Ho’oponopono: Cos’è e come iniziare a praticarlo

Ho'oponopono

Ho’oponopono è una parola che ha fatto una lunga strada per arrivare fino a noi, nella nostra società occidentale, ed a te, che probabilmente stai leggendo questo articolo dallo schermo del tuo computer o del tuo telefono.

Il termine ho’oponopono ha origine infatti niente meno che nelle Hawaii e dalla lingua locale si traduce letteralmente in rimettere le cose al proprio posto. Questo vocabolo è divenuto il nome di una filosofia di vita basata sul perdono e l’accettazione. Non si tratta di una meditazione nel senso stretto del termine, anche se abbraccia molti concetti legati alle meditazioni orientali ed al buddhismo.

La storia più rappresentativa sull’Ho’oponopono è senza dubbio quella del dottor Ihaleakala Hew Len, un terapista hawaiano che è stato in grado di curare un intero reparto di pazienti psichiatrici senza neppure incontrarli o spendere un solo minuto nella loro stessa stanza.
Ihaleakala ha minuziosamente esaminato le loro cartelle cliniche e li ha guariti… guarendo sé stesso!
Scopriamo com’è stato possibile.

I concetti alla base di Ho’oponopono

Partiamo dal presupposto che ogni giorno, quando più e quanto meno, ci accadono cose piacevoli e meno piacevoli. Alcune volte sicuramente te la sarai presa con il fato, con la fortuna o chi per loro per una vicenda non proprio positiva che ha rovinato la tua giornata. O ti sarai rallegrato per qualcosa di estremamente positivo che ti è capitato inaspettatamente.

Cosa succederebbe, quindi, se ti dicessi che entrambe le cose hanno la stessa origine, e che entrambe sono state generate non da un’esistenza superiore, ma da te stesso? Proprio in questo concetto risiede l’essenza di ho’oponopono.

Infatti, abbracciare ho’oponopono significa riconoscere che tutto ciò che percepiamo, vediamo, sentiamo ed osserviamo (attenzione, di bello e di brutto) è stato prodotto da noi e dalla nostra energia. E tale energia non è altro che un’estensione ed un’espressione dell’energia del cosmo, di cui siamo parte.

Dunque noi siamo allo stesso tempo noi stessi e il resto del mondo, e tutto ciò che vediamo è una nostra creazione. Che dire, ti avevo annunciato che si trattava di un concetto potente!

Ho’oponopono è in sostanza un‘illuminazione da accogliere, una tecnica che permette di eliminare il pensiero negativo e i ricordi dolorosi, basandosi sul concetto dualistico del perdono e della gratitudine. Qualora abbiamo commesso azioni sbagliate o provocato con il nostro comportamento conseguenze più o meno gravi, dobbiamo perdonarci ed impegnarci a far sì che tali conseguenze non accadano di nuovo.
Qualora invece siamo riusciti a creare qualcosa di positivo e di benefico, dobbiamo esprimere un sentimento di gratitudine ed impegnarci affinché ciò continui ad accadere.

perdonarePerché Ho’oponopono è così potente?

Fin dall’inizio dei tempi l’umanità è stata divisa da distanza, barriere linguistiche, confini politici, credenze culturali e religiose. Se pensi alle tue esperienze quotidiane, ogni qualvolta incontriamo qualcuno con un parere o una prospettiva diversi dai nostri quasi sempre ci mettiamo sulla difensiva e cerchiamo di contrastarlo facendo valere il nostro punto di vista.

Il potere incredibile di Ho’oponopono deriva in gran parte dal fatto che è un principio universalmente accettato: a prescindere dalla cultura da cui proveniamo, tutti noi concordiamo sul fatto che i concetti di “grazie, mi dispiace, perdonami e ti amo” sono preziosi e importanti. Se esiste una coscienza collettiva, come hanno suggerito Jung e molte filosofie orientali, allora la base del potere di Ho’oponopono nasce proprio dal grande numero di persone che per secoli di storia hanno accolto questi concetti come preziosi, importanti e utili all’umanità.

In questo modo, Ho’oponopono è in grado di risvegliare un livello di consapevolezza che si estende ben oltre le sue radici hawaiane e germoglia in ogni cultura che sia mai esistita sulla faccia della Terra.

Le origini di Ho’oponopono

Il concetto di Ho’oponopono viene dalla cultura polinesiana, che fin dall’antichità ritiene che la malattia, sia fisica che spirituale, derivi dagli errori che commettiamo (chiamati hara o hala). Alcune tribù credevano che l’errore scatenasse la rabbia degli déi, altri che attirasse spiriti maligni, e altre ancora vedevano nel senso di colpa provocato dagli errori la causa scatenante del malessere.

Ancora oggi, in alcune isole del Pacifico meridionale, è profondamente radicata la convinzione che rabbia e emozioni negative danneggino fortemente salute fisica. Siccome è impossibile non provare alcuna emozione negativa, la soluzione è la confessione. I popoli del Pacifico credono fermamente che tenere segreto il male che si è fatto porti a peggiorare la situazione. Quando viene confessato l’errore, questo non ha più potere sulla persona.

