Chakra: Cosa sono, Come funzionano e Come Bilanciarli

chakra

Nel mondo della meditazione e dello yoga, avrai probabilmente sentito parlare almeno una volta dei chakra.

Si tratta di un concetto fondamentale dell’Hatha Yoga che ci aiuta ad esplorare le nostre energie fisiche, mentali e spirituali con il fine di equilibrarle e raggiungere un benessere profondo e duraturo.

In questo articolo scopriremo il significato dei chakra, i 7 chakra principali, insieme ai loro nomi, le loro origini, i colori che gli sono associati, il loro funzionamento e i metodi per bilanciare correttamente la loro energia.

Imparerai che la mente è tutto e che quello che vediamo non sempre è tutto ciò che esiste. Comprendere la natura dei chakra è fondamentale per trarre il meglio dall’energia che scorre in noi, equilibrando alla perfezione corpo, mente e spirito.

Che cosa sono i chakra?

donna chakra

I chakra sono dei centri energetici situati nel nostro corpo, deputati a raccogliere, metabolizzare e infine rilasciare verso l’esterno l’energia vitale che ci circonda.

Chakra (चक्र) è una parola che viene dal sanscrito, antica lingua parlata dalle popolazioni indiane dell’Asia e utilizzata anche nei testi più datati della loro letteratura, i Veda. Chakra in italiano si traduce in ruota, circolo, o disco solare, ed è un attributo del dio hindu Vishnu.

Secondo l’Hatha Yoga, nell’essere umano esistono 74 punti vitali (i chakra, per l’appunto) situati tra il corpo etereo e l’involucro carnale, la cui attivazione permette di acquisire certe capacità fisiche, raggiungere l’equilibrio mentale e finalmente arrivare a risvegliare la coscienza.

I chakra per questo motivo sono associati ai differenti aspetti dell’uomo (mentale, emozionale, etereo…) e collegati tra loro attraverso una serie di canali denominati Nadi, delle vere e proprie autostrade energetiche.

All’interno di questo insieme esistono i 7 chakra basici o principali, che si distribuiscono dalla parte più bassa della colonna vertebrale, dove si trova la kundalini (un’energia aggrovigliata a forma di serpente, che si deve risvegliare) fino alla parte più alta della testa (dove l’energia è pienamente sviluppata).

schema nadi

L’energia scorre attraverso questi canali con movimenti ascendenti e discendenti, formando una specie di spirale, girando come una ruota. Di questi sette chakra l’inferiore e il superiore sono semplici, mentre i rimanenti cinque sono composti da una parte anteriore e il suo corrispondente posteriore.

Ovviamente non sono visibili a occhio nudo e nemmeno attraverso una radiografia, proprio perché sono composti di energia e non di materia.

I chakra sono infatti situati nel nostro corpo sottile, che nella tradizione dell’Hatha Yoga è un campo di energia che convive con il nostro corpo fisico. È composto da organi eterici che hanno un loro corrispondente organo fisico, ad esempio il fegato o il cuore.

Il corpo sottile conferisce vitalità all’intero organismo e i cambiamenti a livello fisico vengono avvertiti immediatamente come variazioni energetiche nel corpo eterico.

Chakra significato, a cosa servono i chakra, attivare i chakra

7 chakra significato

Adesso che sai cosa sono i 7 chakra, ti starai chiedendo a cosa servono esattamente: ufficialmente la funzione principale dei chakra è assorbire l’energia universale (chiamata prana nello yoga e qi nella medicina cinese), metabolizzarla e alimentare i differenti aspetti dell’essere umano per irradiare energia verso l’esterno.

Più semplicemente, possiamo dire che i chakra sono centri energetici del corpo da cui dipendono diverse funzioni, non solo del corpo ma anche della psiche. Questi centri possono essere bilanciati tramite pratiche olistiche come yoga e meditazione, ma anche attraverso l’alimentazione e la cristalloterapia.

Aprire i chakra: cosa significa?

Spesso si sente parlare di “apertura” dei chakra: diversi video, articoli e risorse online ci invitano a pratiche e rituali volti ad aprire i chakra.

Quello che si intende non è una chiusura in senso letterale: se un chakra fosse davvero bloccato (chiuso), vorrebbe dire che l’energia non scorre e quindi non saremmo in vita.

L’apertura si riferisce ad un miglioramento del flusso dell’energia, per rimuovere gli ostacoli sul suo percorso che le impediscono di scorrere in modo ottimale attraverso il corpo.

