Le “trappole” della Meditazione: Truffe, miti e promesse ingannevoli

le trappole della meditazione

Quando ho iniziato a meditare nei lontani anni ’80, la maggior parte delle persone storceva il naso non appena gli raccontavo di questa nuova abitudine che mi stava aiutando a conoscermi meglio.

La meditazione, ai tempi, era vista come una sorta di ossessione da invasati. Chi meditava veniva catalogato per direttissima come hippie, santone o addirittura pazzo. Per via di queste etichette sociali ben poco lusinghiere, spesso gli appassionati della pratica si isolavano in gruppi o associazioni non troppo diversi da una setta segreta. Divulgare la meditazione, all’epoca, era una sfida non da poco.

Oggi lo scenario che si presenta a qualcuno che vuole iniziare a meditare è totalmente diverso. Negli ultimi anni la popolarità di questa pratica è cresciuta a dismisura, tanto che ci troviamo davanti ad una situazione paradossalmente opposta a quella di trent’anni fa: per avere successo, per essere felice, oggi devi meditare.

Come siamo arrivati a questi estremi?

In questo articolo voglio analizzare alcune delle conseguenze che la crescente popolarità della meditazione ha causato e come influenzano il giudizio di chi è incuriosito dalla pratica.

Se da una parte la meditazione è ora alla portata di tutti, dall’altra è anche molto più facile cadere vittime di truffe, false promesse e aspettative irrealistiche, specie se non si conosce nulla della pratica. Vediamo come e perché.

Come (e perché) la meditazione è diventata popolare in Occidente

Jon Kabat-Zinn. Fonte: CBS NEWS

Nel nostro articolo dedicato alla storia della meditazione abbiamo visto che la crescente popolarità di questa pratica in Occidente è legata a doppio filo al coinvolgimento della ricerca scientifica.

Dai primi studi scientifici sulla meditazione negli anni ’50, infatti, sono emersi i suoi numerosi benefici fisici e mentali, che hanno poi calamitato l’interesse collettivo della comunità scientifica su questa pratica millenaria.

Sulla scia di questi studi, nel 1979 fu fondato negli Stati Uniti da Jon Kabat-Zinn il programma di Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR), che utilizza tecniche meditative nei piani di trattamento per i pazienti con malattie croniche.

Da allora, la meditazione si è diffusa a macchia d’olio nel Nord America, tanto che un sondaggio del 2007 ha rilevato che quasi 1 americano su 10 ha meditato almeno una volta nella vita. Come spesso accade, la nostra cultura è profondamente influenzata da quella degli Stati Uniti, ragion per cui (seppure con qualche anno di differita) il “trend” della meditazione ha raggiunto anche l’Europa.

La popolarità della meditazione è anche dovuta a un numero sempre crescente di influencer e celebrità che meditano regolarmente e promuovono questa pratica sui social media e in tv.

Insomma, un mix tra l’approvazione della comunità medico-scientifica e il desiderio di emulare persone di successo ha dato vita a una nuova corrente di pensiero che celebra e accoglie la meditazione come uno strumento fondamentale per il benessere psico-fisico.

Chi non medita non è felice?

medicina tibetana

Fin qui sembra tutto idilliaco. La meditazione finalmente è stata sdoganata come pratica benefica per mente, corpo e spirito e sempre più persone desiderano imparare a meditare.

Purtroppo però la psiche umana tende spesso a portare all’estremo anche le attività più salutari.

Quello che ho notato è che, sempre più frequentemente, viene fatto passare il messaggio che la meditazione è essenziale per essere felici, realizzati e avere successo. Le tante storie di imprenditori famosi che si alzano alle 5 del mattino e meditano per 30 minuti prima di iniziare la giornata hanno influenzato la percezione collettiva della meditazione, portando molte persone a considerarla una panacea universale per tutti i tipi di malesseri, nonché una ricetta per la felicità.

