Sempre più spesso leggiamo articoli e studi scientifici sull’importanza del sonno e sul ruolo chiave che riveste nel nostro benessere psicofisico.
Questo recente “rinascimento” del sonno, che viene finalmente riconosciuto da tutti come pilastro fondamentale della salute, mi ha riportato alla mente una domanda letta qualche tempo fa: se meditare ci aiuta a ricaricarci e staccare la mente, non è come dormire? Perché anziché imparare a meditare non possiamo fare un pisolino rilassante?
In breve, la meditazione può essere in qualche modo paragonata al sonno?
È una domanda interessante e per nulla scontata, alla quale diversi studiosi spirituali nel corso della storia hanno dedicato riflessioni.
In questo articolo esploriamo l’affascinante connessione tra sonno e meditazione per comprendere a fondo le loro differenze e i benefici che ci portano.
Contenuti
ToggleMeditare: Un viaggio dentro noi stessi
Quando ci sediamo in silenzio a meditare, concentrandoci sulla respirazione e lasciando fluire i pensieri senza giudicarli, stiamo intraprendendo un viaggio dentro noi stessi.
Abbiamo una visione chiara e consapevole di ciò che pensiamo (o non pensiamo!), ciò che proviamo e dove indirizziamo la nostra attenzione. Chi medita è in uno stato di rilassamento cosciente, che permette di diventare un osservatore dei moti della mente.
La meditazione potrebbe essere paragonata ad una passeggiata tranquilla nello spazio infinito della tua mente, un momento dedicato alla consapevolezza e alla presenza.
A differenza del sonno, durante la meditazione il cervello è in uno stato di veglia rilassata. Questo stato può precedere il sonno – non per niente si consiglia di non meditare da sdraiati – ma non attiva gli stessi meccanismi cerebrali.
Meditando, stiamo allenando la mente ad essere pienamente presente.
Questo processo, se ripetuto con costanza, ci permette di connetterci con noi stessi ad un livello più profondo, indagando da vicino i nostri schemi di pensiero, scoprendo come e perché le distrazioni ci colgono e portandoci ad essere più riflessivi e consapevoli delle nostre reazioni nella vita di tutti i giorni.
Da questo derivano i numerosi benefici della meditazione, tra cui la riduzione di stress e ansia.
Dormire: Il recupero di corpo e mente
Dormire, d’altra parte, è un processo fondamentale per il recupero fisico e mentale.
Durante il sonno il nostro corpo lavora attivamente per riparare e rigenerare i tessuti. Sebbene possa sembrare che stiamo facendo poco o nulla quando dormiamo, il sonno è un momento chiave per mantenere a un buon livello la salute fisica e mentale.
È inoltre un periodo di intensa attività cerebrale. In questa fase il cervello processa e consolida le informazioni apprese durante il giorno, giocando un ruolo cruciale nella memoria e nell’apprendimento.
I sogni vividi che avvengono nella fase REM possono essere una finestra sul nostro subconscio, offrendo una prospettiva unica sulle nostre preoccupazioni più recondite e sui desideri inespressi.
Se la meditazione è una tranquilla passeggiata nella mente, il sonno è paragonabile ad una nuotata in un profondo oceano. Non ne abbiamo il pieno controllo, ma proprio per questo è essenziale per l’equilibrio emotivo e la salute.
La privazione prolungata del sonno può portare irritabilità, difficoltà di concentrazione e, a lungo termine, a sviluppare condizioni più gravi come la depressione e l’ansia.
Sonno e meditazione: Quali sono le differenze?
Due aspetti della mente
Durante la meditazione abbiamo l’opportunità di conoscere e osservare la mente conscia, mentre il sonno (attraverso i sogni) ci offre una panoramica del nostro subconscio. Sono due aspetti opposti ma complementari della nostra psiche, ugualmente importanti per avere un quadro completo del nostro Sé.
In pratica, anche se i processi sono simili, la principale differenza tra meditare e dormire sta nella consapevolezza.
Mentre mediti sei consapevole del momento presente, dei tuoi pensieri e della tua respirazione. Si tratta di uno stato attivo e intenzionale.
Nel sonno, invece, la tua coscienza è temporaneamente assente, permettendo al tuo corpo e alla tua mente di recuperare energie senza interruzioni. Si tratta di un processo passivo, come lo sono la respirazione e la digestione.
La “piccola morte” durante il sonno rappresenta una separazione temporanea dal mondo fisico e una disconnessione dalla coscienza diurna. Questo distacco è essenziale per il benessere, in quanto ci allontana dalla realtà quotidiana (che per molti è un continuo bombardamento di stimoli sensoriali) e permette di “ricaricare” le energie mentali e fisiche.
Ma d’altra parte la meditazione ci offre l’opportunità unica di avere a disposizione questa “ricarica” anche durante la veglia, senza perdere il controllo della mente.