Una volta qualcuno mi ha chiesto se aprire i chakra è pericoloso: questa è una domanda che nasconde molti livelli di riflessione. Per equilibrare i chakra è necessario un costante lavoro di introspezione e di consapevolezza, che ci porta a lavorare meglio con la nostra energia.

Se ci approcciamo al lavoro sui chakra con curiosità, saggezza e attenzione non corriamo alcun rischio. La concezione che aprire i chakra sia pericoloso deriva probabilmente dai racconti di persone che hanno risvegliato la propria energia kundalini e non l’hanno saputa gestire. Si tratta tuttavia di casi molto rari, che non toccano la maggior parte dei praticanti.

Origine e storia dei chakra

storia chakra

La storia dei chakra e la storia dello yoga vanno di pari passo: è infatti nell’ambito della filosofia yogica, e in particolare dell’Hatha Yoga, che il sistema dei chakra è stato perfezionato e sviluppato fino a diventare quello che conosciamo oggi.

É importante notare come nel corso della storia il sistema dei chakra sia mutato e si sia adattato alle tradizioni e culture che lo hanno adottato: non esiste infatti soltanto il sistema che conosciamo oggi (composto da 7 principali centri energetici) e persino i colori dell’arcobaleno con i quali rappresentiamo i chakra oggi sono stati introdotti soltanto negli anni ’70.

Il sistema dei chakra era originariamente inteso come un metodo per praticare un rituale indù noto come nyāsa, che combina mantra, meditazioni, gesti e visualizzazioni.

Secondo lo studioso inglese Gavin Flood, un primo sistema composto da sei chakra più il “centro” (Sahasrara) della corona appare per la prima volta in forma scritta nel Kubjikāmata-tantra, un’opera letteraria della tradizione religiosa Kaula dell’XI secolo.

I chakra vengono poi citati anche nelle Upanishad, uno dei quattro volumi dei Veda, testi religiosi in sanscrito dell’antica India redatti tra il 1500 e il 900 a.C.

I chakra nel buddismo

La storia dei chakra si evolve e diventa più importante nell’era medievale, quando i chakra vengono perfezionati nei testi e nelle tradizioni indù e buddisti, che identificano molti concetti del sistema dei chakra a cui pensiamo oggi. Alcuni di questi sono l’energia vitale (prana in sanscrito), così come il concetto di un corpo sottile.

Nel buddismo tantrico tibetano possono esserci quattro, cinque, sette o dieci chakra.

Ancora oggi la maggior parte delle tradizioni tantriche buddiste, conosciute come Vajrayana, utilizzano cinque (e non sette) chakra principali.

I cinque chakra comuni in molte tradizioni buddiste sono:

  • Genitale
  • Ombelico
  • Cuore
  • Gola
  • Corona

Induismo, Nyāsa e Tantra

Non si può raccontare la storia dei chakra senza discutere del Tantra buddista e di altre pratiche buddiste tibetane ed esoteriche.

Come accennato nell’introduzione, l’obiettivo principale del sistema dei chakra nella tradizione indù era quello di favorire la meditazione, i mantra e la visualizzazione. Questa pratica è conosciuta come nyāsa.

I chakra erano anche fortemente connessi alle divinità indù e ai cinque elementi di terra, vento, acqua, fuoco e spazio/etere.

Il sistema moderno dei chakra

Possiamo far risalire il sistema dei chakra che conosciamo oggi al lavoro di Sir John Woodroffe, anche conosciuto con il suo pseudonimo di Arthur Avalon.

Era uno studioso britannico che scrisse molte opere importanti sul tantra indù, la kundalini e lo yoga. Uno dei suoi testi più famosi è Il potere del serpente, considerato uno dei migliori lavori moderni sul sistema dei chakra.

In esso, Woodroffe fornisce sia il commento che la traduzione dei testi antichi Sat-Cakra-Nirupana e Paduka-Pancaka.

È un’ottima risorsa per conoscere il tantra e la kundalini, specialmente per gli occidentali che non conoscono l’argomento, ed è diventato uno dei testi più famosi e influenti moderni sui chakra, contribuendo a far conoscere al mondo occidentale questo sistema.

