Il tema della gestione dei limiti e confini mi è molto caro.
Per diverso tempo non ne ho compreso l’importanza e questo rendeva difficile non solo il rapporto con gli altri ma anche e soprattutto con me stessa.
Mi sentivo spesso in difficoltà quando dovevo dire un no, avevo paura di essere giudicata o rifiutata dagli altri e volevo sempre piacere a tutti.
Inoltre, avevo spesso la sensazione di non ricevere abbastanza rispetto e per questo avevo anche difficoltà a dire ciò che pensavo, credevo di non meritare attenzione e rispetto e mi facevo spesso influenzare facilmente dalle idee ed opinioni altrui.
Lo yoga mi ha offerto gli strumenti necessari a sviluppare consapevolezza di me, di ciò di cui avevo bisogno e mi ha aiutato a gestire meglio i confini nella vita quotidiana.
Questo ha sicuramente migliorato la mia vita, rendendomi più serena e stabile nel relazionarmi con le altre persone e riducendo tutti questi effetti che mi rendevano fragile e insicura.
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ToggleCosa sono i limiti e i confini?
I confini sono delle demarcazioni che possiamo definire nei rapporti con gli altri e possono riguardare il nostro tempo, lo spazio, i pensieri, le emozioni, i nostri bisogni.
Stabilire confini sani e flessibili richiede autostima e fiducia nelle proprie capacità, che possono essere allenate lavorando su noi stessi, sui valori che intendiamo portare avanti e sui nostri obiettivi e responsabilità.
Questo ci consente di rimanere noi stessi e di non snaturarci per compiacere o evitare conflitti. Inoltre, i confini sono essenziali per proteggere la salute della nostra mente e l’equilibrio nelle nostre emozioni.
Possiamo iniziare così a fare delle scelte più coerenti, a non accettare richieste che vanno al di là di ciò che siamo disposti a fare, esprimere opinioni e frequentare maggiormente le persone che ci fanno stare bene.
Per poter stabilire delle regole (limiti) sane è fondamentale prima di tutto conoscersi, ed esprimere poi in modo assertivo ciò che per noi è il confine in modo che gli altri abbiano ben chiaro fin dove possono spingersi, tenendo sempre presente i confini altrui e rimanendo flessibili.
Lo yoga: come può aiutarci?
Lo yoga, come sappiamo, non è solo una pratica fatta di asana sul tappetino, ma è soprattutto un percorso di consapevolezza e crescita personale.
Attraverso la pratica connettiamo il nostro corpo e la mente attraverso il respiro e anche quando ci troviamo a vivere la quotidianità possiamo portarci dietro questa esperienza.
Questo comporta la possibilità di ascoltare il nostro corpo, abituarci ad essere connessi con le sensazioni che proviamo durante la pratica.
Quando, per esempio, un’asana risulta particolarmente difficile, lo yoga ci insegna a fermarci prima di sentire dolore, a restare ad ascoltare, respirare dentro la postura, lì dove sentiamo che non riusciamo ad andare oltre.
Questo insegnamento è uno dei più importanti, fermarsi poco prima di provare dolore, non ostinarsi. E questo atteggiamento possiamo portarlo anche nella vita, fissando i confini perché sappiamo che oltre quelli non siamo più a nostro agio.
Quindi diventa fondamentale fermarsi ad ascoltare cosa succede quando lasciamo che gli altri invadono il nostro tempo o non rispettano un nostro bisogno, e chiederci: “come mi sento? fino a che punto posso restare?”
Mi potrei sentire agitata, arrabbiata, triste. Ma qualsiasi sia la sensazione che provo è bene tenerla a mente ed evitare di rimanere più del dovuto in quella condizione, perché so già che questo potrà soltanto portare ad un peggioramento del mio stato emotivo.
Da qui possiamo poi partire per relazionarci agli altri in maniera più consapevole e riuscendo ad essere più capaci di definire cosa ci fa stare bene e cosa invece no.