Meditare ci aiuta a staccarci dall'”autopilota mentale” che spesso governa le nostre vite quando la mente è sveglia e cosciente. Per questo molte persone che meditano regolarmente notano che anche la qualità del loro sonno migliora, proprio perché il cervello è sottoposto a meno stress durante il giorno e necessita quindi meno tempo ed energia per ricaricarsi durante la notte.
Altre differenze tra sonno e meditazione
- Durata e frequenza: Mentre la meditazione può essere una pratica breve e facilmente integrata nella routine quotidiana, il sonno richiede un periodo più lungo e regolare per garantire il recupero fisico e mentale ottimale. La meditazione può essere un tocco quotidiano di consapevolezza, mentre il sonno è un investimento notturno nella tua salute.
- Benefici specifici: Oltre alle differenze generali, è importante sottolineare i benefici specifici di ciascuna pratica. La meditazione, ad esempio, è nota per migliorare la consapevolezza, la gestione dello stress e la chiarezza mentale. D’altra parte, il sonno contribuisce in modo significativo al recupero fisico, alla memoria e alla concentrazione.
- Coinvolgimento del corpo: Durante la meditazione il corpo può essere attivamente coinvolto attraverso posture specifiche e pratiche mirate. Questo coinvolgimento fisico è un elemento distintivo che differisce dalla passività del corpo durante il sonno, quando è in uno stato di riposo totale.
- Impatto sullo stress e sulla salute mentale: La meditazione può essere vista come uno strumento per affrontare lo stress quotidiano, offrendo una pausa consapevole per rilassare la mente e il corpo. D’altra parte il sonno è cruciale per la salute mentale a lungo termine, contribuendo al consolidamento delle esperienze e al benessere emotivo.
Quindi posso evitare di meditare se dormo abbastanza?
È importante riconoscere che meditazione e sonno non sono intercambiabili, ma piuttosto complementari.
La meditazione può migliorare la qualità del sonno, ma non può sostituire i benefici fisiologici che il sonno offre. Allo stesso modo, un buon sonno può migliorare l’efficacia della meditazione, ma non fornisce la stessa consapevolezza e crescita personale che la meditazione può offrire.
Conclusione
Meditare e dormire possono sembrare simili, in quanto entrambi sono stati di riposo, ma in realtà offrono benefici unici e distinti.
La meditazione ci permette di esplorare la nostra mente cosciente e sviluppare la consapevolezza, mentre il sonno è fondamentale per il recupero e ci permette di connetterci con il nostro subconscio. Insieme, queste due pratiche possono portarci a un equilibrio meraviglioso nella nostra vita.
Concludo con alcuni consigli pratici. Per migliorare la tua meditazione, considera l’adozione di posture confortevoli e la ricerca di ambienti tranquilli. Per una migliore qualità del sonno, crea una routine serale rilassante e assicurati di mantenere un ambiente buio e silenzioso.
Puoi anche utilizzare la meditazione per addormentarti, come spiegato in questo articolo.
Ti auguro una buona meditazione e dolci sogni!
Letture consigliate
- Vanini, Kira(Autore)
- Nhat Hanh, Thich(Autore)
Ultimo aggiornamento 2024-11-28 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
2 risposte
Bellissimo articolo, come del resto tutti quelli che leggo ogni venerdi’. Un piccolo spunto di riflessione, non me ne voglia ma non ho, evidentemente, sufficiente cultura e delicatezza per esprimerlo diversamente da come faro’, quindi la prego, non lo prenda come arroganza o mancanza di educazione. Intendo dire questo: lei scrive “Abbiamo il pieno controllo su ciò che pensiamo (o non pensiamo!), ciò che proviamo e dove indirizziamo la nostra attenzione”. Pratico meditazione taoista da circa 10 anni (con alti e bassi) e mi pare di aver capito che non abbiamo per niente il controllo su cio’ che pensiamo o dove indirizziamo la nostra attenzione, anzi; direi che e’ proprio la consapevolezza di questo che mi ha fatto capire che il controllo del corpo e’ e sara’ sempre parziale e che la consapevolezza di questo fa nascere un altro pensiero (toh un altro!) ma allora ci sono vari livelli di pensiero! E in ultimo, chi o cos’e’ che osserva i pensieri (se si vuole usare impropriamente il verbo osservare), cos’e’ la consapevolezza? Buona giornata e grazie di esserci.
Caro Riccardo,
mi è piaciuta moltissimo questa tua riflessione, che a mia volta mi ha fatto riflettere sulle parole che ho usato. Lo scopo della meditazione è proprio quello di astrarsi dai pensieri, non controllarli. A volte abbiamo la presunzione di farlo, perché ci conforta pensare di avere il pieno controllo sulla mente, ma non è così.
Quello che intendevo scrivere è semplicemente che abbiamo una presenza mentale tale da renderci conto di ciò che accade dentro di noi.
Ho modificato la frase in “Abbiamo una visione chiara e consapevole di ciò che pensiamo (o non pensiamo!), ciò che proviamo e dove indirizziamo la nostra attenzione.”
Grazie di cuore per le tue parole e i tuoi spunti.