I colori dei chakra

Chakra e colori sembrano un’accoppiata che esiste da sempre, eppure l’abbinamento dei colori dell’arcobaleno ai chakra è citato per la prima volta dall’autore inglese Christopher Hills nel suo libro Nuclear Evolution, scritto nel 1977.

Nella tradizione indù e buddista, i chakra si collegano ai mantra sanscriti Bija che corrispondono ai cinque grandi elementi. Ad esempio, LAM si collega sempre all’elemento terra, che a sua volta si collega al chakra della radice.

Oltre a un elemento, ogni chakra è associato anche a una divinità indù.

Nome del ChakraNome SanscritoMantraDivinità
Chakra della radiceMuladhara“LAM”Ganesh
Chakra sacraleSvadhishthana“VAM”Brahmā
Chakra del plesso solareManipura“RAM”Vishnu
Chakra del cuoreAnahata“YAM”Rudra
Chakra della golaVishuddha“HAM”Īśvara
Chakra del terzo occhioAjna“OM”Sadāśiva
Chakra della coronaSahasrara “AUM”Bhairava

Qui di seguito ti descriverò ognuno dei sette chakra principali e le sue caratteristiche. Scopriremo i simboli dei chakra e i metodi per l’attivazione dei chakra e l’apertura dei chakra, così come alcune malattie e malesseri psicologici che potrebbero essere causati da un loro squilibrio energetico (in un senso o nell’altro).

1) Primo Chakra, Muladhara: Il chakra della radice

1 chakra

Il primo chakra, anche conosciuto come chakra della radice (nome sanscrito: Muladhara मूलाधार), si trova nel perineo, alla base della colonna vertebrale, e controlla diverse parti del corpo come il naso, il senso dell’olfatto, il sistema linfatico, il sistema osseo, la prostata e le estremità inferiori. Gli si associano solitamente i colori rosso e nero.

In sanscrito, il suo nome significa “il supporto della base”.

Governa la stabilità, la sopravvivenza e il nostro senso di sicurezza ed è solitamente bloccato dalla paura. Il suo elemento è la terra.

Le principali conseguenze dello squilibrio energetico del chakra della radice sono la timidezza, i sensi di colpa, il disagio, la paura ad affrontare la vita, la sfiducia, la distrazione, una grande dipendenza dai beni materiali, etc.

Puoi equilibrare questo chakra tornando in armonia con il suo elemento, ovvero la terra (ad esempio sperimentando la meditazione camminata), svolgendo sequenze yoga focalizzate sulla parte inferiore del corpo, curando le tue ferite emotive associate all’abbandono e alla mancata sicurezza.

Scheda del primo chakra Mūlādhāra

Posizione: All’altezza del perineo, tra i genitali e l’ano
Funzione: Stabilità, sicurezza, fiducia in sé stessi
Colore: Rosso e nero
Elemento: Terra
Senso: Olfatto
Cristalli e pietre: Rubino, corallo rosso, granato, diaspro, onice nero, ossidiana, tormalina nera
Mantra: Lam
Nota: Do
Animale: Bue, toro, elefante (associati alla terra)

Scopri di più sul primo chakra Muladhara >

2) Secondo chakra, Svadhisthana: Il chakra sacrale


Il secondo chakra, anche conosciuto come chakra splenico o chakra sacrale (nome sanscrito: Svadhisthana स्वाधिष्ठान), si trova nel centro dell’addome, circa due dita sotto l’ombelico, ed è collegato agli organi sessuali, il sistema riproduttore e il plesso lombare. Il colore che gli viene associato è l’arancione.

In sanscrito, il suo nome significa “la propria dimora”.

Governa il piacere, la creatività e la libertà di espressione ed è solitamente bloccato dal senso di colpa. Il suo elemento è l’acqua.

Le conseguenze dello scorretto flusso energetico verso il chakra sacrale sono le repressioni sessuali, la paura al godimento, il disprezzo del sesso e blocchi energetici che limitano l’espressione della propria personalità.

Per equilibrare questo chakra puoi dedicarti ad alcuni esercizi come il nuoto, concederti lunghi bagni, docce e in generale stando a contatto con l’acqua, o ancora con balli o danze che coinvolgano movimenti e rotazioni del bacino, strettamente legati alle relazioni sessuali.