La meditazione è una pratica ricca di benefici, che ci porta a conoscerci a fondo e apre la mente, ma non è (e non potrà mai essere) una soluzione universale. Proprio perché siamo tutti diversi e ci troviamo in fasi diverse del nostro cammino di vita, la meditazione va approcciata quando ci sentiamo pronti a farlo o quando ne sentiamo profondamente il bisogno, magari a causa di un momento difficile o di smarrimento.

Se senti un genuino interesse verso la meditazione ed è una pratica che ti affascina e incuriosisce, assolutamente inizia a meditare.

Ma se vuoi meditare solo perché è una moda, o perché pensi che sia una “medicina universale” che potrà guarirti da tutti i tuoi mali, allora stai partendo dai presupposti sbagliati e forse dovresti riconsiderare le tue opzioni.

Non vedere la meditazione come un “must”

donna che medita

Da quando ho aperto questo sito ho interagito con decine di persone che, purtroppo, avevano un’idea completamente distorta della meditazione. Iniziavano a meditare perché qualcuno gliel’aveva consigliato, o perché avevano letto che gli avrebbe fatto bene, e poi inevitabilmente gettavano la spugna dopo una settimana perché non vedevano risultati.

Per alcune di queste persone la meditazione sarebbe stata un ottimo strumento di crescita personale e spirituale, se avessero adottato il giusto approccio alla pratica. Per altre, invece, non era semplicemente il momento giusto per cominciare, ma erano lo stesso convinte che la meditazione fosse la soluzione ideale per loro.

Spinti dall’influenza dei media e delle nostre cerchie sociali, a volte finiamo vittime della F.O.M.O. (fear of missing out, la paura di perdersi qualcosa o essere tagliati fuori) e adottiamo abitudini e attività che non sentiamo davvero nostre, per poi restare delusi o sentirci “sbagliati” se non funzionano per noi.

La meditazione è uno strumento portentoso, ma è importante conoscerla ed esplorarla nel modo giusto e nel momento giusto.

Inoltre, non è sempre un “must have”: se sei già una persona serena e realizzata senza meditare, allora non sentirti in dovere di farlo. Probabilmente la tua routine comprende già altre pratiche che nutrono il tuo benessere fisico e psicologico. Aggiungere la meditazione, per quanto sia salutare e ricca di benefici, potrebbe essere una forzatura non necessaria.

Cosa significa meditare oggi

corsi di meditazione

Una volta stabilito quando e perché meditare, i neofiti oggi incontrano un ulteriore scoglio: una scelta troppo ampia di corsi, insegnanti, ritiri e seminari. Per chi non conosce la meditazione è davvero difficile distinguere un insegnamento valido da uno schema di marketing senza fondamento.

Ci sono persone che credono che la meditazione dovrebbe essere insegnata sulla base di una donazione spontanea, nel rispetto delle tradizioni spirituali e contemplative.

All’altro estremo dello spettro, abbiamo persone che la considerano solo un’altra popolare tecnica di auto-aiuto e cercheranno di modificarla e commercializzarla il più possibile, spingendo per l’unicità della loro tecnica. Alcuni provano anche a cavalcare l’onda aggiungendo la parola “meditazione” o “consapevolezza” a cose che non sono realmente meditazione. Questo non fa che aumentare la confusione nei neofiti.

Per me si è sempre trattato di trovare la via di mezzo.

Non viviamo in un monastero o un dojo buddista, quindi ho scelto di presentare e divulgare la meditazione in modo pragmatico e secolare, per far sì che le persone di tutte le classi sociali possono trarne beneficio indipendentemente da qualsiasi fede o sistema di credenze.

Mi piace spesso scherzare dicendo che pratico la meditazione “a tacco 12”, proprio perché non possiamo prescindere dal vivere nell’era moderna, con tutte le incombenze che si porta dietro. La meditazione non deve essere una via di fuga dalla società, ma una pratica che ci aiuta a calmare la mente e affrontare meglio i ritmi richiesti dalla vita di oggi.