Questo concetto si è evoluto nel tempo ed è diventato il mantra che oggi caratterizza l’ho’oponopono: non abbiamo più bisogno di confessare il male a qualcun altro, ma possiamo (e dobbiamo) farlo con noi stessi, in quanto rappresentiamo tutto il resto del cosmo. Perdonarci significa dunque perdonare il mondo intero e risanare una ferita collettiva.

Praticare Ho’oponopono

Ma come praticare l’ho’oponopono in concreto, nella nostra vita di tutti i giorni? Possiamo cominciare da pochi semplici accorgimenti, che tuttavia possono essere più difficili di quello che sembra da mettere in pratica. Non perderti comunque d’animo, celebra i tuoi piccoli passi con gratitudine e perseveranza, anche questo è ho’oponopono!

Puoi iniziare principalmente ripetendo (ad alta voce oppure nella tua testa) il mantra su cui si basa questa meditazione, tanto semplice quanto potente: mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo.
mi dispiace perdonami grazie ti amoIl mantra ti aiuta ad assimilare i concetti di perdono, gratitudine e accettazione, assumendoti tutta la responsabilità delle cose che accadono intorno a te, e che sono interamente create da te, per motivi consci od inconsci. Ogni volta che lo ripeti credici davvero, indaga il significato di queste parole nel profondo.

Cerca inoltre un dialogo con il tuo bambino interiore, con i tuoi primi istinti, perché sono quelli in grado di renderti felice. Credi fermamente in un potere più grande e magnanimo di te, che sia capace di perdonarti se sbagli, e che ti dia la forza di accettare i tuoi errori se in te esiste la volontà di migliorare.

Ogni giorno, prova dunque a stabilire un contatto con il tuo “io” più vero ed innocente. Non giudicarti, ma impara dai tuoi errori, celebra le tue vittorie e senti scorrere nelle tue vene una potenza sovrannaturale, un’energia che è te e che allo stesso tempo scorre da te verso il cosmo. Questo, è Ho’oponopono.

I benefici di Ho’oponopono

Ho’oponopono può portare nella tua vita moltissimi benefici, tra i quali:

  • Una migliore gestione della rabbia
  • Accettazione delle emozioni negative
  • Riconoscimento della tua forza interiore
  • Migliore fiducia in te stesso
  • Migliore gestione dello stress
  • Aumento dell’ottimismo e della produttività

Iniziando a praticare Ho’oponopono su base regolare e continua ti accorgerai di diventare più aperto e onesto con te stesso. Le cause scatenanti dei tuoi comportamenti potranno venire a galla più facilmente aprendoti a un miglioramento. Questo sistema è stato utilizzato con successo anche per guarire individui soggetti a rabbia repressa, depressione e ansia.

Se ti interessa approfondire altre filosofie hawaiane affini a Ho’Oponopono, potrebbe interessarti anche leggere il nostro articolo dedicato all’Huna.

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Ultimo aggiornamento 2024-03-19 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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23 risposte

  1. Molto simile alle preghiere quotidiane cristiane, nessuna novità. Piuttosto secondo me, e non è la prima volta che lo leggo, è sbagliato dire che se facciamo del male a qualcuno dobbiamo perdonarci. Dobbiamo invece chiedere perdono al ferito. Troppo facile sbrigarsela da soli, è una presa in giro. Ti faccio del male e mi perdono? Mi autoassolvo? E dov’è il pentimento e il dispiacere per il male commesso? Certo, se uno quando fa del male di auto accusa pure, allora deve pure perdonare se stesso, ma più che altro smettere di accusarsi. Ma finché non si chiede perdono si rimane col senso di colpa. Tutti questi atti bidirezionali di perdono (vi perdono e vi chiedo perdono), ringraziamento, amore, contrizione (mi dispiace, che nel cristianesimo è espresso nell’atto di dolore), se si crede in Dio Creatore devono essere rivolti anche a lui, non solo alle persone. Altrimenti risulta una cosa incompleta. Questa la mia opinione.

    1. infatti nel cristianesimo si fa “MEA CULPA”, per primo, poi quando capisci che il male è in te l’errore è il tuo, saprai chiedere perdono nella maniera più sincera all’altro.