Scheda del secondo chakra Svadhisthana

Posizione: Parte inferiore dell’addome
Funzione: Sessualità, emozioni, creatività
Colore: Arancione
Elemento: Acqua
Senso: Tatto e gusto
Cristalli e pietre: Ambra, citrina, topazio, opale, calcite arancione
Mantra: Vam
Nota: Re
Animale: Coccodrillo, serpente, pesce, rettili

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3) Terzo chakra, Manipura: Il chakra del plesso solare

Il terzo chakra, anche conosciuto come chakra del plesso solare (nome sanscrito: Manipura मणिपूर) si trova, come dice il suo nome, nel plesso solare (ovvero l’area addominale subito sotto il diaframma), è associato al colore giallo e coinvolge diverse parti del tuo corpo come la pelle, il sistema muscolare, lo stomaco, il fegato, l‘intestino crasso e ghiandole e organi a livello del plesso solare. Si associa anche agli occhi, alla vista e ai muscoli del viso.

In sanscrito, il suo nome significa “la città del gioiello splendente”.

Governa la forza di volontà, il potere personale e la fiducia in noi stessi ed è solitamente bloccato dalla vergogna. Il suo elemento è il fuoco.

Se il tuo chakra del plesso solare funziona male potresti avere problemi come eccesso di peso nell’addome, malattie dell’apparato digestivo, acidità, ulcere, dipendenza da stimolanti, fatica cronica, egoismo, insoddisfazione personale, senso di inferiorità, senso di colpa, dipendenza dal potere, egocentrismo, etc.

Puoi bilanciare questo chakra correndo, scaricando la tensione, cambiando abitudini noiose, rompendo la routine e facendo esercizi ad arco, ad esempio i 5 tibetani.

Scheda del terzo chakra Manipura

Posizione: Plesso solare
Funzione: Espansività, consapevolezza della vita, azione, volontà e piacere
Colore: Giallo
Elemento: Fuoco
Senso: Olfatto
Cristalli e pietre: Tutte le pietre gialle, in particolare la calcite, la citrina e il topazio
Mantra: Ram
Nota: Mi
Animali: Ariete, simbolo del fuoco

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4) Quarto chakra, Anahata: Il chakra del cuore

Il quarto chakra, anche conosciuto come chakra del cuore (nome sanscrito: Anahata अनाहत) si trova al centro del tuo petto e controlla il cuore, il sistema circolatorio, i polmoni, il plesso cardiaco e tutta la zona del petto. Gli si associa il colore verde.

In sanscrito, il suo nome significa “non colpito”.

Governa l’amore, le relazioni, la generosità e l’empatia ed è solitamente bloccato dal dolore e dalle delusioni. Il suo elemento è l’aria.

Le conseguenze del malfunzionamento del chakra del cuore sono l’incapacità di amare, le malattie respiratorie e cardiache, l’egoismo, la disconnessione e l’isolamento.

Per equilibrare al meglio questo chakra puoi eseguire degli esercizi di respirazione completa che comportino ampie aperture pettorali, aiutare il prossimo e lavorare sull’empatia e la compassione.

Scheda del quarto chakra Anahata

Posizione: Al centro del petto
Funzione: Amore, umiltà, compassione, generosità, apertura al prossimo
Colori: Verde e rosa
Elemento: Aria
Senso: Tatto
Cristalli e pietre: Tutte le pietre verdi, in particolare la tormalina verde e l’avventurina, e le pietre rosa, in particolare il quarzo rosa
Mantra: Yam
Nota: Fa
Animale: Antilope

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5) Quinto chakra, Vishuddha: Il chakra della gola

Il quinto chakra, anche conosciuto come chakra della gola (nome sanscrito: Vishuddha विशुद्धी) si trova alla base della gola e governa il collo, la gola, le mani e le braccia. È associato anche al plesso bronchiale o cervicale e viene rappresentato con il colore azzurro.

In sanscrito, il suo nome significa “puro”.

Governa l’ascolto, la comunicazione e la capacità di dire la verità ed è solitamente bloccato dalle bugie. Il suo elemento è l’etere.

Un cattivo funzionamento di questo chakra può dare luogo a problemi di voce, debolezza delle corde vocali, difficoltà nella comunicazione, malfunzionamento della tiroide e necessità di parlare molto, o al contrario paura di parlare per evitare problemi.

Come bilanciare il chakra della gola? Con rotazioni e movimenti del collo, gridando tutto quello che senti in un posto tranquillo, facendo esercizi di vocalizzazione, esercizi di canto, oppure cantando dei mantra in maniera ripetitiva e sistematica.