Guadagnarsi da vivere divulgando la meditazione e rimanendo genuini è incredibilmente difficile. Proprio per questo molte persone adottano scorciatoie che, alle volte, si trasformano in vere e proprie truffe.

Truffe e marketing ingannevole

meditazione secolare

Da quando la meditazione è diventata popolare, alcune persone hanno iniziato a trattarla nello stesso modo in cui trattano qualsiasi altro prodotto: “Come posso vendere la meditazione meglio di altri? Come posso rendere la meditazione migliore, più veloce e più economica?” 

“In Occidente, le persone vorrebbero che l’illuminazione fosse veloce, facile e, se possibile, economica!”

– Dalai Lama

La verità è che la meditazione esiste da oltre 5.000 anni. È stata sviluppata da gruppi di persone che non avevano nient’altro da fare nella vita se non meditare ed esplorare tecniche contemplative 24 ore su 24. Quindi la possibilità che un abitante di una città del ventunesimo secolo crei o scopra un modo più “potente” di meditare è prossima allo zero.

L’idea di tecniche segrete, trucchi e scorciatoie è molto attraente, specialmente per via della mentalità di gratificazione istantanea prevalente nella società moderna. Ed è per questo che queste promesse nel campo della meditazione possono essere così allettanti e molti ci cascano.

Ecco alcune delle tecniche “ingannevoli”  che puoi trovare sul web:

  • Promuovere una tecnica di meditazione unica, superiore o più efficace di altre tecniche. O anche “l’unico vero modo di meditare”, o “il migliore”.
  • Cercare di convincerti che tutte le altre tecniche di meditazione non fanno per te, o sono molto difficili da praticare, mentre la loro tecnica è “semplice e senza sforzo”.
  • Usare un linguaggio esageratamente tecnico o spirituale per parlare dei vantaggi del loro approccio.
  • Non rispondere a domande di base sulla pratica e su cos’altro è coinvolto fino a quando non acquisti un abbonamento.
  • Offrire corsi venduti da un’organizzazione senza volto, o da qualcuno che non ha una profonda esperienza.
  • Far pagare un prezzo altissimo per insegnarti a meditare.
  • Fare pressione su di te per iscriverti / pagare subito.
  • Affermare un oscuro legame con un’antica tradizione contemplativa, senza aggiungere altro.
  • Dipingersi come un’organizzazione secolare, ma promuovere segretamente pratiche e credenze religiose.

La verità è che non esiste alcun segreto per la meditazione. Ci vuole semplicemente tempo per imparare, e molta costanza.

Ma se hai l’approccio giusto, puoi goderti il ​​viaggio fin dall’inizio e sperimentare alcuni dei benefici della meditazione fin dalle prime settimane. Per questo è fondamentale non cadere vittime di questi schemi.

Conclusione

Se hai avuto una cattiva introduzione alla meditazione o una brutta esperienza, non lasciarti scoraggiare. La meditazione oggi è estremamente diffusa, ma è offuscata da una scelta troppo ampia e dispersiva di risorse.

Se ti senti pronto a meditare, fai le tue ricerche, trova le fonti più affidabili e soprattutto non scoraggiarti. Con il tempo e la costanza, meditando quotidianamente, ti assicuro che i benefici arriveranno e sperimenterai un benessere profondo in tutte le aree della tua vita.

Non lasciare che la tua esperienza con un metodo o un insegnante particolare ti faccia desistere dal praticare.

Esistono centinaia di modi diversi per meditare e molti approcci diversi per insegnare. Prenditi il tempo per scoprire quale è il più adatto a te e avvicinati a questa pratica con curiosità e gioia. Solo così potrà davvero cambiarti la vita.

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2 risposte

  1. Complimenti Kira, i vostri articoli sono sempre ottimi. E questo a mio parere ci voleva proprio. Da quando mi sono accostata alla meditazione ho letto tanto sul tema, trovando di tutto. Sopratutto” marketing”, come dici tu.
    Grazie Kira a te e a tutti i tuoi collaboratori per l’onestà oltre che per la competenza.
    Grazie davvero
    Antonella

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