal periodo Tang in poi, il Wu Wei è diventato un fattore centrale nella pratica artistica in Cina. Piuttosto che tentare faticosamente di riprodurre fedelmente la natura, l’artista dovrebbe trovare la natura dentro di sé e lasciarsi andare ai suoi richiami.

Il compito del pittore non è imitare la superficie esterna delle cose, bensì presentare il Qi (il nome con cui il taoismo definisce l’energia universale) di elementi come montagne, alberi, uccelli e fiumi sentendo una parte di questo spirito in sé stesso – e poi lasciandolo fluire attraverso il pennello su seta o carta.

Per questo motivo i pensatori taoisti veneravano non solo l’opera d’arte finita, ma l’atto stesso di dipingere e consideravano gli studi degli artisti come luoghi di filosofia applicata.

Il poeta della dinastia Tang Fu Zai descrisse così una grande festa organizzata per assistere all’azione del pittore Zhang Zao:

Proprio nel mezzo della stanza si sedette con le gambe distese, fece un respiro profondo e la sua ispirazione iniziò a uscire fuori. I presenti erano sorpresi come se un fulmine stesse attraversando il cielo o un vortice si stesse alzando nel cielo. L’inchiostro sembrava sputare dal suo pennello volante. Batté le mani con un crepitio. All’improvviso nacquero strane forme. Quando ebbe finito, c’erano pini, squamosi e squarciati, dirupi scoscesi, acqua limpida e nubi turbolente. Gettò il pennello, si alzò e si guardò intorno in ogni direzione. Sembrava che il cielo si fosse schiarito dopo una tempesta, per rivelare la vera essenza di diecimila cose.

Fu Zai scrisse anche di Zhang (le cui opere sono purtroppo andate perdute) che “aveva superato la semplice abilità” e che la sua arte “non era la pittura, ma lo stesso Tao”.

Zhang Zao lanciava spesso il suo inchiostro e lo stendeva con le mani su un rotolo di seta, per creare forme spontanee che poi elaborava in immagini espressive della natura. Le macchie venivano così incorporate e ingegnosamente realizzate per rifluire nell’opera. Tutto questo era Wu Wei.

Conclusione

Una vita soddisfacente non può essere raggiunta solo attraverso Wu Wei, ma questo concetto taoista cattura una saggezza distintiva di cui a volte abbiamo un disperato bisogno. Da Wu Wei sono anche scaturite molte correnti di pensiero simili, come la legge del contrario di Watts.

Quando rischiamo di danneggiarci a causa di un’adesione eccessivamente severa e inflessibile alle nostre idee, che semplicemente non possono adattarsi alle esigenze del mondo così com’è, sforziamoci di ricordare questo principio e di essere come l’acqua: pacati, flessibili e in grado di superare qualsiasi ostacolo con pazienza e passività.

Letture consigliate

Dao De Jing: Versione Italiana
  • Walter, Peter Fritz (Autore)

Ultimo aggiornamento 2024-04-20 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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2 risposte

  1. Articolo semplicistico. Il concetto di Wu Wei è molto più complesso e raffinato di quanto indicato qui in un insieme di idee, evidentemente formattate da un pensiero di stampo occidentale che ne trasforma/travisa il senso profondo.
    Cosa che purtroppo capita troppo spesso a chi parla delle culture orientali senza conoscerne intimamente il senso e impara attraverso traduzioni faziose ed incomplete.
    L’etimologia dei due ideogrammi che compongono la parola concetto del Wu Wei: 無為
    è molto importante e non può essere accettata la traduzione semplicistica fatta da studiose che hanno interpretato il termine condizionati da una cultura giudeo cristiana e da un ragionamento logico deduttivo derivato dalla filosofia greca.
    Inoltre per capirne il senso più profondo si può anche prendere spunto dal termine sanscrito equivalente “akarma” e dai differenti sutra della tradizione buddista che ne fanno riferimento.

    1. Gentile Diogene,
      apprezziamo molto il suo commento e siamo sempre aperti a critiche costruttive, che ci aiutano a crescere e migliorarci. L’obiettivo del nostro sito è quello di dare un’infarinatura generale di questi concetti, non certo di insegnarli nella loro totalità (lo spazio di un articolo su un sito web sarebbe molto limitante in tal senso). Il nostro pubblico è occidentale e quindi i concetti taoisti devono gioco forza essere spiegati con metafore o similitudini affini al vissuto del lettore.
      Questo a nostro avviso non snatura i concetti, semplicemente li introduce in una chiave più comprensibile, con lo scopo di invogliare i lettori ad approfondire autonomamente la natura più filosofica e sfaccettata delle correnti di pensiero orientali. Per questo inseriamo sempre in calce le letture consigliate.

      Detto questo, siamo sempre felici di accogliere nuovi autori nel nostro team: la invito a inviarci un’email con un articolo di prova se è interessato a divulgare il taoismo con un taglio editoriale che ritiene più completo e fedele alla sua natura.

      Se ha altri consigli su come possiamo migliorare, saremo felici di ascoltarli.

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