Questo passaggio è molto importante, dobbiamo partire da noi stessi per riconoscere le situazioni che ci rubano energia e ci rendono più vulnerabili.
Perché è proprio lì che dobbiamo definire dei confini più forti, mentre magari ci sono altre situazioni in cui potremmo necessitare di confini più flessibili, potremmo ad esempio fissare confini forti nel lavoro e più flessibili in famiglia o nelle amicizie, a seconda della situazione in cui abbiamo più difficoltà a mantenere il nostro equilibrio emotivo.
Quali pratiche scegliere
Ci sono delle posture che più di altre ci permettono di lavorare sul nostro radicamento, posizioni di forza ed equilibrio che ci mettono di fronte ai nostri limiti fisici e ci insegnano a trovare il nostro di equilibrio.
Ci aiutano a cercare nuovi modi per approcciarci al corpo, accettandolo e sviluppando il coraggio di abbracciare i nostri limiti e accudirli amorevolmente.
Ad esempio, una delle mie preferite è la posizione dell’albero (Vrikshasana).
Se inizialmente non riesci a mantenere l’equilibrio solo concentrando la tua attenzione in un punto puoi scegliere di avvicinarti al muro e mantenerti, puoi tenere il piede che fai salire all’altezza della caviglia o, più su, sulla coscia, puoi tenere le mani giunte vicino al petto o portare le braccia verso l’alto nella postura completa.
Puoi tenere gli occhi aperti o addirittura chiuderli.
Tutto questo sei tu a deciderlo, sei tu che accetti il tuo limite del momento e sei sempre tu che puoi scegliere di provare a spingerti un po’ di più oltre quel limite. Puoi scegliere.
Altre posture davvero importanti a questo scopo sono i guerrieri:
Guerriero I o Virabhadrasana I
“Vira” vuol dire uomo e “bhadra” buono
Guerriero II o Virabhadrasana II
Guerriero III o Virabhadrasana III
Cosa ci insegnano i guerrieri
Questa è la mia visione dei guerrieri con riferimento ai confini: lavorando sullo spazio che occupiamo sul tappetino, sull’allineamento del corpo e sulla mente che è concentrata a mantenere la postura tempriamo il nostro essere e sentiamo crescere il coraggio e la forza di un guerriero che prima solleva la sua spada verso l’alto, poi prende la mira e infine si tende verso l’altro ricercando il suo equilibrio, rimanendo però nello spazio che lui stesso ha scelto di occupare, così come l’altra persona avrà il suo.
Al di là della storia di queste asana, che fa parte della mitologia induista, se ci soffermiamo solo sulle posture, praticandole possiamo lavorare su noi stessi nella ricerca del nostro equilibrio in relazione agli altri, sapendo che questo non crea divisione ma al contrario rende la relazione più sana e vera.
Conclusione
La definizione dei confini non è dunque sinonimo di separazione.
Porre delle regole serve proprio a rendere più chiari e veritieri i nostri rapporti con gli altri.
Per riuscire a creare dei buoni confini bisogna dedicare molta attenzione al nostro interno, a come ci sentiamo e a quali sensazioni proviamo nelle diverse situazioni in cui ci troviamo nel quotidiano. L’ascolto del nostro mondo interiore è il primo e necessario passo.
A questo fine lo yoga, ad esempio attraverso le asana come abbiamo visto prima, può davvero darci un’idea concreta di come fare.
Una volta che sappiamo chi siamo e cosa desideriamo per il nostro benessere siamo pronti a fare delle scelte che semplicemente diverranno il nostro modo di comunicare ciò che ci fa stare bene e ciò che invece non possiamo accettare.
Ovviamente è un percorso che comporta impegno e volontà e va preferibilmente realizzato frequentando un corso di yoga con un insegnante esperto.
Lettura consigliata
- Cella Al-Chamali, Gabriella (Autore)
Ultimo aggiornamento 2024-10-03 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
2 risposte
Grazie, Anna: al solito, sei una miniera di buoni insegnamenti… continua così… Luigi Arcuri.
Grazie Luigi 🙏