Scheda del quinto chakra Vishuddha

Posizione: Al livello della gola, all’incrocio delle ossa della clavicola
Funzione: Comunicazione, apertura al prossimo, ascolto
Colore: Azzurro
Elemento: Etere
Senso: Udito
Cristalli e pietre: Tutte le pietre azzurre, in particolare il calcedonio e la sodalite
Mantra: Ham
Nota: Sol
Animale: Elefante

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6) Sesto chakra, Ajna: Il chakra del terzo occhio


Il sesto chakra, anche conosciuto come chakra del terzo occhio (nome sanscrito: Ajna आज्ञा) si trova al centro della fronte e governa le tempie, il plesso carotideo e ovviamente la fronte. I colori che più spesso gli si associano sono l’indaco, il blu e il viola.

In sanscrito, il suo nome significa “percepire”.

Governa l’intuizione, l’immaginazione creativa e la lucidità mentale ed è solitamente bloccato dalle illusioni. Il suo elemento è la luce.

Il disequilibrio di questo potente centro energetico potrebbe causarti allucinazioni, problemi psicologici, problemi alla vista, frequenti emicranie e stati di confusione mentale.

Per equilibrare il chakra del terzo occhio puoi seguire delle meditazioni guidate, visualizzare forme geometriche semplici, massaggiare le tempie e il contorno degli occhi con movimenti circolari, o massaggiare gli occhi con le palpebre chiuse usando la punta delle dita.

Scheda del sesto chakra Ajna

Posizione: Al centro della fronte, tra le sopracciglia
Funzione: Intuizione, immaginazione, lungimiranza
Colore: Viola o indaco
Elemento: Luce
Senso: Sesto senso
Cristalli e pietre: Ametista, fluorite, labradorite, lapislazzuli, moldavite, opale, sodalite, zaffiro, zircone
Mantra: Aum
Nota: La
Animale: La simbologia non prevede un animale rappresentativo per questo chakra

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7) Settimo chakra, Sahasrara: Il chakra della corona

Il settimo chakra, anche conosciuto come chakra della corona (nome sanscrito: Sahasrara सहस्रार), si trova in cima alla tua testa, proprio come una corona, e controlla la parte superiore della testa, il sistema nervoso e il cervello. Viene solitamente associato al colore viola oppure al bianco.

In sanscrito, il suo nome significa “loto dai mille petali”.

Governa la spiritualità, la saggezza e la conoscenza trascendentale ed è solitamente bloccato dagli attaccamenti terreni. Il suo elemento è il metallo.

I problemi con questo chakra possono causare la necessità di dominare e manipolare gli altri per ottenere quello che vuoi, il fatto di voler avere sempre ragione, la prepotenza, la rigidità nella forma di pensare, un alto ego, valori materialisti, la difficoltà nel concentrarsi, la difficoltà di pensare autonomamente.

Puoi bilanciare il chakra della corona con esercizi di meditazione e in generale coltivando consapevolezza, concentrazione e nutrendo la tua parte più spirituale.

Scheda riassuntiva del settimo chakra Sahasrara

Posizione: Alla sommità del capo
Funzione: Consapevolezza universale o consapevolezza pura
Colore: Viola e bianco
Elemento: Metallo
Senso: Empatia
Cristalli e pietre: Quarzo ialino, ametista, diamante
Mantra: Om
Nota: Si
Animale: Nessuno

Scopri di più sul settimo chakra Sahasrara >

Significato chakra, simboli chakra, posizione chakra, colori dei chakra

ChakraSimboloElemento e coloriPosizione
Chakra della radice1 chakraTerra – Rosso e neroPerineo
Chakra sacralesecondo chakraAcqua – ArancionePlesso sacrale
Chakra del plesso solareterzo chakraFuoco – GialloPlesso solare
Chakra del cuorequarto chakraAria – Verde e rosaTorace
Chakra della golaSpazio / Etere – Azzurro e bluGola
Chakra del terzo occhiosesto chakraLuce – IndacoFronte
Chakra della coronasettimo chakraMetallo – Viola e biancoTesta

Chakra immagini

come funzionano i chakra
Come funzionano i chakra: il primo e il settimo sono semplici, mentre gli altri 5 assorbono l’energia dalla parte posteriore e la rilasciano da quella anteriore
sistema dei chakra
I punti chakra
colori chakra mudra e mantra
Colori chakra, mudra e mantra

Conclusione

Ora che hai appreso a cosa servono i 7 chakra e quali sono le loro funzioni, fai caso ai segnali che il tuo corpo ti invia. Spesso, un dolore o malessere in un determinato punto del corpo è associato al chakra che lo governa e può essere risolto applicando i consigli che ti abbiamo dato in questa guida e negli articoli di approfondimento.