    2. Un commento molto banale, frutto di anni di imbottitura religiosa, che tutto ci insegna tranne che guarire noi stessi, accettarci, accettare gli altri. Sempre alla ricerca di un Dio che punisca o assolva e mai un’entità vera, intrinseca e universale che invece ti consenta di sviluppare quegli attributi divini che tutti abbiamo per nostra natura ma che non impariamo a conoscere perché in questo mondo ci è stata insegnata solo sottomissione al potere di qualcuno che si erge a titolare della conoscenza.
      Ho oponopono non è un mantra che ti autoassolve, è chiaro che tutti paghiamo per i nostri errori, ma non c’è bisogno di Dio, il quale se dovesse punirci per ogni azione e pensiero mai visto e percepito non so veramente che parametri astrusi ci dovrebbero essere, e Dio è sicuramente superiore al concetto di punizione meramente sintetizzato e sfruttato dal cristianesimo. Siamo qui per conoscere noi stessi e gli altri, che fanno parte di noi e dell’unità universale, energetica che ci lega tutti indissolubilmente. Questo comporta che sbagliamo, a volte in modo brutale. Dio non interferirà mai in questo. Ma dopodiché bisogna affrontare un percorso di perdono, verso noi stessi e gli altri. E perdono significa anche accettare di pagare per i propri errori e chiedere scusa alla persona offesa chiaramente, che a sua volta dovrà sperimentare la capacità di accettare e assolvere per poter liberare se stessa dal dolore.
      Semplice. Dobbiamo evolverci. Basta con questo Dio punitivo e limitato che descrivono le religioni. Bisogna responsabilizzarsi e scoprirsi.

    3. La risposta alla tua osservazione c’è l’hai provando ad ascoltarti quando pronunci la richiesta di perdono: quando usi ho’oponopono entri in una pace interiore e ti senti allargare, quando chiedi perdono all’altro entri nel senso di colpa profondo, il suo perdono non ti dà la vera pace, perché tu comunque non ti perdoni e continui a sentirti sbagliato. L’energia di ho’oponopono viaggia nel tempo e nello spazio e non sai veramente cosa guarisce. Con amore

    4. Sono perfettamente d’accordo! In primis bisogna chiedere a Dio di perdonarci e di aiutarci successivamente a perdonarci noi, perché quello che è più difficile è perdonare noi stessi!

  2. A me sta aiutando ad essere più sereno, in famiglia,al lavoro. Cerco di farlo in ogni momento
    Il fatto di essere responsabile di tutto quello che accade nella vita può essere uno schock,ma è molto illuminante

    1. Molto affascinante il concetto di coscienza collettiva di cui fai parte, come una pedina di un puzzle. Sei la pedina ma sei anche il puzzle.
      Ultimamente ho sentito, in un servizio televisivo, che gli scienziati hanno scoperto che dopo la morte il nostro DNA va in circolo nello spazio in forma di energia. Il nostro personale DNA. E poi, se è vero che il linguaggio modifica il nostro comportamento, è evidente che il mantra ho’oponopono ci modifica….in meglio.

  3. Conosco questo mantra! Non é un caposaldo della mia spiritualità. Ma ritrovarlo in questo momento, mi aiuta a comprendere e affrontare meglio alcuni accadimenti recenti. Rileggerlo ora é una medicina. Poco importa l’ordine delle parole. Non ha neppure senso cercare di interpretarlo. I suoi benefici sono immediati soltanto laddove e quando ce ne é effettivo bisogno (oppure sempre).

  4. SALVE SOLO PER UN PURO CASO SONO VENUTA A CONOSCENZA DI QUESTO MANTRA NON HO ANCORA CAPITO BENE COME FUNZIONA MA GIA IL FATTO CHE PUO’ AIUTARE CALMARE LA MIA RABBIA VERSO IL MONDO E LE PERSONE MI FA VENIRE VOGLIA DI PROVARE SPERO DI RIUSCIRE NON HO MAI FATTO MEDITAZIONE BASTA ANCHE IN QUALSIASI MOMENTO DELLA GIORNATAE QUANTE VOLTE GRAZIE

  5. Salve, sono venuto a conoscenza del mantra da pochi giorni grazie a un amica che me ne ha parlato, spero di riuscire a capire bene come funziona, sicuramente ci vuole dedizione e perseveranza, per cancellare o alleviare ansie stress arrabbiature e prendere la vita con leggerezza e seguire la luce.

  6. Combatto da sempre in nome della verità le istituzioni create dall’uomo per a servizio della gente e diventate invece potere che rende schiavi gli uomini.
    Gli uomini delle istituzioni sono riusciti con il loro potere e menzogne a togliermi per un breve periodo la libertà,impedendo la mia lotta per la verità.
    Ho imparato da allora a recitare ogni giorno il mantra
    G azie Mi dispiace Perdonami Ti amo
    rivolto al mio io superiore collegato con il Tutto.
    Mi aiuta a ricercare sempre e anche nei confronti di
    chi mi fa male il perdono e l’Amore: amore per Me,amore per tutti,amore per tutto: animali Piante Universo.
    È molto difficile perdonare ma penso di riuscirci.
    La recita del mantra è un rito per non farmi mai dimenticare chi sono veramente nel mio io superiore,
    e mi da una enorme energia per il mio lavoro e i miei progetti,orientandoli per il bene di tutti.
    Recitarlo mi aiuta sempre per riuscirci.
    E mi restituisce serenità quando le avversità della vita
    cercano di toglierla
    Saluti complimenti a Voi Maurizio

  7. Da quando ho cominciato a praticarlo sono successi dei piccoli miracoli…consiglio di leggere Zero Limits di Joe Vitale oltre ai libri italiani che parlano di Ho’oponopono

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