Come superare i Samskara limitanti: La via per una vita autentica

Esploriamo il potere dei Samskara per l'evoluzione personale, liberandoci dai circoli viziosi e dai condizionamenti mentali.
samskara

Ci troviamo spesso nelle stesse situazioni, magari cambiamo luogo, posto di lavoro, ma incontriamo sempre lo stesso tipo di persone.

Tendiamo a incolparci o a incolpare gli altri per ciò che ci capita e non troviamo una via d’uscita da quello che sembra un vero e proprio circolo vizioso.

Io, per esempio, mi sono trovata tante volte in questa condizione e probabilmente se non avessi sperimentato lo yoga mi troverei ancora lì a chiedermi il perché senza trovare alcuna soluzione. Ed in effetti la soluzione non c’è se la cerchiamo fuori di noi.

Grazie allo yoga ho compreso proprio questo: la soluzione è a portata di mano, esattamente dentro ognuno di noi.

Non devi neanche cercarla, dovrai solo lasciarla affiorare dopo aver acquietato la tua mente.

Per farlo ti basterà connetterti con la tua parte più profonda: questa connessione ti permetterà di riportare alla coscienza alcuni comportamenti automatici che stanno condizionando la tua vita.

Ciò ti permetterà di affrontare ogni situazione con più consapevolezza ed evitare di cadere nelle stesse trappole limitanti. Ognuno di noi ha bisogno di evolversi e migliorare e, sicuramente, affrontare i propri Samskara limitanti è uno dei passi fondamentali da compiere.

Cos’è un Samskara

donna respira tenendosi le mani sul petto

Samskara (संसार) è un termine sanscrito, che deriva da due radici: sam che trasmette il senso di completezza, integrità e kara che significa “fare”.

Quindi samskara significa agire per completare qualcosa, ma cosa? Scopriamolo insieme.

I Samskara fanno parte dei nostri condizionamenti, insieme a karma (le azioni che compiamo), klesha (stati del pensiero) e vasana (un’impressione che influenza e condiziona il comportamento, collegata ad un samskara).

Nella filosofia induista essi sono alla base dello sviluppo del karma, sono delle impressioni, dei ricordi all’origine dei nostri automatismi mentali che si consolidano a livello inconscio. Se non vengono eliminati sono trasmessi, dopo la morte, alle future reincarnazioni.

Quindi, secondo questa filosofia, ogni persona nasce con dei samskara impressi nella sua mente dalle vite passate e poi durante la sua vita può eliminarne alcuni e/o accumularne degli altri.

Come nascono e agiscono i Samskara?

I samskara (e le vasana) danno origine alle citta vritti (i pensieri).

Queste ultime danno impulso alle forze karmiche dell’inconscio creando un circolo vizioso o virtuoso mantenuto anche dall’intervento dei klesha, ossia i “nodi della mente”, come definiti da Patanjali negli Yoga Sutra.

I pensieri arrivano alla mente conscia attraverso le sensazioni del corpo e si depositano nella mente inconscia divenendo una traccia di memoria: quando questa traccia viene ripetuta più volte si crea un’abitudine, positiva o negativa, che è proprio il Samskara.

Queste reazioni automatiche rimangono così nella nostra memoria e condizionano i nostri comportamenti arrivando ad influenzare anche il futuro di una persona.

Per questo la consapevolezza dei Samskara diventa una chiave per raggiungere uno stato di liberazione spirituale, ma anche per la realizzazione della propria natura.

Gli ostacoli a questa liberazione e al cambiamento sono:

  • Avidya, la conoscenza parziale o errata delle cose
  • Asmita, l’illusione dell’Ego
  • Raga, l’attaccamento alle cose materiali
  • Dvesa, l’avversione
  • Abhinivesha, la paura della morte.

Un primo passo per avvicinarci alla consapevolezza è l’autodisciplina (tapas), soprattutto riguardo la cura del proprio corpo e l’ascolto dei propri bisogni, sostituendo i samskara negativi con altri positivi, che creano più spazio nella nostra mente, apertura al nuovo, più flessibilità.

Occorre poi lavorare su noi stessi (svadiaya), sulla nostra identità e capire qual è la direzione che vogliamo intraprendere.

Questi primi passi verso la consapevolezza creano le basi per passare alla fase successiva di purificazione o pulizia dei samskara negativi.

Come modificare o eliminare i samskara

donna in un prato

Per modificare o eliminare i samskara possiamo ricorrere alle pratiche del raja yoga (yoga degli otto stadi) o dell’hatha yoga: Asana, Pranayama (controllo del respiro), Pratyahara (controllo dei sensi), Dharana (concentrazione), Dhyana (contemplazione), Samadhi (illuminazione) permettano ai praticanti di fare un lavoro completo su se stessi.

Si tratta del sentiero degli otto stadi basato sul testo di Patanjali (Yoga Sutra) che ha come fine ultimo l’incontro con la propria natura.

Questo viaggio include l’esperienza dello yoga anche fuori dal tappetino, attraverso l’osservanza di yama (astensioni) e niyama (disciplina).

La pratica fisica e spirituale dello yoga aiuta, infatti, a portare consapevolezza sui samskara. Una volta che questo processo viene attivato, ha il potere di interrompere gli automatismi negativi che non possono più continuare a reiterarsi. Questo vale anche in senso positivo per cui è possibile innescare anche la ripetizione di samskara positivi.

“Il distacco viene capito allorché lo si padroneggi e nessun tipo di attaccamento si riscontri riguardo agli oggetti sensoriali, che siano percepiti o appresi.”

Solo così “le qualità delle cose saranno accessibili con chiarezza a uno spirito supremo”.

La consapevolezza permette di abbandonare i vecchi modelli di comportamento e lasciarli andare, iniziando a vivere le nuove esperienze senza farsi influenzare da quelle già passate, interrompendo così un ciclo di risposta automatica che non ci consente di evolverci.

Tutto questo è possibile soltanto richiamando alla mente ciò che viviamo durante la pratica.

Una delle pratiche più potenti è sicuramente la meditazione.

In particolare, la meditazione sul mantra Om, il suono dell’universo, potrebbe essere particolarmente utile in quanto attraverso il canto ripetuto del suono Om si ha l’opportunità di identificarsi e dissolversi in questo potente mantra.

È come distruggere ogni barriera e far svanire la realtà che a quel punto viene racchiusa dentro di noi.

Anche lo yoga nidra può essere una pratica di grande efficacia, in quanto agisce direttamente sull’inconscio.

Conclusione

Inizialmente ci siamo posti una domanda riferita alla parola Samskara: cosa dobbiamo completare?

Iniziando un percorso di yoga e meditazione possiamo iniziare e completare il processo di eliminazione della sofferenza causata dai nodi della mente e dai meccanismi che agiscono autonomamente nella nostra mente, portandoli alla coscienza e finalmente entrare in controllo dei nostri stati mentali.

Senza le limitazioni della paura, dell’attaccamento e dell’ego, possiamo davvero realizzare noi stessi, la nostra natura divina.

Credo che, come me, chi ha iniziato a praticare yoga e meditazione possa testimoniare che, se si è disposti ad iniziare questo percorso di evoluzione personale e, soprattutto, si vuole entrare dentro sé stessi e mettere in discussione le proprie abitudini di comportamento, questo processo avviene naturalmente, senza alcuno sforzo.

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