Il principio della rana bollita: smetti di adattarti e prendi in mano la tua vita

rana bollita

Ti tranquillizzo subito, non sto per darti una ricetta su come cucinare rane 😉

Voglio parlarti di un principio che chiarisce, in maniera molto semplice e purtroppo realistica, l’insita capacità dell’essere umano di adattarsi a situazioni spiacevoli e deleterie senza reagire.

La rana bollita è una metafora elaborata dal filosofo e anarchico statunitense Noam Chomsky per descrivere la tendenza all’inazione che caratterizza l’umanità nell’era contemporanea.

Cosa dice questo principio della rana bollita?

Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.

La rana ha adattato la propria temperatura corporea a quella dell’acqua e, una volta vicina all’ebollizione, non ha però più la forza di saltare fuori perché si è stancata troppo per regolare la propria temperatura. Questa triste storiella ti dice qualcosa?

Affrontare la paura del cambiamento

donna si prende la testa tra le mani

Ti è capitato di sopportare situazioni e persone negative per molto tempo, solo perché ti hanno insegnato che si resta finché non si impazzisce o che la resistenza è per forza sinonimo di forza caratteriale?

È vero che spesso subordiniamo il benessere emotivo a necessità che consideriamo più importanti. Non dobbiamo pensare solo al nostro benessere, ma ci sono anche altre persone che dipendono, in qualche modo, da noi.

Ma allora chi ha ucciso la rana? Non è stata l’acqua bollente, ma l’incapacità della rana di decidere quando saltareSe ci pensi puoi applicare questo principio a tante situazioni che affronti nella vita.

Magari resti in una relazione insoddisfacente solo per non causare malessere all’altra persona. Forse rimandi per anni la ricerca del tuo lavoro dei sogni e ti accontenti di un posto fisso in cui ti annoi. Oppure tieni nel cassetto la tua idea imprenditoriale pensando che tanto ci sarà tempo per realizzarlo.

Il sottofondo è sempre lo stesso: “non è che sto poi così male!”

Sono davvero troppe le situazioni nelle quali ci adagiamo anziché lottare o “scappare”.

Cosa spaventa la rana bollita?

La paura più grossa che abbiamo è di cambiare. Paradossalmente preferiamo stare in una situazione di stasi, che non ci rende felici, che non ci ispira né gratifica, solo perché temiamo di doverci rimettere in gioco.

Proprio come la rana bollita, che per salvarsi dovrebbe cambiare la sua situazione e saltare fuori dalla pentola, e invece si adatta all’acqua finché non diventa insopportabile, perché il cambiamento la spaventa ancora di più dell’acqua bollente.

Così si accumulano piccole frustrazioni, piccole dosi di rabbia, di disagio, di paura… che presto o tardi portano ad esplodere. Tutte le emozioni negative represse e sepolte da un apparente adeguamento vengono buttate fuori in una volta sola e spesso con dolore e conseguenze molto forti.

Accettare ogni cosa e adeguarsi non è vivere, ma sopravvivere. È permettere agli altri di decidere per te. Vuoi sopportare fin quando non diventa più sostenibile?

Nessuno ci fa del male. Siamo noi che ci facciamo del male perché facciamo cattivo uso del grande potere che abbiamo, il potere di scegliere.

– Martin Kole

Cosa puoi fare?

donna apre le braccia al tramonto

Per evitare di adagiarti ed adeguarti a tutti i costi c’è sempre qualcosa che puoi fare: accettare il cambiamento! Sii consapevole che puoi scegliere: di fare pensieri nuovi, di agire liberamente, di lasciare andare, di sbagliare e ricominciare.

Non è un percorso semplice e non accade dall’oggi al domani, ma è possibile! Comincia a prenderti del tempo per te, concediti qualche piccolo sfizio o decisione egoistica: i piaceri quotidiani sono alla base dell’autostima. Solo se coltivi l’autostima, il rispetto e l’affetto per te stesso allora sarai in grado di non accettare più passivamente ogni situazione facendo crescere la tua determinazione a cambiare la tua realtà.

Non aspettare che “l’acqua bolla”: decidi di saltare!

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Ultimo aggiornamento 2024-03-19 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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4 risposte

  1. Pratico L,’Hoponopono da circa dieci anni e mi ha aiutato a superare molti momenti difficili. Da quest’anno però ho problemi forti di ansia e attacchi di panico. Ho provato a usare l’hoponopono ma non ho avuto risultati positivi, anzi, forse mi aumenta l’ansia. Bellissimo l’articolo sulla rana bollita.

    1. Ciao Mauro, grazie del tuo commento e dei complimenti! In tanti si sono riconosciuti in questo articolo e spero che dia una piccola spinta in più verso il cambiamento! Pratico anche io l’Ho’oponopono ma da poco tempo..so che nel “mettere le cose al posto giusto” a volte fa affiorare sensazioni spiacevoli, proprio perché pulisce e sistema situazioni e credenze magari molto radicate. Forse quest’ansia che ti emerge è segnale di qualcosa che deve venir fuori, qualcosa che devi affrontare. Ricorda che nel principio di Ho’oponopono tutto è perfetto,tutto è Uno anche quando non lo capiamo. Con questo non dico che non devi o non puoi lavorare sulla tua ansia, semplicemente non vederla come un nemico! Per qualsiasi cosa scrivimi 🙂

  2. A volte penso che pratiche come meditazione, filosofie varie, yoga, sono lì per cercare di alleviare il senso di solitudine che ci tormenta da sempre e mi chiedo perchè sia così difficile aprirsi gli uni agli altri…..

  3. Scusa, non ha senso quello che hai Scritto, prima dici di non Adattarci Al Cambiamento altrimenti finiremo per Soccombere, poi dici di Accettare il Cambiamento per Sopravvivere, per me il Contrario, adattarci al Cambiamento rischi di vivere come una Gabbia, Schiavitù, questo è il significato della Rana Bollita, dobbiamo Resistere al cambiemento, non accettarlo, adattarsi crea solo Disuguaglianze, Adattarsi rischi di Perdere dei Sogni, perdere Valori, Adattarsi è Soccombere, esempio: (Leggendo la Storia Della Rana Bollita) in Questi Tempi si Usano Tanto Digitale, Tecnologie di Ultimissima Generazione, Metaverso, Nft, Robot, Industria 4.0, ecc, Tutti siamo Costretti ad Adattarci a Questo Cambiamento, Non sembra una Schiavitù? Un Giorno senza Che Resistiamo al Cambiamento, Arriva Una Terribile Tempesta Solare Capace di Scagliare Delle Potentissime Onde Elettromagnetiche capaci di Mandare Black-Out Totale e Mondiale Come “Evento di Carrington” Tutto Senza Elettricità, Industrie Ferme, Digitale KO,) Ecco cosa Succede saranno Come La Rana Bollita che si è adattato ai Cambiamenti Senza Opporsi, Quelli che hanno Resistito al Cambiamento se la Passano Bene e Quelli che si Sono Adattati Sono Tutti Bolliti. Questa è una Specie di Metafora per far Capire che Adattarsi e Accettare i Cambiamenti è Sbagliato, Spero che mi sia Spiegato Meglio. Tuttavia un’pò di Digitale va Bene perchè è anche Dono di Dio. Ovviamente.

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