Conoscere e risvegliare i chakra è estremamente utile per preservare la tua salute fisica e spirituale, e anche per comprendere meglio il tuo corpo e le energie ad esso legate.

Se vuoi approfondire la tua conoscenza dei principali chakra, imparando come riequilibrarli a livello olistico con meditazione, yoga, aromaterapia, alimentazione e cristalloterapia ti invitiamo a scoprire il nostro corso online dedicato ai chakra.

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Ultimo aggiornamento 2024-11-28 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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11 risposte

  1. Bellissima Presentazione sui Chakra Principali corredata da bellissime immagini e, fatto molto pregevole, ricca di informazioni pratiche ed estremamente utili al fine di aiutarci a trovare equilibrio, unità e quindi Benessere Totale

  2. Ciao, ho provato ad effettuare la meditazione chakra usando un’app e mi sono accorta che sono riuscita a fare a lungo solo la meditazione legata al sesto chakra, per le altre mi stancavo molto velocemente e smettevo (per alcune più velocemente per altre meno). Secondo te è un caso o vuol dire qualcosa?

  3. ciao,mi puoi parlare delle lettere che dovrebbero essre su ogni petalo,laro tradozione e del significato di ciascuna lettera?. grazie

    1. Secondo la tradizione sciamanica nel sesto chakra abita lo spirito dell’Aquila che rappresenta proprio la capacità di visione.

  4. Complimenti per l’articolo, bello anche “visivamente”.

    Se può aiutare ad ampliare la prospettiva sul tema, ho trovato un articolo molto interessante sugli aspetti mistici dei chakra, nel sito della Isha Foundation, dove ho scoperto alcune cose meno note qui in Occidente.
    Ad esempio sebbene tutti parlino solo di sette chakra, ci sono in realtà 114 chakra nel corpo, di cui due esterni al corpo e 108 punti “lavorabili”

    Si può trovare una traduzione dell’articolo nel mio blog, per chi avesse difficoltà con l’inglese.

    Sicuramente meno bello di questo, ma spero possa esser utile per approfondire. 🙂

    Namaskar

  5. Ciao Kira,

    non sono molto addentrato nell’argomento, già ti seguo su You Tube e tramite mail ricevo tuoi aggiornamenti. Vorrei chiederti, premettendo che sento la necessità di riassestare dei punti della mia vita, è consigliabile eseguire gli esercizi per tutti i 7 chakra oppure procedere secondo necessità e fare solo quelli che hanno per me priorità? Forse eseguire esercizi, meditazioni e altro non basterebbe la giornata. Scusami per la domanda banale. Ciao. Massimo.

    1. Caro Massimo, grazie di cuore per il tuo commento.
      La tua è un’ottima domanda ed è assolutamente un dubbio legittimo per qualsiasi neofita. Idealmente gli esercizi per bilanciare i chakra andrebbero tutti eseguiti ciclicamente, di modo da evitare squilibri e scompensi energetici, ma nella vita concitata che viviamo oggi è praticamente impossibile.
      Per questo motivo quel che suggerisco sempre di fare è imparare ad ascoltare i segnali del tuo corpo: ogni chakra ha una precisa combinazione di sintomi (fisici ed emotivi) che ne indicano lo squilibrio. Osservare e fermarsi ad “ascoltare” il nostro corpo e la nostra mente sono in assoluto i primi esercizi da eseguire, e sono proprio quelli che ti indicheranno su quali chakra concentrarti. Tieni conto però che questo è un approccio reattivo e non proattivo al problema. Tentare di eseguire alcuni esercizi per ogni chakra, anche solo una volta al mese, sarebbe l’ideale per prevenire squilibri futuri e vivere in un perenne stato di benessere.
      Stiamo lavorando su una serie di articoli che indicano le asana yoga più efficaci per ogni chakra, continua a seguirci e leggerai presto delle guide più dettagliate!
      Un abbraccio, Kira

  6. Tutto molto interessante, scrit to in modo molto chiaro e comprensibile. E in modo semplice x efficient a questa discipline. Gracie

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